“I Paesi europei che si lusingano e soccombono alle manipolazioni di Hamas alla fine scopriranno il terrorismo in carne e ossa“. Lo ha detto il ministro israeliano di estrema destra della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, commentando l’annuncio del Belgio di riconoscere lo Stato palestinese. “Anche qui in Israele c’era chi un tempo credeva in tali illusioni e in cambio abbiamo ricevuto stupri, omicidi e massacri”, ha aggiunto Gvir, “invece di premiare il terrorismo, il mondo libero dovrebbe unirsi contro di esso”. Lo riportano i media israeliani.
Emergency si unirà alla Global Sumud Flotilla in rotta verso Gaza con la Life Support, la sua nave di ricerca e soccorso. Lo annuncia la stessa ong precisando che La Life Support avrà il ruolo di osservatore e offrirà supporto medico e logistico alle imbarcazioni partecipanti. La nave salperà da Catania insieme alle barche della delegazione italiana.”Quello che accade nella Striscia di Gaza da quasi due anni è inaccettabile. Il nostro staff, che lavora nella Striscia in due centri sanitari nel governatorato di Khan Younis, racconta una situazione gravissima, mai vista prima – dichiara Emergency -. Mentre l’esercito israeliano bombarda senza sosta la popolazione civile, già provata da continui ordini di evacuazione, da cinque mesi sono bloccati gli aiuti necessari ad assicurare una minima assistenza alla popolazione. Oltre a subire continui bombardamenti ed evacuazioni, almeno 500.000 persone vivono in condizione di insicurezza alimentare catastrofica. Le Nazioni Unite hanno già dichiarato lo stato di carestia nel governatorato di Gaza e il rischio che si espanda nei territori vicini. Mentre i nostri governi non sono stati in grado di adottare nessun provvedimento per bloccare una situazione che degenera di giorno in giorno, i cittadini non si rassegnano a stare a guardare”. Per questo motivo la Life Support di Emergency ha deciso di salpare con la Global Sumud Flotilla, una missione marittima nonviolenta composta dalle delegazioni di 44 Paesi diversi con l’obiettivo di portare aiuti all’interno della Striscia, aprire un corridoio umanitario via mare e denunciare l’inazione di governi e istituzioni.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, giovedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riunirà i principali ministri e collaboratori per discutere delle implicazioni del riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese. Durante la riunione verranno esaminati una serie di possibili risposte all’attesa ondata di riconoscimenti occidentali alle Nazioni Unite alla fine di questo mese, tra cui l’applicazione della sovranità su alcune parti della Cisgiordania. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Netanyahu sarà affiancato dal ministro della Difesa Israel Katz, dal ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, dal ministro della Giustizia Yariv Levin, dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.
È salito a 78 il bilancio dei morti negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dall’alba, 42 dei quali a Gaza City. Lo riporta Al-Jazeera, citando fonti ospedaliere secondo cui 20 delle persone uccise erano in cerca di aiuti umanitari.
È di 9 civili morti, fra cui 7 bambini, il bilancio di un attacco israeliano con droni che ha colpito la zona di Mawasi, vicino Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando una fonte medica dell’ospedale Nasser. Precedentemente Al-Jazeera aveva riferito di almeno 7 persone morte, fra cui 5 bambini che erano in coda per l’acqua, in un attacco israeliano con droni nella zona di al-Mawasi.
Almeno 7 persone, fra cui 5 bambini che erano in coda per l’acqua, sono rimaste uccise in un attacco israeliano con droni avvenuto nella zona di al-Mawasi, nel sud di Gaza, vicino Khan Younis. Lo riferisce Al-Jazeera citando una fonte dell’ospedale Nasser. L’emittente riporta che il portavoce della Protezione civile di Gaza Mahmoud Basal ha pubblicato una foto dei corpi di cinque bambini, insieme a un’immagine della macchia di sangue nel luogo in cui sono stati uccisi. “Erano in fila per riempire delle taniche d’acqua nella zona di al-Mawasi, descritta come ‘sicura’, quando le forze di occupazione li hanno presi direttamente di mira, trasformando la loro ricerca di vita in un nuovo massacro”, ha affermato Basal.
Il ministero della Salute di Gaza ha annunciato la morte di 76 persone e il ferimento di altre 281 a causa del fuoco israeliano nelle ultime 24 ore. Come riporta Al Jazeera, ciò porta il bilancio delle vittime a 63.633 morti e 160.914 feriti dal 7 ottobre 2023.
Il presidente di Israele Isaac Herzog volerà in Vaticano giovedì per incontrare papa Leone XIV. Lo ha annunciato l’ufficio presidenziale, come riporta il Times of Israel. Il viaggio di un giorno, promosso dalla Santa Sede, si concentrerà sugli sforzi per riportare indietro gli ostaggi da Gaza, sulla lotta contro l’antisemitismo nel mondo e sulla protezione delle comunità cristiane in Medio Oriente. Herzog incontrerà inoltre il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e visiterà la Biblioteca Vaticana.
Dopo lunghe ore di negoziati notturni è stato raggiunto un accordo per il riconoscimento della Palestina da parte del Belgio, evitando così una crisi di governo. “Il Belgio desidera inviare un forte segnale politico e diplomatico unendosi alle nazioni che annunceranno il riconoscimento dello Stato di Palestina a margine della settimana di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite”, ha spiegato Maxime Prévot, che ha poi precisato: “Consapevole del trauma subito dagli israeliani in seguito agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, il Belgio formalizzerà questo riconoscimento dello Stato palestinese solo tramite decreto reale, una volta liberato l’ultimo ostaggio e allontanate organizzazioni terroristiche come Hamas dalla gestione della Palestina”.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera Arabic, fonti dell’ospedale di Gaza affermano che almeno 17 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell’esercito israeliano a partire dall’alba di oggi. Tra loro c’erano sei persone che cercavano di accedere agli aiuti. Altre sono state uccise e ferite negli attacchi aerei israeliani contro le case di Gaza City e Deir el-Balah.
Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, si è detto “indignato” per il fatto che Israele non consenta l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, annunciando un ulteriore stanziamento di 15 milioni di sterline (circa 17 milioni di euro) per l’assistenza medica a Gaza e nella regione. “Non si tratta di una catastrofe naturale, ma di una carestia provocata dall’uomo nel XXI secolo”, ha affermato, “sono indignato dal rifiuto del governo israeliano di consentire l’ingresso di aiuti sufficienti”. “Sappiamo tutti che c’è solo una via d’uscita: un cessate il fuoco immediato”, ha aggiunto Lammy, sottolineando che i funzionari britannici stanno anche sostenendo gli studenti di Gaza che hanno ottenuto borse di studio presso le università del Regno Unito, in modo che possano iniziare i loro studi in autunno.
L’esercito israeliano (Idf) ha arrestato il sindaco di Hebron, in Cisgiordania, Tayseer Abu Sneineh. Fonti locali e di sicurezza hanno riferito all’agenzia palestinese Wafa che le forze di occupazione hanno fatto irruzione nell’abitazione del sindaco, l’hanno perquisita dopo averne sfondato le porte e averne saccheggiato il contenuto, prima di arrestarlo e trasferirlo in una località sconosciuta. Inoltre, i soldati israeliani hanno rafforzato le misure militari nel governatorato di Hebron, istituendo diversi posti di blocco agli ingressi della città, dei suoi villaggi e accampamenti, e chiudendo numerose strade principali e secondarie con cancelli di ferro, blocchi di cemento e cumuli di terra.

Fonti mediche nella Striscia di Gaza hanno riferito all’agenzia palestinese Wafa che 13 persone, tra cui 3 bambini, sono morti nelle ultime 24 ore per fame. Sale così a 361 il numero totale delle vittime della carestia e della malnutrizione a Gaza, tra cui 130 bambini. Da quando l’IPC ha dichiarato lo stato di carestia nella Striscia di Gaza il 22 agosto 2025, sono stati registrati 83 decessi, tra cui 15 bambini.
“I Paesi europei che si lusingano e soccombono alle manipolazioni di Hamas alla fine scopriranno il terrorismo in carne e ossa”. Lo ha detto il ministro israeliano di estrema destra della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, commentando l’annuncio del Belgio di riconoscere lo Stato palestinese. “Anche qui in Israele c’era chi un tempo credeva in tali illusioni e in cambio abbiamo ricevuto stupri, omicidi e massacri”, ha aggiunto Gvir, “invece di premiare il terrorismo, il mondo libero dovrebbe unirsi contro di esso”. Lo riportano i media israeliani.
L’Italia “deve esprimersi in modo chiaro contro il massacro in corso, che diventa ogni giorno più grave con l’escalation militare decisa per espellere di fatto l’intero popolo palestinese dalla propria terra. Bisogna passare ai fatti”. Lo dice in una intervista a La Stampa don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera. “È necessaria una risposta concreta a livello europeo, con la sospensione degli accordi politico-commerciali che ci legano al governo di Israele, a partire dalla vendita di armi – afferma – Purtroppo, finora l’Italia si è dichiarata contraria. Dopo lo stato di grave carestia certificato dall’Onu, l’uccisione deliberata di giornalisti e persone in cerca di aiuto umanitario, mi chiedo cos’altro debba accadere per farci cambiare idea”.
“Israele parla di occupazione di Gaza, ma occupa già Gaza: quello a cui mira è la cancellazione della gente, una pulizia etnica”. Lo dice in una intervista a Repubblica la ministra degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese Varsen Aghabekian.Per i Paesi occidentali la richiesta è di “aiutarci a fermare questa guerra brutale e a portare aiuto a chi sta morendo di fame. In seconda battuta, un percorso politico: le armi non portano da nessuna parte, lo abbiamo visto. La comunità internazionale si deve impegnare in un percorso che porti a rendere realtà la soluzione dei due Stati.Prima di vedere il ministro Tajani, ho incontrato il segretario di Stato vaticano Parolin: il Vaticano riconosce già lo Stato di Palestina, ci serve che altre nazioni occidentali facciano lo stesso.Siamo grati all’Italia per l’assistenza umanitaria, ma a noi serve anche una soluzione politica che ci metta in grado di controllare il nostro territorio, i nostri confini, le nostre risorse naturali”.Nel riconoscimento dello Stato di Palestina, “molti Paesi si sono fatti avanti negli ultimi mesi. È una cosa ottima: arriva in ritardo, ma ne siamo comunque felici. Israele dice che il riconoscimento è una questione puramente simbolica: non siamo d’accordo. Riconoscere lo Stato di Palestina significa dire che l’occupazione” dei territori palestinesi da parte di Israele “è illegale”.
“La Palestina sarà riconosciuta dal Belgio alla sessione Onu. E al governo israeliano saranno imposte severe sanzioni. Qualsiasi antisemitismo o apologia del terrorismo da parte dei sostenitori di Hamas sarà inoltre denunciato con maggiore fermezza”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri del Belgio Maxime Prevot.