La Russia è aperta alla pace con l’Ucraina, ma il raggiungimento dei “nostri obiettivi” rimane una priorità. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov.
“La cosa principale per noi è raggiungere i nostri obiettivi. I nostri obiettivi sono chiari”, ha aggiunto. Il Cremlino ha insistito sul fatto che qualsiasi accordo di pace dovrebbe prevedere il ritiro dell’Ucraina dalle quattro regioni che la Russia ha illegalmente annesso nel settembre 2022 ma mai completamente conquistato. Vuole inoltre che l’Ucraina rinunci alla sua richiesta di adesione alla Nato e accetti rigidi limiti alle sue forze armate, richieste respinte da Kiev e dai suoi alleati occidentali.
Il presidente Usa Donald Trump ha minacciato la Russia il 14 luglio di “dazi severi” se non si raggiungesse un accordo di pace entro 50 giorni, e ha annunciato un potenziamento del canale di trasporto di armi americane per l’Ucraina, inasprendo la sua posizione nei confronti di Mosca dopo mesi di frustrazione a seguito di negoziati infruttuosi volti a porre fine alla guerra. “Il presidente Putin ha ripetutamente espresso il suo desiderio di giungere a una conclusione pacifica della questione ucraina il prima possibile. Si tratta di un processo lungo, che richiede impegno e non è facile”, ha dichiarato Peskov.
Gli attacchi russi contro l’Ucraina hanno ucciso 7 persone e ne hanno ferite almeno altre 28 nella giornata di ieri, secondo quanto dichiarato oggi dalle autorità regionali citate dal Kyiv Indipendent. Le forze ucraine hanno abbattuto 18 dei 57 droni, inclusi droni d’attacco di tipo Shahed e droni simulati, lanciati dalla Russia durante la notte, secondo quanto riportato dall’Aeronautica militare.
La Russia punta a lanciare contemporaneamente 2.000 droni contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il maggior generale tedesco Christian Freuding, a capo della task force sull’Ucraina del ministero della Difesa tedesco, in un’intervista rilanciata dai media ucraini. Una cifra sbalorditiva, che arriva mentre la Russia continua a espandere la sua produzione di droni. Tra il 13 settembre 2022 e il 30 agosto 2023 le forze russe hanno lanciato quasi 2.000 Shahed in Ucraina, secondo Airwars, un’organizzazione di monitoraggio dei conflitti con sede a Londra. Questo numero è aumentato vertiginosamente nel 2025: solo a giugno, Mosca ha lanciato la cifra record di 5.337 droni di tipo Shahed.
Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump indicano la sua volontà di raggiungere un accordo in Ucraina il prima possibile, ma Washington è sempre più consapevole della complessità di questo processo. Così il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, in un’intervista a VGTRK citata da Tass. Secondo Peskov, tutti si sono abituati a una “retorica piuttosto dura e diretta”, “allo stesso tempo, conferma la sua intenzione di continuare a fare tutto il possibile per facilitare una soluzione pacifica”. “Il presidente Vladimir Putin ha ripetutamente espresso il suo desiderio di indirizzare la soluzione ucraina verso una direzione pacifica il più rapidamente possibile”, ma la soluzione in Ucraina è “un processo lungo, richiede impegno e non è facile”, ha affermato Peskov, “e, molto probabilmente, Washington lo sta comprendendo sempre di più”.
“È un dialogo rispettoso, continuo e pragmatico quello fra la Federazione Russa e la Santa Sede. E di questi tempi si tratta di una positiva eccezione sia sulla scena europea, sia su quella planetaria. Tutto ciò è significativo dal nostro punto di vista e conferma quanto per noi il ‘fattore vaticano’ sia rilevante sul piano politico mondiale”. Così Ivan Soltanovsky, ambasciatore della Federazione Russa presso la Santa Sede, in un’intervista ad Avvenire. “Non vediamo la Santa Sede in un ruolo di mediatore politico – aggiunge – tuttavia la consideriamo un facilitatore. Con la sua azione favorisce il dialogo tra Mosca e Kiev contribuendo a creare un clima più sereno che può portare a proficui colloqui di pace. Pace che la Russia desidera, non meno di coloro che dicono di volere porre fine alle ostilità e poi riarmano le autorità di Kiev. In realtà la Santa Sede sta già agevolando i contatti fra le parti. Lo mostra il suo apporto sul versante umanitario, frutto dell’autorità morale di cui gode”. Soltanovsky spiega che c’è “apprezzamento per la proposta del Papa” di accogliere in Vaticano i rappresentanti di Mosca e Kiev, “ma – aggiunge – per ragioni di congiuntura politica e di natura logistica è molto difficile immaginare che il progetto si realizzi. Penso, ad esempio, al regime di sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione Europea che limita gli spostamenti. Ritengo sia più pratico proseguire gli incontri in Turchia che è un Paese della Nato ma non ha introdotto restrizioni. Certo, non vorremmo passare per ingrati verso il Papa se evidenziamo i problemi di fattibilità. La nostra ministra della Cultura, Olga Borisovna Ljubimova, ha dovuto impiegare dieci ore per giungere da Mosca a Roma per la Messa esequiale di papa Francesco, anche se riconosciamo alle autorità italiane la loro collaborazione che ha permesso l’arrivo della delegazione russa”.
Restrizioni temporanee all’arrivo e alla partenza degli aerei sono state introdotte negli aeroporti di Mosca Sheremetyevo, Vnukovo e Domodedovo. Secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, la compagnia di bandiera Aeroflot è stata costretta a modificare il suo programma, posticipando e cancellando alcuni voli a causa dell’introduzione delle restrizioni temporanee all’uso dello spazio aereo nell’area dell’aeroporto di Sheremetyevo. Nella notte, ha reso noto il ministero della difesa russo, le forze di difesa aerea hanno abbattuto 93 droni ucraini, 19 dei quali nella regione di Mosca, 11 di questi diretti sulla capitale. Anche all’aeroporto di Kaluga, circa 200 km a sud-ovest di Mosca, e in quello di Yaroslavl sono state introdotte restrizioni temporanee all’arrivo e alla partenza degli aerei, ha riferito l’agenzia federale del trasporto aereo Rosaviatsiya.
L’agenzia federale russa del trasporto aereo Rosaviatsiya, stando a quanto riportato da Tass, ha comunicato che 134 voli sono stati dirottati su aeroporti alternativi nella notte, a seguito delle restrizioni temporanee all’arrivo e alla partenza degli aerei negli aeroporti di Mosca e in altri aeroporti come Kaluga e Yaroslavl. La situazione è sotto controllo, assicura Rosaviatsiya.