Attacco israeliano contro la sede centrale della Mezzaluna Rossa, almeno un morto. Sono invece oltre 60 i decessi nella Striscia nelle ultime 24 ore.
Dall’alba di oggi, gli attacchi dell’esercito israeliano a Gaza hanno ucciso almeno 92 persone. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Tra questi, 56 erano alla ricerca di aiuti, di cui nove a Rafah e sette a Netzarim, nel nord di Gaza.
Le Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, afferma di essere “pronta a impegnarsi attivamente e a rispondere a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di portare cibo e medicine” agli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, se Israele aprirà corridoi per far entrare nella Striscia gli aiuti umanitari. Il portavoce Hudhaifa Kahlout, noto con il nome di battaglia Abu Obeida, ha precisato che il gruppo chiede “l’apertura di corridoi umanitari in modo normale e permanente per il passaggio di cibo e medicine a tutta la nostra popolazione in tutte le aree della Striscia di Gaza e la cessazione di ogni forma di attività aerea nemica durante le consegne dei pacchi ai prigionieri”. Lo riporta il Times of Israel. “Le Brigate Al-Qassam non fanno morire di fame deliberatamente i prigionieri, ma mangiano ciò che mangiano i nostri mujaheddin (combattenti) e il pubblico in generale, e non riceveranno alcun privilegio speciale in mezzo al crimine di fame e assedio”, ha aggiunto il portavoce. Alla Croce Rossa non è stato mai consentito l’accesso agli ostaggi durante questi 22 mesi di guerra.
Rivolgendosi al pubblico israeliano in un videomessaggio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto “scioccato” dai “video orribili” degli ostaggi per poi rivolgersi alle loro famiglie. Ha detto che mentre gli ostaggi “si consumano in una prigione, i mostri di Hamas li circondano: hanno braccia grosse e carnose. Hanno tutto ciò di cui hanno bisogno per mangiare. Li stanno facendo morire di fame come i nazisti fecero morire di fame gli ebrei”. “Ma non ci arrenderemo”, ha aggiunto, “sono ancora più determinato a liberare i nostri figli prigionieri, a eliminare Hamas e a garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele”. Lo riporta il Times of Israel. “Capisco esattamente cosa vuole Hamas“, ha detto ancora, “non vuole un accordo. Vuole distruggerci, con questi video orribili, con la propaganda di falso orrore che diffonde in tutto il mondo”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato il Comitato internazionale della Croce Rossa ad agire immediatamente per fornire cibo e assistenza medica agli ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza, durante una conversazione con Julien Lerisson, capo della delegazione della Croce Rossa nella regione. Secondo il suo ufficio, Netanyahu accusa Hamas di diffondere al mondo una “menzogna sulla fame”, mentre la vera fame viene inflitta agli ostaggi, che subiscono “brutali abusi fisici e psicologici”. Lo riporta il Times of Israel. “Il mondo non può restare indifferente di fronte alle immagini che ricordano i crimini nazisti“, ha aggiunto Netanyahu a Lerisson. Il primo ministro israeliano ha infine invitato la comunità internazionale a denunciare Hamas e la Jihad islamica palestinese e a cessare ogni sostegno diretto e indiretto, sottolineando che le loro azioni costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale e delle Convenzioni di Ginevra.
Con la visita di Itamar Ben Gvir al Monte del tempio – la Spianata delle Moschee – “è stata superata la linea rossa“. Lo dice Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, che ha condannato la visita di Ben-Gvir alla moschea di al-Aqsa.”La comunità internazionale, in particolare l’amministrazione statunitense, è tenuta a intervenire immediatamente per porre fine ai crimini dei coloni e alle provocazioni del governo di estrema destra nella moschea di al-Aqsa, fermare la guerra nella Striscia di Gaza e portare aiuti umanitari”, ha dichiarato il politico palestinese Nabil Abu Rudeineh.
“Gli odiatori di Israele nel mondo continueranno a prendere decisioni contro di noi e a manifestare, e noi rafforzeremo la nostra presa e sovranità su Gerusalemme, sul Muro Occidentale e sul Monte del Tempio per sempre”. Lo scrive su X Israel Katz, ministro della Difesa di Israele, annunciando di essersi recato sul ‘Muro Occidentale’. “Ho pregato per il ritorno dei rapiti, per la pace nelle comunità, per la protezione degli eroici soldati e delle forze di sicurezza dell’IDF e per la sconfitta degli assassini di Hamas. Nel giorno di Tisha B’Av, duemila anni dopo la distruzione del Secondo Tempio, il Muro Occidentale e il Monte del Tempio tornano sotto la sovranità dello Stato di Israele”, afferma Katz.
La Giordania critica la visita di Ben Gvir al Monte del Tempio definendola “inaccettabile provocazione e escalation”. È quanto si legge sul Times of Israel. Il Ministero degli Esteri giordano critica duramente la visita del Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir al sito scottante del Monte del Tempio, definendola una “palese violazione del diritto internazionale” e una “inaccettabile provocazione e escalation”. In una dichiarazione pubblicata su X, il Ministero afferma che la presenza di Ben Gvir è una “palese violazione dello status quo storico e legale”. Invita Israele a porre fine a tali azioni da parte di Ben Gvir e afferma che solo la preghiera musulmana è consentita sul Monte del Tempio, dove si trovano la Moschea di Al Aqsa e la Cupola della Roccia.
