Il tanto annunciato incontro a Budapest tra Donald Trump e Vladimir Putin non ci sarà, per lo meno a breve. Lo ha confermato lo stesso presidente degli Stati Uniti dichiarando di aver “cancellato” il vertice. “Ma lo avremo in futuro”. “Non mi sembrava la cosa giusta, mi sembrava che non saremmo andati nella direzione in cui avremmo dovuto”, ha poi detto il tycoon che si augura che con le sanzioni il leader del Cremlino diventi “più ragionevole”. Più tardi a smorzare i toni ci ha pensato Marco Rubio, segretario di Stato Usa: “Vorremmo ancora incontrare i russi. Saremo sempre interessati a un dialogo se ci sarà l’opportunità di raggiungere la pace in Ucraina”.
Mosca è pronta a dialogare con il dipartimento di Stato americano, con l’obiettivo di chiarire i parametri del dialogo Russia-Usa. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Il ministero degli Affari Esteri, da parte sua, è disponibile a proseguire i contatti con il dipartimento di Stato degli Stati Uniti in ottemperanza agli accordi raggiunti durante la conversazione telefonica del 16 ottobre” fra Vladimir Putin e Donald Trump, ha riferito Zakharova, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “L’obiettivo è quello di chiarire ulteriormente i parametri del dialogo russo-americano, sia sui vari aspetti delle relazioni bilaterali che su ulteriori passi congiunti verso una soluzione della questione Ucraina”, ha aggiunto.

“La cancellazione del vertice di Budapest da parte di Trump. Nuove sanzioni contro il nostro Paese da parte degli Stati Uniti. Cos’altro? Ci saranno nuove armi, oltre ai famigerati Tomahawk? Se qualcuno dei numerosi commentatori nutriva ancora delle illusioni, eccolo qui. Gli Stati Uniti sono nostri avversari e il loro loquace ‘pacificatore’ si è ormai del tutto imbarcato sulla via della guerra contro la Russia” e “le decisioni prese sono un atto di guerra contro la Russia”. Lo scrive su Telegram l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza russo.
“Le sanzioni che stanno imponendo alla Russia vanno principalmente a discapito dell’Unione europea”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri della Russia, Maria Zakharova, commentando il via libera al 19esimo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca. “La capacità di Bruxelles di estendere le sanzioni contro il nostro Paese è stata in gran parte esaurita”, ha aggiunto Zakharova.
Commentando le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump secondo cui la Cina “può avere una grande influenza” sulla Russia, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun ha affermato che il dialogo e il negoziato sono gli unici modi praticabili per risolvere la crisi ucraina, piuttosto che coercizione e pressione. Lo riporta il Global Times.
“La Cina si oppone alle sanzioni unilaterali, che non hanno alcun fondamento nel diritto internazionale né l’autorizzazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Così un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha risposto alla richiesta di commentare la decisione dell’amministrazione Trump di imporre sanzioni alle società petrolifere russe Rosneft e Lukoil. Lo riporta il Global Times.
“Come futuro membro dell’Unione Europea, sono molto lieto di averla qui tra i nostri colleghi. Primo messaggio: nonostante le grandi aspettative create dalle iniziative del Presidente Trump, oggi è chiaro che purtroppo queste iniziative non hanno incontrato la buona volontà del Presidente Putin e della Russia”. Lo afferma il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, arrivando alla riunione del Consiglio europeo assieme al presidente Volodymyr Zelensky.
“Gli attacchi stanno aumentando, gli attacchi contro i civili, contro le strutture civili, e questo significa che dobbiamo continuare a sostenere la vostra lotta per una pace giusta e duratura. Oggi, stamattina, abbiamo già approvato il 19° pacchetto di sanzioni che colpisce la flotta ombra, il settore bancario e energetico”, aggiunge.

