Gaza, da Hamas sì a piano tregua: “Pronti ad avviare negoziati”

Gaza, da Hamas sì a piano tregua: “Pronti ad avviare negoziati”
Israeli hostages, from left to right, Eliya Cohen, Omer Shem and Omer Wenkert, show Hamas issued certificates on a stage after being instructed by militants, before being handed over to the Red Cross in Nuseirat, central Gaza Strip, Saturday, Feb. 22, 2025. (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Media: almeno 41 morti oggi. Idf: “Abbiamo controllo operativo su 65% della Striscia”

A Gaza Medici Senza Frontiere (Msf) condanna l’uccisione di Abdullah Hammad, operatore che ha lavorato con l’organizzazione fino al 30 giugno scorso. “È stato ucciso dalle forze israeliane il 3 luglio a Gaza, dopo che queste hanno deliberatamente preso di mira, senza alcun preavviso, un gruppo di persone che aspettavano i camion di aiuti, tra cui Abdullah. Abdullah Hammad è il dodicesimo operatore di Msf ucciso dall’inizio del conflitto”, ha fatto sapere la ong in una nota. Secondo i team medici dell’ospedale Nasser, almeno 16 persone sono state uccise tra coloro che speravano disperatamente di ricevere farina da un camion di aiuti a Khan Younis, nel sud di Gaza, vicino a un impianto di desalinizzazione della zona, dove il 17 giugno si era verificato un incidente simile. Abdullah era un igienista che ha lavorato con Msf nella clinica di Al Mawasi per un anno e mezzo, fino al 30 giugno scorso. “Msf è sconvolta e profondamente addolorata per questa atroce tragedia e i nostri pensieri vanno alla famiglia e ai colleghi di Abdullah”, si legge in una nota.

Hamas conferma: “Pronti ad avviare negoziati per una tregua

Hamas afferma di aver presentato una “risposta positiva” ai mediatori sulla proposta di cessate il fuoco a Gaza. Il movimento estremista palestinese afferma di aver presentato la sua risposta dopo aver completato le consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi.”Il movimento ha presentato una risposta positiva ai mediatori ed è pienamente pronto ad avviare immediatamente un ciclo di negoziati sul meccanismo per l’attuazione di questo quadro”, ha affermato in una dichiarazione pubblicata su Telegram.

Media: “Da Hamas ok a piano tregua con ‘emendamenti minori”

 Fonti del canale qatariota Al-Arabi hanno riferito che Hamas avrebbe “risposto positivamente all’offerta americana di cessate il fuoco” chiedendo “emendamenti minori”. Secondo quanto riporta Ynet le richieste di modifica effettuate da Hamas includerebbero una riorganizzazione del meccanismo di ricezione degli aiuti umanitari, in conformità con gli accordi della precedente tregua con il ritiro della ‘Gaza Humanitarian Foundation’ e l’impegno a non riprendere i combattimenti dopo un cessate il fuoco di 60 giorni, promettendo al contempo di proseguire i negoziati, con Egitto, Qatar e Stati Uniti.

La testimonianza: “Siamo andati a Khan Younis per gli aiuti”

“Siamo andati a Khan Younis perché avevamo sentito che lì ci sarebbero stati camion di aiuti”, ha raccontato AbdAllah, un altro operatore Msf che si trovava nello stesso luogo ed è sopravvissuto all’attacco. “C’erano già molte persone, 5 camion erano parcheggiati per permettere alle persone di entrare e prendere quello che potevano. Poi i carri armati israeliani hanno iniziato ad avanzare e abbiamo visto molti cecchini“, ha ricordato, “all’improvviso hanno iniziato ad arrivare colpi da ogni direzione. Chiunque prendesse un sacco di farina, veniva colpito alla testa. I sacchi di farina erano dappertutto, coperti di sangue, c’erano così tanti corpi a terra. Mentre eravamo nascosti dietro le macerie di una casa, un drone ci ha raggiunto e ci ha detto di alzare le mani e uscire. Diceva ‘Non vi è permesso prendere la farina. Continuate a camminare senza raccogliere nessuno dei morti o dei feriti da terra’. Alcune persone erano ancora lì, potevamo ancora sentire i carri armati sparare. Giovani uomini, che morivano per un sacco di farina“.

Media: almeno 41 morti a Gaza dall’alba

Intanto oggi sono almeno 41 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza in attacchi israeliani dall’alba. Lo riporta Al-Jazeera citando alcune fonti.

Ghf: “Hamas ha ucciso per dare la colpa a noi e screditarci”

Hamas “ha intenzionalmente ucciso e ferito persone con l’obiettivo di attribuirci queste morti, per fare pressione sui politici e sulle organizzazioni internazionali e screditarci”. È quanto ha affermato Johnnie Moore, direttore della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), durante una conferenza stampa al Press Club di Bruxelles, organizzata dall’Associazione Stampa Europa-Israele (Eipa) e dall’Associazione Stampa Americana per il Medio Oriente (Amepa).

“I bersagli della brutalità di Hamas sono eroi che cercano semplicemente di sfamare la popolazione di Gaza nel mezzo di una guerra”, ha aggiunto Moore, “il nostro personale di sicurezza statunitense, composto da alcuni dei veterani più scelti e decorati d’America, è sul campo per proteggere la popolazione”. Moore ha negato che nei siti di distribuzione degli aiuti a Gaza siano stati uccisi civili palestinesi. “Non riconosciamo le cose che leggiamo nei notiziari. Non abbiamo avuto un solo episodio di violenza nei nostri centri di distribuzione”, ha affermato, “non abbiamo avuto nemmeno un episodio di violenza vicino ai nostri centri di distribuzione”.

Idf: “Abbiamo controllo operativo sul 65% della Striscia di Gaza”

Le forze armate israeliane affermano di avere ora il controllo operativo su circa il 65% della Striscia di Gaza, a seguito di un’intensificazione delle azioni militari su tutto il territorio. L’Idf ha reso noto che la scorsa settimana le forze israeliane hanno eliminato più di 100 elementi di Hamas, tra cui il comandante Hakem al-Issa.

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