Personale ospedaliero e testimoni affermano che le forze israeliane hanno ucciso almeno 23 palestinesi in cerca di cibo nella Striscia di Gaza, mentre la folla affamata si accalcava intorno ai siti di assistenza. Secondo le testimonianze, le truppe israeliane hanno aperto il fuoco sulla folla vicino ai punti di distribuzione
Un tunnel di Hamas lungo 300 metri è stato demolito durante le recenti operazioni della 179ª Brigata Corazzata di Riserva nella Striscia di Gaza meridionale. É quanto fa sapere l’Idf, come riporta il Times of Israel. L’Idf afferma che la brigata, insieme con il Genio e l’Aeronautica Militare israeliana, ha distrutto centinaia di altre infrastrutture terroristiche nella zona negli ultimi due mesi, tra cui edifici dotati di trappole esplosive, postazioni di osservazione e postazioni per cecchini. Sono state inoltre individuate numerose armi, tra cui razzi e lanciarazzi, lanciarazzi e fucili d’assalto, aggiunge l’esercito.
Nel periodo compreso tra il 19 maggio e il 2 agosto, sono oltre 40mila (40.012,41) le tonnellate di aiuti umanitari arrivati a Gaza, ma di queste solo 4.111,2 sono giunte a destinazione. È quanto emerge dalla dashboard di monitoraggio e tracciamento Un2720 delle Nazioni unite che segue i movimenti degli aiuti umanitari. Le richieste approvate vengono monitorate tramite Qr code che servono per verificare il tipo, le quantità e le condizioni degli aiuti.
“Genocidio significa la distruzione o il tentativo di distruggere un popolo. Un governo deve avere l’intenzione di farlo, una decisione politica generale volta a questo scopo, che comporta l’uccisione di milioni di persone”. Lo dice in una intervista a Repubblica lo storico israeliano Benny Morris. “È ciò che successe con il genocidio compiuto dai turchi musulmani contro i cristiani 100 anni fa, ed è ciò che è accaduto con l’Olocausto – afferma – Ma non è ciò che sta accadendo a Gaza. Potrebbe trasformarsi in qualcosa di simile: lo scrissi già in un articolo a gennaio, perché c’è stato un processo di disumanizzazione da parte degli israeliani nei confronti dei palestinesi, e, per inciso, da parte dei palestinesi nei confronti degli israeliani, che potrebbe alla fine tradursi in un genocidio, ma non siamo arrivati a quel punto”.
“Sono distrutto per quel povero ragazzo e per la sua famiglia. Mi chiedo che cosa stiano provando, è straziante. Questa è pura propaganda di Hamas, fa parte del gioco di terrore psicologico che cercano di infliggere alla gente di qui. È il tentativo dei terroristi di fare pressione politica sul governo israeliano. Cercano di avere più peso nei negoziati per rilasciare gli ostaggi secondo i loro termini. Mostrano la denutrizione a Gaza anche attraverso i prigionieri. Dicono che è una questione umanitaria, eppure loro stanno bene e fanno morire di fame i nostri ostaggi”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Louis Har, tenuto prigioniero per 129 giorni da Hamas, in merito al video di Evyatar David, ancora in mano ad Hamas, ridotto pelle e ossa in un tunnel di Gaza. Immagini che, precisa, non ha guardato. “Da quando sono in Israele, non faccio che manifestare e battermi per la liberazione degli ostaggi. Nessuno di noi potrà guarire e superare il trauma finché gli altri saranno a Gaza. Devono liberare tutti. La guerra deve finire per le nostre famiglie e per il popolo palestinese. Hamas fa di tutto perché il mondo stia dalla sua parte. Bisogna sedersi ai tavoli e trovare un accordo”, afferma.
“Il riconoscimento” dello Stato di Palestina “è un atto formale importante, e noi siamo concretamente favorevoli. Ma oggi non ci sono i presupposti concreti per uno Stato palestinese. Dobbiamo costruire le condizioni per uno Stato che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. La reciprocità non è secondaria. Gaza e Cisgiordania dovrebbero essere riunificate. Le Nazioni Unite potrebbero guidare una missione di caschi blu a guida araba per garantire la stabilità della Striscia, l’Italia sarebbe pronta a partecipare”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Antonio Tajani, ministro degli Esteri. “Però non possiamo riconoscere qualcosa che di fatto non esiste, ripeto che il riconoscimento deve arrivare alla fine di un percorso, quando ci saranno tutti gli ‘ingredienti’ costituzionali di uno Stato – afferma – A settembre, all’Assemblea Onu se ne discuterà in maniera approfondita, ma intanto dobbiamo raggiungere il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”.Nel frattempo, assicura Tajani, si continua con gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e “siamo in grado di farlo soltanto in forza del nostro rapporto con Israele”. “La nostra condanna per quello che accade è chiara, l’hanno ribadito sia Mattarella che Meloni. Quel che sta facendo il governo israeliano è oltre la linea rossa. Con i coloni violenti bisogna inasprire le sanzioni. Ed è assurdo sparare contro una chiesa o assaltare villaggi cristiani in Cisgiordania. I cristiani sono un elemento di stabilità in tutto il Medio Oriente, impermeabili ad Hamas. Perseguitarli non è utile nemmeno a Israele, significa rafforzare Hamas”, sottolinea.
“C’è sempre stata una condizione necessaria per le guerre di Israele: la maggioranza. Lo Stato di Israele non può dichiarare guerra se la maggioranza dell’opinione pubblica non lo sostiene, non crede nei suoi obiettivi e non si fida della leadership. Nessuna di queste condizioni è soddisfatta ora. È tempo di porre fine alla guerra e restituire gli ostaggi”. Lo scrive su X il leader dell’opposizione Yair Lapid.
La Mezzaluna Rossa Palestinese afferma che un membro del suo staff è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti in un attacco israeliano alla sede centrale di Khan Younis a Gaza.”Un membro dello staff della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti dopo che le forze israeliane hanno preso di mira la sede centrale della Società a Khan Younis, appiccando un incendio al primo piano dell’edificio”, afferma l’organizzazione umanitaria in un post su X.

