Terremoto Afghanistan, oltre 1400 i morti

Terremoto Afghanistan, oltre 1400 i morti
Afghanistan – Terremoto

Il sisma di magnitudo 6.0 ha colpito nella tarda serata di domenica una regione montuosa

I morti nel terremoto che ha colpito l’Afghanistan orientale sono saliti a oltre 1400, con 3.000 feriti. Lo ha detto ad Associated Press Yousaf Hammad, portavoce dell’Autorità nazionale afghana per la gestione dei disastri. “I feriti sono in fase di evacuazione, quindi queste cifre potrebbero cambiare in modo significativo”, ha precisato, “il terremoto ha causato frane in alcune zone, bloccando le strade. Alcune sono state riaperte e quelle ancora chiuse saranno riaperte per consentire l’accesso alle zone che erano difficili da raggiungere”.

Il sisma di magnitudo 6.0 ha colpito nella tarda serata di domenica una regione montuosa, radendo al suolo interi villaggi. La maggior parte delle vittime si è registrata nella provincia di Kunar, dove la popolazione vive in ripide valli fluviali separate da alte montagne. Gli elicotteri vengono utilizzati per evacuare i feriti verso gli ospedali e le agenzie umanitarie hanno dichiarato che le loro squadre stanno raggiungendo a piedi le zone più isolate. Le autorità hanno chiesto l’aiuto internazionale. Il terremoto di domenica è stato il terzo forte terremoto da quando i talebani hanno preso il potere nel 2021 e l’ultima crisi che ha colpito l’Afghanistan, già provato dai profondi tagli ai finanziamenti degli aiuti, da un’economia debole e dal ritorno forzato di milioni di persone dall’Iran e dal Pakistan. 

La scossa, registrata alle 23.47 locali a soli otto chilometri di profondità, ha avuto epicentro 27 chilometri a est-nordest di Jalalabad, secondo l’U.S. Geological Survey. Numerose scosse di assestamento hanno fatto tremare nuovamente la regione.

Le immagini mostrate dalle televisioni locali hanno documentato civili e soccorritori intenti a scavare tra le macerie con le mani, mentre elicotteri militari evacuavano i feriti più gravi verso gli ospedali di Nangarhar e Kabul. Le comunicazioni restano precarie e molte strade sono interrotte, costringendo le squadre di soccorso a camminare per ore per raggiungere le comunità isolate.

“Ci sono villaggi dove i feriti e i morti non sono stati recuperati, quindi i numeri potrebbero aumentare”, ha detto il portavoce talebano Zabihullah Mujahid. Secondo l’International Rescue Committee, l’impatto umanitario rischia di superare quello del terremoto del 2023, che provocò migliaia di vittime. La Croce Rossa internazionale ha segnalato l’urgenza di mezzi di soccorso, forniture mediche, acqua potabile e accesso stradale alle aree più remote. Sul campo sono già attivi i team dell’Unicef, in coordinamento con le agenzie delle Nazioni Unite e i partner locali, mentre Save the Children ha denunciato le difficoltà delle squadre di intervento a causa delle vie di comunicazione bloccate.Dall’Europa e dal resto del mondo arrivano messaggi di cordoglio e impegni di sostegno.

Tragiche notizie dall’Afghanistan. Condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite”, ha scritto su X la commissaria europea per la gestione delle crisi Hadja Lahbib. Solidarietà è stata espressa anche dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha assicurato il pieno impegno delle agenzie internazionali. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha offerto aiuti medici e umanitari, mentre la Cina si è detta pronta a fornire assistenza. Un telegramma del cardinale Pietro Parolin ha trasmesso il cordoglio di Papa Leone XIV, “profondamente rattristato per le gravi perdite di vite umane”. Il pontefice ha assicurato “preghiere per le vittime e solidarietà a chi piange i propri cari e al personale di emergenza impegnato nei soccorsi”.

Per quanto riguarda l’Italia, fonti informate confermano che al momento non risultano operatori italiani coinvolti. L’ambasciata a Kabul è in costante contatto con le autorità locali per contribuire all’organizzazione dei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche a Islamabad, senza vittime o danni. “I nostri cuori sono vicini alle vittime e alle loro famiglie. Siamo pronti a fornire tutto il sostegno possibile”, ha dichiarato il premier pakistano Shehbaz Sharif.

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