“Grazie per l’invito e per la decisione del pacchetto di 19 sanzioni, che è cruciale per noi. Oggi va di pari passo con le decisioni di ieri del Presidente Trump sull’energia e anche sul pacchetto di sanzioni che aspettavamo. La Russia non dimostra di voler fermare questa guerra. Ci attaccano asili, scuole, solo civili. Dobbiamo difenderci non solo con tutta l’Europa, ma anche con gli Stati Uniti, insieme, dobbiamo fare pressione su Putin, fermare questa pressione bellica”.
“Un cessate il fuoco è possibile, ovviamente. Credo che tutti noi ne abbiamo bisogno. Ma abbiamo bisogno di più pressione sulla Russia”. “Il pacchetto 19 è molto importante, e lo è anche per i leader europei dell’UE, ma anche le sanzioni americane sono molto importanti”, prosegue.
“Questo è un buon segnale per gli altri paesi del mondo affinché aderiscano alle sanzioni. Sapete che non solo abbiamo bisogno di energia, ma anche di una flotta ombra e così via. E continuare e continuare finché Putin non fermerà questa guerra. Quindi queste sono decisioni molto importanti”.”Un cessate il fuoco è possibile, ovviamente, e penso che tutti noi ne abbiamo bisogno, ma abbiamo bisogno di maggiore pressione sulla Russia per il cessate il fuoco”, rimarca.
Sulla questione del prestito da creare sugli asset russi immobilizzati, “stiamo ancora cercando la base giuridica su cui prendere questa decisione. Non l’abbiamo ancora vista. Mi sembra l’inizio di tutto. Se esiste una base giuridica, vogliamo andare avanti in questo dibattito, ma ci sono tre condizioni che non sono ancora state soddisfatte. Vogliamo la mutualizzazione del rischio, perché il rischio è molto, molto grande. Potremmo trovarci di fronte a richieste per decine di miliardi di euro, forse centinaia di miliardi di euro”. Lo dice il premier belga, Bart De Wever, al suo arrivo alla riunione del Consiglio europeo a Bruxelles.
“La seconda condizione che vogliamo è che ci siano garanzie congiunte. Se il denaro deve essere messo sul tavolo, allora deve essere messo immediatamente. Ogni Stato membro dovrà contribuire se le cose vanno male. E la terza condizione è, ovviamente, che se vogliamo andare avanti, dobbiamo andare avanti insieme. Non siamo l’unico Paese con beni russi immobilizzati. Siamo l’unico Paese che offre questi beni all’Ucraina, ma ci sono altri Paesi in Europa, anche nel G7, che hanno ingenti quantità di beni russi immobilizzati”, spiega.
“Se vogliamo darli all’Ucraina, dobbiamo farlo tutti insieme, altrimenti la ritorsione potrebbe colpire solo il Belgio. Non è molto ragionevole. Siamo un piccolo Paese e le ritorsioni possono essere molto difficili. Potrebbero confiscare ogni tipo di denaro dalle banche occidentali in Russia. Confiscare aziende di proprietà europea in Russia. Guardate cosa è successo a Google. Questo potrebbe accadere a qualsiasi azienda di origine europea, in Russia. Quindi, se vogliamo andare avanti, i rischi sono alti e dobbiamo farlo tutti insieme”, ribadisce De Wever.
“Non vediamo l’ora di affrontare la discussione che abbiamo in corso. Sono questioni molto complicate e, come ho detto, non ho ancora visto la base giuridica. Questo mi sembra l’inizio di ogni discussione. Se si vuole prendere una decisione che non è mai stata presa prima nella storia, è necessario mostrarmi la base giuridica”.
“Vorrei vedere come reagiscono alle condizioni che abbiamo posto sul tavolo. Sono abbastanza ragionevoli. Non chiedo nulla di irragionevole. Sarei sorpreso se riuscissimo a fare tutto oggi, ma i miracoli sono già accaduti prima. Prima, assumetevi il rischio delle riparazioni”, aggiunge. “Questa è una misura che non è mai stata presa prima nella storia, nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale. I beni immobilizzati sono sempre stati immuni. Non sono mai stati toccati. Se vogliamo farlo, allora dobbiamo assumerci tutti i rischi”, conclude.

“Abbiamo appena adottato il nostro 19° pacchetto di sanzioni. Colpisce, tra gli altri, banche russe, exchange di criptovalute, entità in India e Cina. L’Ue sta frenando i movimenti dei diplomatici russi per contrastare i tentativi di destabilizzazione. È sempre più difficile per Putin finanziare questa guerra”. Lo scrive su X l’Alta Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
“Ho apprezzato la chiamata con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e la decisione del Tesoro di sanzionare le principali compagnie petrolifere russe di fronte alla mancanza di impegno della Russia nel processo di pace”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Con l’imminente adozione del 19esimo pacchetto Ue, questo è un chiaro segnale da entrambe le sponde dell’Atlantico che continueremo a esercitare una pressione collettiva sull’aggressore”, aggiunge.
Via libera da parte dei 27 Stati membri, tramite procedura scritta, al 19esimo pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca. “Oggi è un buon giorno per l’Europa e l’Ucraina. È estremamente positivo che abbiamo raggiunto un accordo sul 19esimo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. Introdurrà nuove e complete misure su petrolio e gas, la flotta ombra e il settore finanziario russo”, afferma il ministro degli Esteri danese, Lars Løkke Rasmussen.
“Una delle iniziative – afferma – è il divieto di importazione di gas naturale liquefatto, che rappresenta un passo importante verso la completa eliminazione graduale dell’energia russa dall’Ue. Le sanzioni hanno un impatto reale e stanno danneggiando l’economia russa. La Russia sta trovando sempre più difficile finanziare la sua guerra illegale di aggressione contro l’Ucraina”.
“Il vertice europeo dovrebbe essere un vertice di forza contro l’aggressione russa. Abbiamo buone notizie dall’America. Donald Trump sta attivando sanzioni contro la Russia. Quindi, anche Donald Trump ha capito che una cooperazione pacifica con questo Putin aggressivo non è possibile. E devo anche chiarire che tutti i populisti in tutta Europa che ci chiedono maggiori sforzi diplomatici per raggiungere la pace hanno ovviamente torto, perché Putin non ha alcun interesse a creare la pace. Non c’è un vertice di pace a Budapest, ma ora ci sono sanzioni da parte di Donald Trump contro Putin. Questa è una realtà politica. E questo significa che siamo abbastanza forti come europei, insieme agli americani, nel difendere il nostro stile di vita europeo, insieme all’Ucraina”. Lo dice al pre-vertice il presidente del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber.

L’amministrazione Usa sarebbe disposta a tenere ancora incontri con la Russia, a condizione che tali contatti contribuiscano alla risoluzione del conflitto ucraino. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato degli Usa Marco Rubio, rispondendo alle domande dei giornalisti, come documenta un video pubblicato sul sito Rainews.it e come riporta anche la Tass sul suo sito web. Il capo della diplomazia statunitense segnala disponibilità a colloqui futuri dopo la revoca dell’incontro. “Vorremmo ancora incontrare i russi. Saremo sempre interessati a un dialogo se ci sarà l’opportunità di raggiungere la pace”, ha detto Rubio.
È di almeno nove morti il bilancio di un’esplosione che ha coinvolto uno stabilimento di Kopeysk, nella regione di Chelyabinsk. Lo riporta la Tass, citando il post su Telegram il governatore, Alexey Teksler. “Al momento nove persone sono state confermate decedute. Cinque persone sono rimaste ferite e il nostro personale medico sta facendo tutto il possibile per stabilizzare le loro condizioni. Stiamo aggiornando le informazioni sui dispersi”, ha scritto.