Rendere l’Italia autonoma dal ricatto del gas russo, diversificare le forniture per rafforzare il mix energetico, accelerare ulteriormente sulle rinnovabili. Insomma, predisporre un piano italiano di sicurezza energetica. Questo l’obiettivo a cui sta lavorando il Governo, per dare una risposta al rincaro dei costi dell’energia che, complice il conflitto ucraino, rischia di mettere in ginocchio le imprese e i cittadini. Domani il presidente del Consiglio Mario Draghi volerà a Bruxelles per incontrare la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen: sul tavolo, oltre agli sviluppi della guerra in Ucraina, si affronterà proprio il nodo di una strategia Ue per l’approvvigionamento energetico.
Il piano italiano – come riferiscono fonti di Governo – si basa su tre punti fondamentali: rendersi autonomi dal gas russo nel breve periodo, diversificare le fonti nel lungo termine e implementare di molto l’utilizzo delle rinnovabili. Le stesse fonti fanno notare che sugli stoccaggi di gas l’Italia sarebbe messa meglio di altri paesi europei, con un livello di circa il 25%, e che quindi non dovrebbe avere problemi a breve. In ogni caso, la situazione è talmente incerta da richiedere lungimiranza. Anche così si spiega la missione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio in Qatar. Accompagnato dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, Di Maio si trova da ieri a Doha, a pochi giorni di distanza dalla trasferta in Algeria. Dopo gli incontri con l’omologo qatarino Muneera. A. Al-Thani e con il ministro dell’Energia dell’emirato Saad Sherida Al-Kaabi, oggi il titolare della Farnesina ha visto l’emiro qatarino, Tamim bin Hamad Al Thani.
“Rafforzando i legami con il Qatar e con altri paesi, dove mi sono recato la settimana scorsa, ci rendiamo autonomi anche da eventuali ricatti dal gas russo”, spiega Di Maio, annunciando che “stiamo già pianificando altre missioni per diversificare ulteriormente le forniture energetiche all’Italia. Abbiamo definito un piano italiano di sicurezza energetica per tutelare i nostri cittadini e le nostre imprese. Stiamo dando il massimo per il nostro Paese”. Le autorità di Doha “hanno confermato che si impegneranno a rafforzare la partnership energetica con l’Italia”, afferma il ministro ricordando che “il Qatar è un partner energetico storico e affidabile”. L’impennata dei prezzi, “l’invasione dell’Ucraina voluta da Putin e le sanzioni a essa connesse impongono di considerare attentamente le ripercussioni sul settore dell’energia, non solo in Italia ma nell’intera Unione Europea. Si pone con urgenza la necessità di accelerare il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, condizione fondamentale per garantire la nostra stabilità e la sicurezza”, ragione Di Maio, assicurando che si lavora “di concerto con gli altri stati membri a una strategia energetica europea”.
Sul punto oggi è stato molto chiaro anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: “L’Italia stava già rallentando, prima della guerra”, perché “il problema energetico era già presente. Il conflitto ha accentuato la crisi energetica, fattore che mette più a rischio la ripresa del 2022”, dice a ‘Mezz’ora in più’ su Rai3. “Dobbiamo cambiare il nostro mix energetico, importare gas da altre nazioni, fare nuovi accordi come quello con l’Algeria” e, “soprattutto, dobbiamo sbloccare la burocrazia sulle rinnovabili: non è possibile metterci dieci anni per un impianto. Serve una strategie di indipendenza, è fondamentale per noi e per tutta l’Ue”, aggiunge Bonomi, secondo il quale il Pnrr andrebbe riscritto, per essere “realisti” rispetto alle condizioni attuali e “allungare i tempi” della “transizione green” che “può essere realizzata se accompagnata con investimenti molto forti che oggi non ci sono”.