Gaza, almeno 80 morti in raid Israele. Netanyahu va in Usa: “Accordo solo a nostre condizioni”

Gaza, almeno 80 morti in raid Israele. Netanyahu va in Usa: “Accordo solo a nostre condizioni”
Smoke rises from Israeli bombardment of the Gaza Strip, seen from southern Israel, Thursday, July 3, 2025. (AP Photo/Leo Correa)

Idf intercetta missile dallo Yemen, via libera ad aiuti in Nord Striscia

A Gaza almeno 23 palestinesi, tra cui bambini, sono rimasti uccisi e diversi altri feriti questa mattina, mentre gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato una serie di attacchi sulla Striscia, secondo fonti mediche e testimoni oculari. 

L’attacco più importante è avvenuto nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord di Gaza City, dove un raid aereo israeliano ha colpito un’abitazione che ospitava sfollati. Fonti mediche hanno confermato che almeno 10 civili sono rimasti uccisi nell’attacco, altri sono rimasti feriti e diverse persone risultano ancora disperse sotto le macerie.

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Netanyahu: “C’è opportunità per ampliare il cerchio della pace”

C’è l’opportunità di ampliare il cerchio della pace ben oltre ciò che avremmo potuto immaginare” e “il colloquio con Trump può far progredire la situazione”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando con i giornalisti all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv prima della sua partenza per Washington. “Abbiamo già trasformato il Medioriente in modo irriconoscibile e ora abbiamo la possibilità di garantire un futuro radioso al popolo di Israele e del Medioriente”, ha aggiunto, come riporta il Times of Israel. Netanyahu ha assicurato tuttavia che Israele non accetterà un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi che consenta a Hamas di rimanere nella Striscia di Gaza: “Non permetteremo una situazione che incoraggi i rapimenti e gli omicidi”, ha dichiarato, aggiungendo che “ciò significa eliminare le capacità militari di Hamas. Hamas non ci sarà”.

Netanyahu verso Usa: “Lavoriamo per accordo alle nostre condizioni”

“Stiamo lavorando per raggiungere un accordo alle nostre condizioni. Ho inviato una squadra” di negoziatori “con istruzioni chiare”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando con i giornalisti sulla pista dell’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv prima della sua partenza per Washington. Lo riporta Ynet. “Il colloquio con Trump può far progredire la situazione”, ha aggiunto. Netanyahu arriverà a Washington domenica sera. Secondo quanto riferito dal suo ufficio al Times of Israel, l’incontro fra lui e Trump è in programma per lunedì alle 18.30 ora di Washington, in Italia mezzanotte e mezza della notte fra lunedì e martedì.

Oggi, evento insolito, Netanyahu ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog prima della sua partenza per Washington. Secondo una dichiarazione diffusa dall’ufficio di Herzog, di cui riferisce il Times of Israel, il presidente israeliano ha sottolineato l’urgenza di garantire una svolta nei negoziati per un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco. “Nella sua visita a Washington, il primo ministro porta con sé una missione importante: far avanzare un accordo per riportare a casa tutti i nostri ostaggi”, ha detto. “Sostengo pienamente questi sforzi, anche quando comportano decisioni difficili, complesse e dolorose… Il costo non è semplice, ma sono fiducioso che il gabinetto e le istituzioni di sicurezza saranno all’altezza della sfida, come hanno fatto finora”, ha aggiunto Herzog, augurando successo alla squadra negoziale mandata oggi a Doha, in Qatar. Herzog ha anche ringraziato Trump “per il suo sostegno nell’eliminare la minaccia nucleare iraniana e per il suo incondizionato appoggio a Israele” e ha espresso a Netanyahu la speranza che il suo viaggio possa anche “aprire la porta a più ampi sviluppi regionali“, ha fatto sapere ancora il suo ufficio, aggiungendo che i due hanno discusso delle “opportunità di approfondire i legami con altri Paesi, nello spirito dell’iniziativa degli Accordi di Abramo di Trump”.

