Gaza, le notizie in diretta del 17 agosto: sciopero in Israele indetto dai parenti degli ostaggi

Gaza, le notizie in diretta del 17 agosto: sciopero in Israele indetto dai parenti degli ostaggi
Un’immagine dalle manifestazioni in occasione dello sciopero nazionale in Israele contro l’espansione della guerra a Gaza (Foto AP/Ohad Zwigenberg)

Prosegue la crisi umanitaria nella Striscia: nelle ultime 24 ore 11 persone sono morte di fame

La situazione a Gaza e in Medio Oriente resta critica. La Striscia di Gaza continua a subire pesanti bombardamenti israeliani, con almeno 40 palestinesi uccisi solo nella giornata di ieri, sabato, mentre l’Idf prepara l’offensiva per occupare Gaza City. Contro questo piano, oggi nello Stato Ebraico si svolge uno sciopero nazionale indetto dai parenti degli ostaggi. Ecco tutte le notizie di oggi 17 agosto dalla guerra a Gaza in diretta.

Guerra a Gaza, le notizie del 17 agosto
Inizio diretta: 17/08/25 07:00
Fine diretta: 17/08/25 23:30
500mila in piazza a Tel Aviv per accordo

Il Forum delle famiglie degli ostaggi afferma che sono quasi 500mila le persone che si sono radunate questa sera in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv e nelle strade circostanti per una massiccia manifestazione di massa per chiedere al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi a Gaza. Lo riporta il Times of Israel, sottolineando che non ci sono stime ufficiali della polizia sul numero dei partecipanti, ma che sembra essere una delle più grandi manifestazioni dall’inizio della guerra. “Quasi 500mila persone si sono radunate… per dire chiaramente che tutto il popolo israeliano vuole il rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra”, afferma il forum in una dichiarazione, stimando inoltre che siano circa un milione le persone hanno partecipato a decine di proteste in tutto il Paese nel corso della giornata. “Le famiglie degli ostaggi desiderano dire al popolo israeliano: ‘Grazie! Da qui, intensificheremo i nostri sforzi. Restate con noi fino al ritorno dell’ultimo ostaggio!’”, afferma il Forum. 

Salgono a 57 i morti a Gaza a causa degli attacchi di Israele

È salito a 57 morti il bilancio degli attacchi dell’esercito israeliano da stamattina nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente Al-Jazeera, precisando che 38 delle vittime sono state uccise mentre erano in cerca di aiuti umanitari.

Giani: "Governo Netanyahu infligge sofferenze inaccettabili a palestinesi"

“La morte della giovane palestinese ricoverata all’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa ci stringe il cuore. Era arrivata dalla Striscia di Gaza in condizioni disperate, accompagnata da sua madre, con la speranza di ricevere cure e una possibilità di vita. Il personale sanitario pisano ha fatto tutto il possibile, con professionalità e umanità, e a loro va il mio profondo ringraziamento. Ma questa tragedia non può lasciarci indifferenti: le politiche del governo Netanyahu continuano a infliggere sofferenze e privazioni inaccettabili al popolo palestinese. La Toscana, con le sue istituzioni e i suoi cittadini, sarà sempre dalla parte della pace, dei diritti e della dignità umana”. Lo scrive su Facebook Eugenio Giani, presidente della Toscana. 

Idf: "presto prossima fase guerra per sconfiggere Hamas"

Il capo di stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Eyal Zamir, ha annunciato che l’esercito “passerà presto alla fase successiva” dell’offensiva in corso contro Hamas. Lo riferisce il Times of Israel. In un comunicato pubblicato dall’IDF, Zamir ha affermato: “Oggi stiamo approvando il piano per la fase successiva della guerra”. “Manterremo lo slancio dell’operazione Gideon’s Chariots concentrandoci sulla città di Gaza”, ha osservato, riferendosi all’offensiva militare contro Hamas lanciata a maggio. “Continueremo a colpire fino alla sconfitta di Hamas, con gli occhi puntati sugli ostaggi. Agiremo con una strategia sofisticata, misurata e responsabile. L’IDF impiegherà tutte le sue capacità terrestri, aeree e marittime per colpire Hamas con forza”, ha proseguito Zamir. Il capo dell’IDF ha aggiunto: “Presto passeremo alla fase successiva dell’operazione Carri di Gedeone, in cui continueremo ad aumentare i danni inflitti a Hamas nella città di Gaza fino alla sua sconfitta”. “L’operazione Carri di Gedeone ha raggiunto i suoi obiettivi”, ha detto inoltre Zamir, aggiungendo che “Hamas non possiede più le stesse capacità che aveva prima dell’operazione; le abbiamo inferto un duro colpo”. Zamir ha concluso che l’offensiva contro Hamas non è ‘localizzata’, ma piuttosto parte di un “programma a lungo termine e pianificato, con una visione su più fronti per colpire tutte le componenti dell’asse, in primo luogo l’Iran”.

