Trump: "Liberazione buona notizia". Negoziatori israeliani torneranno a Doha per colloqui
Hamas ha confermato che rilascerà oggi l’ostaggio americano-israeliano Edan Alexander, attualmente prigioniero a Gaza. Hamas aveva annunciato ieri che avrebbe liberato Alexander come gesto di buona volontà nei confronti dell’amministrazione Trump. Il soldato israeliano era stato catturato il 7 ottobre 2023.
Edan Alexander è stato tenuto ammanettato in una gabbia
Secondo la sua prima testimonianza, riporta l’emittente pubblica Kan, l’ostaggio liberato Edan Alexander ha subito gravi torture ed è stato tenuto ammanettato in una gabbia per un lungo periodo di tempo. Alexander, rapito il 7 ottobre 2023, sarebbe stato interrogato per settimane e trattenuto in un tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale insieme ad altri ostaggi.
Netanyahu: “Alexander libero grazie a Trump e pressione militare”
“Questo è un momento molto toccante: Edan Alexander è tornato a casa. Lo abbracciamo e abbracciamo la sua famiglia. Questo è stato possibile grazie alla nostra pressione militare e a quella politica esercitata dal Presidente Trump. È una combinazione vincente”. Lo ha affermato in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. “Ho parlato oggi con il presidente Trump. Mi ha detto: ‘Sono impegnato con Israele. Sono impegnato a continuare a lavorare con voi in stretta collaborazione’, per raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra: liberare tutti gli ostaggi e sconfiggere Hamas. Sono cose interconnesse”, ha aggiunto Netanyahu.
Idf: “Ex ostaggio Edan Alexander è in Israele”
L’Idf ha reso noto che il sergente maggiore Edan Alexander ha attraversato il confine con Israele, dopo 584 giorni di prigionia in mano ad Hamas. Alexander, cittadino israelo-americano, è stato scortato fuori dalla Striscia di Gaza dalle forze speciali israeliane, dopo essere stato consegnato loro dalla Croce Rossa. L’Idf, riportano i media israeliani, lo sta ora trasportando in una struttura vicino al confine per un controllo fisico e mentale iniziale e per incontrare i suoi familiari.
Idf conferma, Edan Alexander è nelle mani della Croce Rossa
Medioriente: Idf conferma, Edan Alexander è nelle mani della Croce Rossa Roma, 12 mag. (LaPresse) – Le forze armate israeliane affermano che la Croce Rossa ha notificato all’esercito che il soldato Edan Alexander, tenuto in ostaggio, è stato consegnato da Hamas a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. La Croce Rossa – spiega il Times of Israele – sta ora accompagnando Alexander dalle forze speciali dell’Idf all’interno di Gaza, che poi lo scorteranno al di fuori della Striscia.
Media, ostaggio Usa consegnato alla Croce Rossa
L’ostaggio statunitense-israeliano Edan Alexander è stato consegnato alla Croce rossa nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan, citando fonti israeliane, anche se manca la conferma dell’Idf. Il giovane soldato era stato rapito dalla sua base militare nel sud di Israele durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha scatenato la guerra a Gaza. È ora atteso che venga consegnato alle autorità israeliane.
I negoziatori di Israele torneranno a Doha per ripresa colloqui
Dopo l’incontro con l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu invierà dei negoziatori israeliani a Doha, in Qatar, per riprendere i colloqui su un accordo più ampio per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco. Lo ha riferito l’ufficio del primo ministro israeliano, come riporta il giornalista di Axios Barak Ravid.
Madre dell’ostaggio Usa Alexander arrivata in Israele
Yael Alexander, la madre del soldato prigioniero Edan Alexander, è arrivata in Israele insieme all’inviato statunitense Adam Boehler. I due voleranno in elicottero verso una base militare a Re’im, al confine con Gaza, dove l’esercito israeliano dovrebbe portare Edan Alexander, cittadino israeliano e statunitense, una volta consegnato da Hamas tramite la Croce Rossa. Lo riporta il Times of Israel. La famiglia ha confermato che, dopo il suo rilascio dalla Striscia di Gaza, Edan dovrebbe recarsi in Qatar per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, “a seconda delle sue condizioni di salute”.
