Gaza, Hamas a Israele: “Nessuno degli ostaggi tornerà a casa”

Gaza, Hamas a Israele: “Nessuno degli ostaggi tornerà a casa”
Palestinesi in fuga durante un raid di Israele a Gaza City, 13 settembre 2025 (AP Photo/Yousef Al Zanoun)

Secondo l’Idf, 450mila palestinesi hanno lasciato Gaza City

Mentre Israele prosegue le operazioni militari a Gaza City, dove le vittime continuano ad aumentare, dalla Striscia l’ala militare di Hamas ha lanciato un avvertimento relativo alla sorte degli ostaggi. L’organizzazione palestinese ha affermato che i prigionieri ancora nelle sue mani sono “sparsi per i quartieri Gaza City” pertanto l’espansione dell’operazione militare israeliana nella città implica che “il nemico non catturerà un solo ostaggio vivo o morto”. Lo spettro agitato da Hamas è quella della guerra di logoramento che porterà a un “costo aggiuntivo” di vittime per lo Stato ebraico.

A tal proposito nelle ultime ore quattro soldati dell’Idf sono stati uccisi da un ordigno esplosivo a Rafah nel sud della Striscia. Secondo le forze armate israeliane 450mila persone, ovvero poco meno della metà del milione di abitanti stimato prima dell’inizio dell’ultima offensiva, ha lasciato Gaza City.

Attentato al valico di Allenby

Nelle ultime ore Israele ha effettuato anche alcuni raid sul sud del Libano mentre al valico di Allenby, controllato da Tel Aviv, al confine fra Cisgiordania e Giordania, un attentatore ha ucciso a colpi di coltello due cittadini israeliani prima di essere freddato dalle forze speciali. L’uomo – secondo quanto riportato dalle forze armate israeliane – era alla guida di un camion che trasportava aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. “Israele facilita gli aiuti umanitari a Gaza e i terroristi li sfruttano per uccidere gli israeliani”, il commento del ministero degli Esteri di Tel Aviv.

Vertice Trump-Starmer

Lo stato del conflitto israelo-palestinese è stato al centro anche delle conversazioni avvenute fra Donald Trump e Keir Starmer. Il presidente americano ha ribadito che Hamas deve liberare gli ostaggi israeliani “ora” aggiungendo che quello relativo al riconoscimento dello Stato di Palestina è uno dei “pochi punti di disaccordo” fra Washington e Londra.

Tajani su Gaza: “L’obiettivo è costruire uno Stato palestinese”

In Spagna invece il procuratore generale Alvaro Garcia Ortiz, ha autorizzato un’indagine per determinare se le azioni di Israele a Gaza costituiscano “gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Sul tema è intervenuto anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina, pur ribadendo che riconoscere oggi la Palestina è “un modo per lavarsi la coscienza” che “non risolve il problema, ha confermato che il 22 settembre prossimo a New York l’Italia aderirà “con convinzione” a una dichiarazione nell’ambito delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di costruire uno Stato palestinese e far cessare le ostilità.

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