Gaza, raid di Israele su un mercato pubblico: almeno 12 morti

Gaza, raid di Israele su un mercato pubblico: almeno 12 morti

Netanyahu promette che dopo tregua riprenderà guerra

Alta tensione in Medioriente. Un attacco condotto via droni su un mercato pubblico di Gaza ha ucciso almeno 12 persone, ferendone molte altre. Lo riporta al-Jazeera, specificando che tra le vittime dell’attacco di sarebbe il dottor Ahmad Qandeel, consulente di chirurgia generale che lavorava all’ospedale arabo al-Ahli di Gaza City. Il bilancio complessivo è di 30 morti nella sola giornata di oggi.

Gaza: 10 palestinesi uccisi vicino a punto di distribuzione dell’acqua

Altre decine di palestinesi sono stati uccisi da un raid dello Stato ebraico mentre si trovavano vicino a un punto di distribuzione dell’acqua a Nuseirat. Ramadan Nassar, un testimone che vive nella zona, ha raccontato all’Associated Press che circa 20 bambini e 14 adulti erano in fila questa mattina. Quando è avvenuto l’attacco, ha raccontato, tutti sono corsi via e alcuni, compresi i gravemente feriti, sono caduti a terra. Nassar ha aggiunto che i palestinesi percorrono circa due chilometri per andare a prendere l’acqua in quell’area. L’esercito israeliano ha affermato che stava prendendo di mira un militante ma che un errore tecnico ha fatto cadere l’ordigno “decine di metri lontano dall’obiettivo”. L’incidente, ha aggiunto, è sotto esame.

Netanyahu promette che dopo tregua riprenderà guerra

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso al ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, durante recenti incontri, che, una volta concluso il cessate il fuoco di 60 giorni attualmente in discussione a Doha, Israele riprenderà la guerra contro Hamas a Gaza. Lo riporta l’emittente Channel 12. “Dopo la pausa, trasferiremo la popolazione della Striscia verso sud e imporremo un assedio al nord di Gaza”, avrebbe detto Netanyahu a Smotricho. In incontri a porte chiuse, sottolinea l’emittente, Netanyahu ha presentato il piano israeliano per separare la popolazione civile di Gaza da Hamas e confinarla in una striscia nel sud di Gaza come una necessità umanitaria, al fine di consentire la prosecuzione del conflitto dopo la tregua temporanea. Il premier ha assicurato al ministro che manterrà la promessa, spiegando che la pianificazione del conflitto del mese scorso con l’Iran ha impedito di soddisfare le precedenti aspettative di Smotrich sulla distruzione di Hamas. “Finora sono stato occupato con l’Iran, ora posso assicurarmi che l’esercito segua le mie istruzioni”, avrebbe detto il premier a Smotrich, secondo Channel 12. Sia Smotrich che il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir hanno avvertito che si ritireranno dal governo se verrà raggiunto un accordo che metta fine alla guerra a Gaza lasciando Hamas al potere. 

Netanyahu: “Non è vero che sto ostacolando l’accordo per la tregua”

Il premier israeliano ha risposto alle accuse secondo cui lui e il suo governo starebbero ostacolando un accordo per la tregua a Gaza. I media “ripetono sempre la propaganda di Hamas, e sbagliano sempre”, ha dichiarato in un video postato su X.

Abbiamo accettato l’accordo, il quadro proposto dall’inviato speciale Usa Steve Witkoff, e successivamente la versione modificata suggerita dai mediatori. L’abbiamo accettata, Hamas l’ha rifiutata”, ha spiegato, riferendosi alle ultime proposte discusse a Doha. “Cosa vuole Hamas? Vuole restare a Gaza. Vuole che ce ne andiamo, così potrà riarmarsi e attaccarci ancora e ancora. Io questo non lo accetterò. Farò tutto il possibile per riportare a casa i nostri ostaggi. Incontro le famiglie, conosco la difficoltà che stanno affrontando, la loro sofferenza. Sono determinato a riportare a casa gli ostaggi”.

Alla domanda riguardante i sondaggi che mostrano come la maggioranza degli israeliani sia favorevole a un accordo, Netanyahu ha risposto: “Anch’io sono favorevole a un accordo, ma nei questionari non ti dicono l’altra faccia della medaglia. Sono sondaggi manipolati, che traggono sempre in inganno il pubblico. Non chiedono: volete un accordo per la liberazione degli ostaggi che lasci Hamas al suo posto? Così che possa ripetere stupri, omicidi, rapimenti e invasioni? No. Altrimenti, i risultati sarebbero completamente opposti”.

Il premier israeliano ha ribadito che “dobbiamo insistere sulla liberazione degli ostaggi, e anche sull’altro obiettivo della guerra a Gaza: la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Questo è ciò che sto facendo. Non rinuncio a nessuno di questi obiettivi”.

© Riproduzione Riservata