Parenti ostaggi contro governo: “Per rilascio serve passaporto straniero”
In Israele i parenti degli ostaggi hanno espresso rabbia in attesa del rilascio previsto oggi dell’ostaggio statunitense-israeliano Edan Alexander. Dani Miran, padre dell’ostaggio Omri Miran, ha dichiarato di essere felice per il previsto rilascio di Alexander, ma si è detto “molto triste che le famiglie degli ostaggi abbiano bisogno di passaporti stranieri per liberare i propri cari”. “Questo Paese non sa proteggere i propri cittadini?”, ha aggiunto. Anche altri parenti hanno espresso frustrazione denunciando quella che definiscono l’incapacità di Israele di garantire il rilascio dei propri cari: “Non abbiamo fiducia nel nostro governo”, ha detto Yehuda Cohen, padre dell’ostaggio Nimrod Cohen.
Media: “Ostaggio Usa è vivo e in buona salute”
I mediatori e la Croce Rossa sono stati informati che Edan Alexander, l’ostaggio statunitense-israeliano di cui è atteso oggi il rilascio da parte di Hamas, è “vivo e in buona salute”. Lo ha riferito una fonte informata alla testata Asharq Al-Awsat, aggiungendo che la ‘Shadow Unit’ delle Brigate al-Qassam ha avviato le procedure per garantire il trasferimento di Alexander in preparazione alla sua consegna, soggetta a misure di sicurezza complesse e segrete.
Trump: “Alexander sarà rilasciato da Hamas, ottima notizia”
“Edan Alexander, ostaggio americano che si pensava fosse morto, sarà rilasciato da Hamas. Ottima notizia!”. Lo scrive il presidente Usa, Donald Trump, in un post sul suo social Truth.
Media, rilascio ostaggio da parte di Hamas oggi pomeriggio o in serata
Una fonte vicina agli sforzi per garantire il rilascio dell’ostaggio Edan Alexander ha detto al Times of Israel che l’uomo sarà probabilmente liberato da Hamas oggi nel pomeriggio o in serata. L’emittente israeliana Channel 12 riporta invece che il rilascio avverrà a mezzogiorno, basandosi sul quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, che cita una fonte di Hamas. Le autorità militari israeliane stanno iniziando i preparativi per ricevere Alexander che includono l’allestimento di un edificio nella base di Re’im delle Forze di difesa israeliane (Idf), dove Alexander verrà accolto dopo la liberazione.
Ufficio Netanyahu: “Rilascio ostaggio non comporta tregua”
“Siamo in giorni critici, in cui Hamas si trova ad affrontare un accordo che consentirebbe il rilascio dei nostri ostaggi. I negoziati proseguiranno sotto pressione e nel mezzo dei preparativi per l’intensificazione dei combattimenti”. Così l’ufficio del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una nota successiva all’annuncio del rilascio dell’ostaggio israelo-americano Edan Alexander. L’ufficio del primo ministro ha chiarito che per la liberazione dell’ostaggio non sono state fatte promesse di cessate il fuoco né di scarcerazione dei prigionieri palestinesi. “Il previsto rilascio del soldato israeliano Edan Alexander” da parte di Hamas, avverrà “senza ottenere nulla in cambio, sarà possibile grazie alla politica determinata che abbiamo condotto, con il sostegno” del presidente degli Stati Uniti Donald “Trump, e grazie alla pressione militare delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza”. Lo riporta The Times of Israel.
Trump: “Liberazione ostaggio Usa è notizia monumentale”
Sulla questione è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha pubblicato una dichiarazione in cui ha confermato l’imminente rilascio dell’ostaggio americano-israeliano Edan Alexander ringraziando tutti i soggetti coinvolti e aggiungendo che ciò fa parte di uno sforzo più ampio per restituire tutti i prigionieri e porre fine alla guerra in Medioriente. “Sono felice di annunciare che Edan Alexander, un cittadino americano tenuto in ostaggio dall’ottobre 2023, tornerà a casa dalla sua famiglia”, ha dichiarato Trump su Truth Social. Il tycoon ha espresso gratitudine nei confronti di “tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa monumentale notizia. È stato un passo compiuto in buona fede nei confronti degli Stati Uniti e degli sforzi dei mediatori – Qatar ed Egitto – per porre fine a questa guerra brutale e restituire tutti gli ostaggi ancora in vita e le loro spoglie ai loro cari. Spero che questo sia il primo di quegli ultimi passi necessari per porre fine a questo brutale conflitto”.
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