Nel summit Trump-Putin “La posta in gioco è alta!!!”. Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post tutto in caratteri maiuscoli sul suo social Truth, mentre è in partenza nel giorno dell’atteso summit con il presidente russo Vladimir Putin, che si svolgerà in Alaska nella base Elmendorf-Richardson di Anchorage nella serata italiana. Poco dopo l’Air Force One con a bordo il presidente è decollato dalla Joint Base Andrews, vicino Washington, alla volta dell’Alaska. Secondo quanto risulta dal programma della Casa Bianca, l’incontro bilaterale Trump-Putin si terrà a partire dalle 21 ora italiana e Trump dovrebbe ripartire da Anchorage per tornare a Washington alle 3.45 ora italiana di sabato (cioè nella notte italiana fra venerdì e sabato).
Il summit potrebbe determinare non solo la traiettoria della guerra in Ucraina, ma anche il destino della sicurezza europea.
Gli obiettivi e i rischi di Trump
L’incontro offre a Trump l’opportunità di dimostrare al mondo di essere sia un abile negoziatore che un pacificatore globale. Per Putin, invece, il summit con Trump offre un’occasione tanto attesa per cercare di negoziare un accordo che consolidi le conquiste della Russia, blocchi il tentativo di Kiev di entrare nella Nato e alla fine riporti l’Ucraina nell’orbita di Mosca. I rischi per Trump sono notevoli: in primo luogo, accogliendo Putin sul suolo Usa il presidente sta dando al leader russo la legittimazione che il leader del Cremlino tanto desidera dopo l’ostracismo seguito alla sua invasione dell’Ucraina tre anni e mezzo fa; in secondo luogo, l’esclusione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dal vertice è un duro colpo alla policy occidentale del “niente sull’Ucraina senza l’Ucraina” e apre la possibilità che Trump possa accettare un accordo che l’Ucraina non vuole.
Russia e Ucraina: posizioni distanti
Il successo del summit è tutt’altro che assicurato, soprattutto perché Russia e Ucraina rimangono molto distanti nelle loro richieste di pace. Putin ha a lungo resistito a qualsiasi cessate il fuoco temporaneo, collegandolo alla sospensione delle forniture di armi occidentali e al congelamento degli sforzi di mobilitazione dell’Ucraina, condizioni respinte sia da Kiev sia dai suoi alleati occidentali. Giovedì Trump ha dichiarato che c’è il 25% di possibilità che il vertice fallisca, ma ha anche avanzato l’idea che, se l’incontro avrà successo, potrebbe portare Zelensky in Alaska per un successivo incontro trilaterale, una possibilità che la Russia non ha accettato.
Alla domanda ad Anchorage sulla stima di Trump di un 25% di possibilità di fallimento, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto ai giornalisti che la Russia “non fa mai piani in anticipo”. “Sappiamo di avere argomenti validi e una posizione chiara e comprensibile. La esporremo”, ha affermato in un video pubblicato sul canale Telegram del ministero degli Esteri russo. Giovedì, mentre era in viaggio verso Anchorage, Putin è arrivato a Magadan, nell’Estremo oriente russo, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale russa Interfax. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la visita includerà incontri con il governatore regionale e tappe in diversi luoghi chiave, tra cui una sosta per deporre fiori presso un memoriale della Seconda guerra mondiale che onora la cooperazione aeronautica tra Unione Sovietica e Stati Uniti. I governi stranieri osserveranno attentamente come Trump interagisce con Putin, probabilmente valutando cosa potrebbe significare l’interazione per i propri rapporti con il presidente degli Stati Uniti, che ha rinunciato alla diplomazia tradizionale a favore di un approccio transazionale alle relazioni.