Herzog: “Sforzi per accordo con Hamas anche se scelte difficili”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontra il presidente Isaac Herzog prima del suo volo per Washington, dove lunedì incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo riferisce Times of Israel. Secondo quanto riportato dall’ufficio di Herzog, il presidente ha sottolineato l’urgenza di raggiungere una svolta nei colloqui per un accordo con Hamas sulla liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco. “Nella sua visita a Washington, il Primo Ministro porta con sé un’importante missione: promuovere un accordo per riportare a casa tutti i nostri ostaggi“, afferma Herzog. “Sostengo pienamente questi sforzi, anche quando comportano decisioni difficili, complesse e dolorose. Il costo non è semplice, ma sono fiducioso che il governo e le forze di sicurezza saranno all’altezza della sfida, come hanno fatto finora”, aggiunge Herzog.

Ministero Gaza: 80 morti in 24 ore in raid Israele

Secondo fonti mediche, almeno 80 palestinesi sono stati uccisi e altri 304 sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani. Lo riporta Wafa.
Le autorità sanitarie locali- riferisce Wafa- hanno confermato che il bilancio delle vittime palestinesi a causa dell’attacco israeliano dall’ottobre 2023 è salito a 57.418 morti, con ulteriori 136.261 feriti. La maggior parte delle vittime, secondo il ministero, sono donne e bambini.

Nuovo round colloqui Israele-Hamas a Doha

La squadra negoziale israeliana si sarebbe recata domenica in Qatar per colloqui indiretti con Hamas sul rilascio degli ostaggi e un accordo di cessate il fuoco, mentre i mediatori incalzano le parti e si intensificano gli sforzi per raggiungere un accordo. 

L’ufficio del Primo Ministro ha annunciato i piani nella tarda serata di sabato, ma ha anche ammonito in una dichiarazione che Hamas aveva suggerito diversi emendamenti “inaccettabili” a una proposta in fase di elaborazione sostenuta da Stati Uniti e Israele. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha inviato la squadra in Qatar proprio mentre si preparava a partire per Washington per incontrare il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump domani per colloqui su Gaza, Iran e altri argomenti.

Netanyahu incontrerà Trump domani a Washington alle 18.30

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alle 18:30 ora locale di lunedì, secondo quanto riferito dall’ufficio di Netanyahu al Times of Israel. Netanyahu atterrerà a Washington questa sera.

Idf intercetta missile lanciato da Yemen

L’Idf, le forze di difesa israeliane, ha affermano di aver intercettato con successo un missile lanciato dallo Yemen verso Israele. Le sirene hanno suonato nelle zone del Mar Morto e del deserto della Giudea. 

Da Israele ok a distribuzione aiuti in Nord Striscia

Il gabinetto di sicurezza di Israele avrebbe deciso durante la notte di consentire la distribuzione di aiuti nella parte settentrionale della Striscia. Lo riporta Times of Israel che cita la tv Channel 12, ma senza conferme. Il servizio tv non chiarisce se le operazioni di aiuto saranno condotte dalla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Stati Uniti e Israele e con strutture nella parte meridionale e centrale della Striscia, o da gruppi umanitari sostenuti dalle Nazioni Unite. Il servizio afferma che il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir hanno votato contro la misura, sostenendo che avrebbe ostacolato gli sforzi per trasferire la popolazione di Gaza nel sud della Striscia.

Hezbollah: “Nessuno spazio per la resa, non cederemo armi”

“Non c’è alcun spazio per la resa” e “le minacce non ci faranno arrendere e non cederemo le armi”. Lo ha detto il leader di Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, parlando dal suo bunker durante un evento televisivo a Beirut, ripreso dai media locali. Nel suo discorso, Qassem ha sottolineato che “il nemico ha violato l’accordo di cessate il fuoco migliaia di volte”, tornando a ripetere che la possibilità di un nuovo accordo con Israele non implica che Hezbollah accetterà la resa. “Hezbollah – le parole di Qassem riportate dalla tv Al Jadeed – ritiene che l’occupazione israeliana del territorio libanese che deve essere affrontata e che qualsiasi soluzione debba iniziare con un ritiro completo dai territori occupati e la fine dei raid aerei sul Libano”.

 

 

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