Sono stati in tutto 82 i palestinesi uccisi nella giornata di venerdì dai raid israeliani
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sull’escalation della tensione in Iran, a Gaza prosegue l’emergenza umanitaria e, secondo quanto riportano i media arabi, ieri, venerdì, si è registrata una nuova strage nei pressi di un centro per la distribuzione di aiuti. Una fonte medica dell’ospedale al-Awda di Nuseirat ha riferito ad Al Jazeera che 35 palestinesi sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti dopo essere stati presi di mira dall’esercito israeliano mentre attendevano di ricevere aiuti nei pressi del corridoio di Netzarim.
In tutto 82 morti in raid Israele su Gaza di venerdì
In tutto, nei raid lanciati dall’esercito israeliano (Idf) su Gaza nella giornata di venerdì, i palestinesi uccisi sono stati 82. Lo riporta Al Jazeera. In 37 sono stati uccisi nella zona centrale della Striscia, almeno in 23 a Gaza City, in 22 nel sud di Gaza.
Politico: secondo report Ue Israele ha violato accordo su diritti a Gaza
Intanto il corpo diplomatico dell’Unione Europea ha rilevato che le azioni di Israele a Gaza potrebbero aver violato i termini dell’accordo tra il Paese e l’Ue. “Sulla base delle valutazioni effettuate dalle istituzioni internazionali indipendenti… vi sono indicazioni che Israele violerebbe i suoi obblighi in materia di diritti umani ai sensi dell’articolo 2 dell’accordo di associazione Ue-Israele“, si legge nelle conclusioni del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), nell’ambito della revisione dell’Accordo Ue-Israele, di cui ha preso visione Politico. In particolare, l’articolo 2 stabilisce che il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici costituisce un “elemento essenziale” dell’accordo. L’accordo di associazione Ue-Israele stabilisce strette relazioni tra le due parti, regolando la cooperazione nei settori chiave e il commercio bilaterale. Sebbene una completa rescissione del patto richiederebbe il sostegno unanime di tutti i 27 paesi membri dell’UE, quattro funzionari hanno confermato a Politico che misure provvisorie, come la riduzione dei rapporti commerciali, sono allo studio e potrebbero essere approvate da una maggioranza qualificata dei paesi. “In risposta agli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023, Israele ha lanciato un’intensa campagna militare, che ha comportato l’uso di armi ad ampio raggio in aree densamente popolate e severe restrizioni all’ingresso e alla distribuzione di beni e servizi essenziali a Gaza”, si legge ancora nel documento di otto pagine.
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