Operativa 24 ore su 24 non stop, l’unità di crisi del ministero degli Esteri offre supporto costante agli italiani che si trovano in questo momento in Iran e Israele. Sotto il controllo continuo del ministro Tajani, del capo di gabinetto e di tutti i vertici della Farnesina, l’unità di crisi si è riattivata sin da subito in occasione del primo attacco israeliano in Iran, il 13 giugno scorso. Attraverso un sofisticato sistema informatico, il ministero sta così monitorando e facilitando le richieste dei cittadini italiani di poter lasciare i due paesi coinvolti nel conflitto. Data la chiusura dello spazio aereo nella regione, i trasferimenti necessitano prima di un transfer via terra, fino al raggiungimento dei paesi confinanti, da dove potranno quindi partire i voli.
Un primo charter con a bordo italiani che si trovano a Teheran e, più in generale, in Iran è già partito da Baku due giorni fa, mentre un altro partirà domenica 22 da Sharm el Sheik in direzione di Verona, con a bordo 150 italiani provenienti, invece, da Israele. Nicola Minasi, capo dell’unità di crisi, ci ha spiegato il funzionamento della centrale operativa, coordinata con tutte le sedi coinvolte, e del suo personale all’interno, sempre coadiuvato dai migliori sistemi tecnologici. In particolare, attraverso un sistema di filtraggio guidato dall’intelligenza artificiale, viene riportato tutto ciò che è rilevante pubblicato sul web, sulle agenzie e sui social media.