Nella bozza di accordo alla Cop30 di Belem non viene contemplata la roadmap per la fuoriuscita dalle fonti fossili. Nonostante ciò, il testo ‘Global mutirao’ sembra risolvere molti dei punti rimasti fuori dall’agenda del vertice mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ospitato dal Brasile.
Diplomazia al lavoro
Essenzialmente – spiega Italian climate network – due iniziative rispondono ad alcuni temi urgenti: Global implementation accelerator e Belem mission to 1.5. I negoziati intanto continuano, da un lato per cercare di trovare un consenso che al momento manca e dall’altro per ridisegnare il perimetro della bozza. La diplomazia sarà al lavoro per alzare l’ambizione dell’accordo o per far digerire questo testo ai Paesi che invece spingevano per un riferimento all’abbandono, sia pur graduale, di carbone, petrolio, gas.
Ancora molti contrasti
“Abbiamo appena terminato la plenaria con la presa d’atto, da parte della presidenza brasiliana, del non consenso sulla proposta. Quindi ancora molti i contrasti aperti – osserva il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin – stiamo riprendendo le trattative”.
I due punti essenziali
La Global implementation intende ”essere cooperativa e volontaria, sotto la guida delle presidenze di Cop30 e Cop31 (la prossima in Turchia), per accelerare l’implementazione, aumentare la cooperazione internazionale e mantenere vivo l’obiettivo di mantenere l’aumento medio delle temperature al di sotto degli 1,5 gradi centigradi, supportando i Paesi nella concretizzazione dei loro Contributi nazionali determinati, i Nationally determined contributions (Ndc) e i Piani nazionali di adattamento (Nap)”.
La seconda iniziativa punta ”a consentire l’ambizione e implementazione di Ndc e Nap per riflettere – sotto la guida delle presidenze della Cop29, Cop30 e Cop31 – sull’accelerazione, l’implementazione, la cooperazione internazionale e gli investimenti verso obiettivi climatici e Piani di adattamento”.
Niente stop alle fonti fossili
Non si trovano i riferimenti ai paragrafi 28 e 33 del Global stocktake che indicavano specifiche iniziative a livello globale per raggiungere il target degli 1,5 gradi, tra cui figurava anche la pianificazione dell’abbandono graduale dei combustibili fossili.
Posizione italiana è quella delle precedenti Cop
“La posizione italiana – conclude Pichetto – è quella di tenere fermi i riferimenti alla Cop di Dubai per quanto riguarda il percorso dei fossili e alla Cop di Baku per il fronte finanziario”.