Bonelli: "Israele bombarda ospedale, in Italia silenzio complice"

 “Questa mattina un raid israeliano ha bombardato l’ennesimo ospedale, quello di Al Ahli di Gaza City, uccidendo pazienti e operatori sanitari. Persone continuano a morire di fame: a Netanyahu è consentito di praticare lo sterminio del popolo palestinese. Ma in Israele c’è chi oggi ha il coraggio di ribellarsi alle politiche di morte del governo criminale di Netanyahu, scendendo in piazza per chiedere la fine della guerra e la liberazione degli ostaggi. In Italia invece silenzio: nessuna sanzione contro Israele, nessuna revoca della cooperazione militare. È un comportamento vergognoso, che rende il nostro Paese complice morale di questo massacro. Il governo Meloni deve assumersi le proprie responsabilità e fermare subito ogni forma di collaborazione con chi bombarda ospedali e condanna alla fame il popolo palestinese”. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde.

Israele, palestinese morta a Pisa era malata di cancro

Marah Abu Zuhri, la ragazza palestinese di 20 anni morta all’ospedale ‘Cisanello’ di Pisa, dov’era giunta da Gaza in un grave stato di malnutrizione, era malata di leucemia e la diagnosi di cancro era stata omessa dai rapporti sulla sua morte. Lo afferma afferma il COGAT, l’organismo del Ministero della Difesa israeliano che coordina le questioni umanitarie nella Striscia di Gaza, come riportato dal Times of Israel. Il Cogat ha pubblicato su X un documento dell’ospedale Nasser di Khan Younis in cui si afferma che Marah Abu Zuhri era affetta da leucemia. “Le autorità italiane hanno contattato Israele per richiedere l’evacuazione di Marah a causa della sua malattia, e Israele ha approvato”, afferma il COGAT. L’ospedale l’ha descritta come arrivata in “stato di grave deterioramento fisico”, anche se i media italiani hanno affermato che soffriva di grave malnutrizione. Il COGAT afferma che il suo trasferimento in Italia “avrebbe potuto avvenire prima, poiché Israele aveva proposto diverse date possibili per il trasferimento”. “Israele facilita il trasferimento medico dei pazienti, con particolare attenzione ai bambini, e incoraggia i paesi di tutto il mondo a presentare tali richieste, mentre Hamas continua a sfruttarli cinicamente per i suoi scopi distorti”, aggiunge. 

Proteste e blocchi stradali in Israele, 25 arresti

La polizia israeliana ha dichiarato di aver arrestato finora 25 manifestanti in tutto il Paese nel corso di proteste e blocchi stradali legati allo sciopero in corso per chiedere un accordo per la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco. Undici dei dimostranti fermati, si legge su The Times of Israel, sono stati arrestati a Tel Aviv dopo aver “violato l’ordine pubblico e compromesso significativamente la libertà di movimento” sulle strade. La polizia afferma che tutte le strade sono ora aperte al traffico dopo i blocchi stradali su diverse autostrade principali. Tuttavia, i manifestanti a Gerusalemme stanno attualmente bloccando un tunnel chiave sulla Route 16 che porta alla capitale.

Sciopero in Israele, un milione di persone atteso a Tel Aviv

È in corso in Israele uno sciopero promosso dalle famiglie degli ostaggi contro la decisione del governo di estendere la guerra a Gaza con una campagna per conquistare Gaza City, anziché firmare un accordo per la restituzione dei loro cari. Lo sciopero è stato organizzato dal Consiglio di ottobre, che rappresenta alcuni familiari degli ostaggi e parenti in lutto delle vittime del 7 ottobre 2023, nonché dall’Hostages and Missing Families Forum. Ieri il forum ha dichiarato che quasi un milione di persone arriveranno nella Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv nel corso della giornata. Decine di migliaia di persone, sostengono gli organizzatori, prenderanno parte alle attività in centinaia di altri luoghi in tutto Israele.

Sciopero in Israele, parenti ostaggi denunciano "ottusità del governo"

Si svolge oggi in Israele uno sciopero nazionale indetto dai parenti degli ostaggi per chiedere il loro rilascio e protestare contro la pianificata espansione della guerra a Gaza. L’Hostages and Missing Families Forum afferma che verrà allestito un accampamento con il nome di ‘Waypoint 50’, in riferimento ai 50 prigionieri tenuti prigionieri dai gruppi terroristici a Gaza, di cui si ritiene che almeno 20 siano ancora vivi. L’accampamento sarà situato “nel punto più vicino ai 50 ostaggi al confine con Gaza” anche se non si specifica dove. In una dichiarazione delle famiglie si legge: “L’ottusità del governoci obbliga a intensificare la lotta e a fare tutto il possibile per riportare indietro i nostri cari”.

Bombardato ospedale a Gaza City, almeno 7 morti

Le forze israeliane bombardano l’ospedale al-Ahli di Gaza City, uccidendo almeno sette persone. È quanto riferisce Al Jazeera. Intanto, mentre l’esercito israeliano porta avanti i piani per sfollare la popolazione, il Ministero della Salute palestinese ha dichiarato che nelle ultime 24 ore altre 11 persone sono morte di fame, portando il bilancio delle vittime della malnutrizione a 251, tra le quali 108 bambini.

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