Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è ripartito dagli Stati Uniti alla volta di Israele, dopo una visita di 4 giorni a Washington. Dopo aver visitato la storica dimora Monticello di Thomas Jefferson a Monticello, Netanyahu è arrivato alla base militare Andrews Joint Base a bordo del Marine One, l’elicottero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e lui e la moglie Sara sono saliti a bordo del Wing of Zion per il volo di ritorno. Lo riporta il Times of Israel. Poco prima, in un’intervista rilasciata a Newsmax, Netanyahu si è mostrato ottimista su un accordo su Gaza: “Spero che potremo concluderlo in pochi giorni”, ha dichiarato. “Probabilmente avremo un cessate il fuoco di 60 giorni. Faremo uscire il primo gruppo” di ostaggi “e poi useremo i 60 giorni per cercare di negoziare la fine di tutto questo”, ha aggiunto. “Pensiamo di poter portare a termine l’accordo”, ha proseguito. “Sconfiggeremo questi mostri e riporteremo a casa i nostri ostaggi”, ha concluso.
Media: “10 palestinesi feriti in attacco di coloni in Cisgiordania“
Dieci palestinesi sono rimasti feriti in un attacco da parte di coloni contro il villaggio di Khirbet al-Tal, nei pressi di Ramallah, avvenuto questa mattina. Lo riferiscono i media palestinesi, ripresi da Times of Israel. Un filmato pubblicato sui social media mostra diversi coloni mascherati arrivare a bordo di un veicolo armati di bastoni. Un altro video mostra coloni mascherati lanciare pietre contro i palestinesi. Secondo i media, i coloni hanno anche infranto i vetri di un’ambulanza palestinese giunta sul posto per evacuare i feriti.
Hamas critica sanzioni Usa contro Albanese
Hamas ha criticato “l’imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti alla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Palestina, Francesca Albanese” come “una palese espressione della palese propensione dell’amministrazione statunitense nei confronti dei crimini di guerra sionisti”. “Le misure punitive adottate dagli Stati Uniti contro istituzioni e individui che svolgono il loro ruolo professionale e morale nella guerra di sterminio nella Striscia di Gaza, più recentemente Albanese, minano i fondamenti del diritto internazionale e umanitario e incoraggiano i leader criminali di guerra dell’occupazione a continuare i loro crimini brutali”, ha aggiunto il gruppo palestinese. Lo riporta Al Jazeera. Hamas ha chiesto all’amministrazione statunitense di invertire le sue politiche, “che la posizionano come un partner de facto nelle campagne per uccidere bambini e donne e distruggere la vita dei civili nella Striscia di Gaza“
Albanese: “Restare uniti, non possono zittirci tutti“
“Dobbiamo invertire la tendenza e, affinché ciò avvenga, dobbiamo restare uniti. Non possono zittirci tutti. Non possono ucciderci tutti. Non possono licenziarci tutti”. A dirlo in un’intervista ad Associated Press è Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per Cisgiordania e Gaza, voce apertamente critica contro le azioni di Israele a Gaza, che è stata presa di mira da sanzioni annunciate dal dipartimento di Stato Usa. Albanese ha sottolineato che l’unico modo per vincere è liberarsi dalla paura e difendere i palestinesi e il loro diritto a uno Stato indipendente. La posizione dell’amministrazione Trump “non è normale”, ha affermato Albanese all’aeroporto di Sarajevo. Ha anche ripetuto con tono di sfida: “Nessuno è libero finché la Palestina non è libera”. Albanese era in viaggio per partecipare alla commemorazione del 30esimo anniversario del massacro di Srebrenica del 1995, dove più di 8mila uomini e ragazzi musulmani bosniaci furono uccisi dai serbi bosniaci in una zona sicura che era protetta dall’Onu.
Media: “18 palestinesi uccisi oggi a Gaza in raid Israele“
Almeno 18 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani lanciati a Gaza dall’alba. Lo riferiscono fonti ospedaliere ad Al Jazeera. Più della metà di loro era in cerca di aiuti. Almeno 10 persone sono state uccise e più di 60 sono rimaste ferite nei pressi di un centro di distribuzione degli aiuti della Ghf a nord-ovest di Rafah, nel sud della striscia di Gaza.