La mossa per aggirare il Congresso e ottenere i fondi necessari per portare a termine il suo cavallo di battaglia. Lo Stato di New York annuncia ricorso

Il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato che firmerà una dichiarazione di "emergenza nazionale" per potere costruire il muro al confine con il Messico. Il muro è necessario per fermare crimini, droga e "un'invasione", ha detto Trump, aggiungendo che "tutti sanno che i muri funzionano". Il presidente conferma così quanto emerso giovedì sera mentre il Senato votava l'accordo bipartisan che pone fine allo shutdown

La procedura eccezionale della dichiarazione di emergenza consente a Trump di aggirare il Congresso per ottenere i fondi necessari alla costruzione del muro, ma si preannuncia una feroce battaglia giudiziaria con gli oppositori del tycoon. La dichiarazione permette in pratica a Trump di sbloccare dei fondi attualmente destinati ad altro e dirottarli sulla costruzione del muro. Già in passato la leader dei democratici al Congresso, la democratica Nancy Pelosi, aveva avvertito che dichiarare un'emergenza nazionale sarebbe stato un "grande abuso di potere da parte della presidenza".

Ed ecco che lo Stato di New York si prepara già a presentare ricorso. "Dichiarare un'emergenza nazionale senza una causa legittima potrebbe creare una crisi costituzionale", spiega la procuratrice generale dello Stato, Letitia James, aggiungendo che "non consentiremo questo abuso di potere e risponderemo con ogni mezzo legale a nostra disposizione".

Siria – "Abbiamo diversi annunci da fare sulla Siria e sul nostro successo con lo sradicamento del califfato e questo sarà annunciato nelle prossime 24 ore", ha detto Trump passando al capitolo Siria. Le Forze democratiche siriane (Fds), sostenute dagli Usa, hanno lanciato pochi giorni fa l'offensiva finale sull'ultima sacca dell'Isis in Siria, nella provincia di Deir Ezzor.

Dazi – I negoziati per porre fine alla guerra commerciale con la Cina stanno andando "estremamente bene", ha spiegato inoltre il presidente. "Siamo più vicini di quanto non siamo mai stati in questo Paese a concludere un vero accordo".

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