Italia all’Onu: “Report Albanese su Gaza privo di credibilità”

Italia all’Onu: “Report Albanese su Gaza privo di credibilità”
L’ambasciatore Maurizio Massari (Foto LaPresse/Cecilia Fabiano)

Il report presentato dalla relatrice speciale Onu Francesca Albanese sulle violazioni dei diritti umani a Gaza, in Cisgiordania e nei territori palestinesi occupati, “è del tutto privo di credibilità e imparzialità. Come Italia, non siamo sorpresi”. È quanto ha dichiarato il rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a New York, l’ambasciatore Maurizio Massari, alla presentazione del report di Albanese su Gaza e Cisgiordania, dal titolo ‘Gaza Genocide: a collective crime’, che l’avvocato ha presentato all’Assemblea generale Onu collegandosi in video dal Sudafrica a causa delle sanzioni che gli Usa le hanno imposto. Il report, di 24 pagine, esamina il ruolo di 63 Paesi nelle azioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania, denunciando un “sistema internazionale di complicità”.

“Il contenuto del rapporto supera palesemente il mandato specifico del Relatore Speciale, che non include indagini su presunte violazioni commesse da altri Stati o entità, né giudizi sulla cooperazione tra paesi terzi e la Corte penale internazionale”, ha affermato Massari, aggiungendo che “di fronte a un documento privo di credibilità, in particolare per quanto riguarda l’imparzialità, abbiamo scelto di non commentare la relazione”.

“Poniamo invece una domanda diretta alla Relatrice: crede davvero che questa relazione e il dibattito odierno contribuiscano al raggiungimento di una pace sostenibile e duratura nella regione o alla costruzione di un dialogo costruttivo tra le parti? Crede che questa relazione e il dibattito odierno aiutino a sostenere gli attuali sforzi per la pace e la ricostruzione a Gaza o ad alleviare le sofferenze dei civili?”, ha dichiarato Massari esponendo la posizione dell’Italia. E ancora: “Sarebbe un tragico paradosso se l’Onu fosse percepita come un ostacolo alla pace piuttosto che come un promotore della stessa. L’Italia, indipendentemente da questa relazione, continuerà a lavorare per la pace nella regione come ha sempre fatto, e soprattutto dopo il 7 ottobre. Continueremo a lavorare per alleviare le sofferenze dei civili, per fornire cibo attraverso la nostra iniziativa Food for Gaza, per evacuare i feriti, per reinsediare gli studenti universitari e per sostenere diplomaticamente gli sforzi volti a raggiungere una pace sostenibile e duratura”.

© Riproduzione Riservata