Un risarcimento danni di almeno 10 miliardi di dollari. È la richiesta del presidente Usa, Donald Trump, che ha intentato una causa al tribunale federale di Miami contro il Wall Street Journal e il magnate dei media Rupert Murdoch, il giorno dopo la pubblicazione da parte del quotidiano di un articolo sui suoi legami con il ricco finanziere Jeffrey Epstein. L’inquilino della Casa Bianca ha negato fin da subito di aver scritto una lettera con allusioni sessuali, inclusa in un album del 2003 per il 50esimo compleanno di Epstein, e ha definito l’articolo del Wall Street Journal “falso, malevolo e diffamatorio”.
La vicenda ricostruita dal Wall Street Journal
Il Wall Street Journal ha riferito di una lettera scabrosa che, secondo il quotidiano, recava il nome di Trump ed era stata inserita in un album del 2003 per il 50esimo compleanno di Epstein. Il leader americano ha negato di aver scritto la lettera, definendola “falsa, maliziosa e diffamatoria”. Il nuovo ‘capitolo’ del caso giunge dopo che nei giorni scorsi Trump ha definito “deboli” i sostenitori che chiedono ulteriori informazioni sull’indagine Epstein. Il tutto dopo che per anni il presidente Usa ha cercato il sostegno politico di coloro che hanno alimentato le accuse secondo cui il caso era stato insabbiato per proteggere i ricchi amici dell’imprenditore di Brooklyn, che è morto suicida in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo con l’accusa federale di traffico di ragazze minorenni.
La rivelazione della lettera, unita alla frustrazione di parlamentari alleati di Trump al Campidoglio, ha spinto il tycoon a invertire bruscamente la rotta e a ordinare alla procuratrice generale Pam Bondi, cioè la ministra della Giustizia, di cercare di rendere pubblici alcuni dei documenti del caso. Bondi ha dichiarato che venerdì chiederà al tribunale l’autorizzazione a divulgare le informazioni del gran giurì, ma che sarà necessaria l’approvazione di un giudice. Sia lei che l’attuale capo Casa Bianca hanno taciuto sulle prove aggiuntive raccolte dalle forze dell’ordine federali nell’ambito della vasta indagine che Bondi la scorsa settimana aveva annunciato di non voler divulgare.
La lettera di Trump in un album per il compleanno di Epstein
La lettera rivelata dal Wall Street Journal sarebbe stata raccolta da Ghislaine Maxwell per un album di compleanno per Epstein anni prima che il ricco finanziere fosse arrestato per la prima volta nel 2006 e successivamente avesse un litigio con Trump. La lettera recante il nome dell’attuale presidente Usa include un testo incorniciato dal contorno di quella che sembra essere una donna nuda disegnata a mano e termina con “Buon compleanno – e che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto”.
Il giornale ha descritto il contenuto della lettera, ma non ha pubblicato una foto che la mostri per intero. Maxwell è stata arrestata nel 2020 e condannata un anno dopo con l’accusa di aver aiutato Epstein ad adescare ragazze per abusarne sessualmente. Trump ha criticato la notizia in un lungo post sui social media giovedì sera, affermando di aver parlato sia con il proprietario del giornale, Rupert Murdoch, sia con la sua direttrice, Emma Tucker, e di aver detto loro che la lettera era “falsa”.
Il tycoon ha promesso di citare in giudizio il giornale per la notizia: “Queste non sono le mie parole, non è il mio modo di parlare. Inoltre, non disegno“, ha detto. L’amministrazione Trump sta lottando da quasi due settimane per contenere le conseguenze dell’annuncio del dipartimento di Giustizia secondo cui non saranno rese pubbliche ulteriori prove relative al caso Epstein in possesso del governo, nonostante le promesse di trasparenza fatte da Bondi.