“L’idea di una zona sicura nel Sud” di Gaza “è una farsa“. Lo ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra James Elder, portavoce dell’Unicef. Lo riporta Al-Jazeera. Secondo l’organo delle Nazioni Unite non esistono aree sicure per i palestinesi a cui è stato ordinato di lasciare Gaza City e che le “zone umanitarie” designate da Israele nel Sud della Striscia sono “luoghi di morte“. “Le bombe vengono sganciate dal cielo con agghiacciante prevedibilità; le scuole, che erano state designate come rifugi temporanei, vengono regolarmente ridotte in macerie, le tende vengono regolarmente avvolte dalle fiamme degli attacchi aerei”, ha denunciato Elder.
Telefono Azzurro: “Bambini i più colpiti nelle guerre, tempo di agire”
“Nei conflitti armati i bambini sono i più colpiti. Lo sappiamo, lo diciamo, lo proclamiamo e poi ogni giorno assistiamo-ai quattro angoli del mondo-al disprezzo della vita dei più piccoli. È tempo di agire“. È questo l’appello lanciato da Telefono Azzurro in occasione del convegno promosso dalla SIOI – Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale – dal titolo ‘La Protezione Internazionale delle Persone Vulnerabili nei Conflitti Armati’.
Oltre 473 milioni vivono in aree colpite da conflitti armati
Secondo i dati più recenti diffusi dalle Nazioni Unite, nel 2024 oltre 473 milioni di bambini (quasi uno su sei a livello globale) vivono in aree colpite da conflitti armati. Sono state documentate 32.990 violazioni gravi che hanno coinvolto oltre 22.500 minori: episodi di reclutamento forzato, violenze sessuali, attacchi a scuole e ospedali, negazione dell’assistenza umanitaria e gravi traumi psicologici. Si tratta di un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.
Conseguenze irreversibili
“Tutti sono concentrati sull’immediato, giustamente, ma occorre pensare anche alle conseguenze irreversibili che le guerre hanno sui bambini e adolescenti. In Ucraina come a Gaza” – sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e di Fondazione Child. “Per questo motivo abbiamo già formato operatori palestinesi pronti a ritornare nella Striscia e a intervenire a Gaza e in Palestina non appena la situazione lo consentirà. I bambini sono una delle categorie più vulnerabili nei conflitti armati, ma attraverso interventi precoci, il supporto psico-sociale e l’ascolto possiamo aiutarli a costruire un percorso di resilienza e crescita”.
La protezione dell’infanzia deve essere riconosciuta come una priorità assoluta nelle agende internazionali in materia di sicurezza, cooperazione e diritti umani. Proteggere i bambini dalla violenza e dal trauma della guerra non è solo un obbligo sancito dal diritto umanitario, ma anche una responsabilità morale collettiva. Ed è inaccettabile come questa responsabilità morale venga calpestata e vilipesa. Telefono Azzurro rinnova il suo impegno a operare al fianco delle istituzioni e delle organizzazioni internazionali per prevenire, monitorare e contrastare le gravi violazioni che continuano a colpire l’infanzia nei contesti di conflitto. La tutela dei minori non può più essere relegata a un tema secondario: ogni bambino ferito, abusato o reclutato rappresenta una ferita invisibile per l’intera umanità.