India-Pakistan, Trump: “I due Paesi hanno concordato cessate il fuoco immediato”

Nuova Delhi: "In raid uccisi almeno 100 terroristi". Poi le accuse a Islamabad: "Ripetute violazioni della tregua"

Il conflitto tra India e Pakistan iniziato con un primo attacco il 7 maggio è per ora rientrato come annunciato da Donald Trump, che ha spiegato come i due Stati abbiano “concordato un cessate il fuoco immediato”. Il portavoce dell’esercito pakistano ha dichiarato che tre delle sue basi aeree sono state attaccate da missili indiani, tra cui una alla periferia di Islamabad, vicino al quartier generale delle forze armate, ma la maggior parte dei razzi è stata intercettata.

Il Tenente Generale Ahmad Sharif ha dichiarato che i mezzi dell’Aeronautica Militare pakistana sono al sicuro.  “Ora non vi resta che aspettare la nostra risposta”, ha avvertito l’India. La base aerea di Nur Khan a Rawalpindi, dove ha il suo quartier generale militare, si trova a circa 10 chilometri dalla capitale.

Nuova Delhi: “In raid uccisi almeno 100 terroristi”

Il direttore generale delle operazioni militari indiane ha dichiarato che gli attacchi dell’India nel Kashmir controllato dal Pakistan e in Pakistan mercoledì scorso hanno ucciso più di 100 militanti, tra cui leader di spicco del gruppo Lashkar-e-Taiba, che Nuova Dehli accusa di aver compiuto importanti attacchi in India e nella regione contesa del Kashmir. Il tenente generale Rajiv Ghai ha dichiarato che le forze armate indiane hanno colpito nove infrastrutture e centri di addestramento. “Abbiamo ottenuto un effetto sorpresa totale”, ha dichiarato aggiungendo che a risposta del Pakistan è stata “irregolare e confusa”. Non è stato possibile verificare in modo indipendente queste affermazioni. 

Nuova Dehli accusa Islamabad: “Ripetute violazioni cessate il fuoco”

L’India ha accusato il Pakistan di aver violato l’accordo di cessate il fuoco stipulato da poche ore dopo i colloqui guidati dagli Stati Uniti per porre fine al più grave confronto militare tra le due potenze nucleari da decenni. Il ministro degli Esteri indiano Vikram Misri ha dichiarato sabato che “ci sono state ripetute violazioni dell’intesa raggiunta tra i due Paesi” sul cessate il fuoco e ha accusato il Pakistan di aver violato l’accordo. “Invitiamo il Pakistan ad adottare misure appropriate per affrontare queste violazioni e a gestire la situazione con serietà e responsabilità”, ha dichiarato in una conferenza stampa Misri spiegando che l’esercito indiano si stava “vendicando” per quella che ha definito una “intrusione nel confine”.

Esplosioni nel Kashmir indiano dopo accordo di cessate il fuoco

Esplosioni multiple sono state udite in due grandi città del Kashmir controllato dall’India, ore dopo che Nuova Dehli e il Pakistan hanno concordato un accordo di cessate il fuoco in seguito ai colloqui guidati dagli Stati Uniti per porre fine al più grave confronto militare tra le due potenze nucleari rivali da decenni. I residenti hanno detto che le forti esplosioni a Srinagar e Jammu sono state seguite da un blackout nelle due città.

“Che diavolo è successo al cessate il fuoco? Esplosioni sentite in tutta Srinagar”, ha scritto su X Omar Abdullah, il più alto funzionario eletto della regione. Sono stati segnalati anche bombardamenti transfrontalieri e spari da almeno cinque punti lungo la Linea di controllo, una frontiera de facto che divide il Kashmir conteso tra due nazioni. Non sono state segnalate immediatamente vittime.

Trump: “Concordato cessate il fuoco completo e immediato”

 “Dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, sono lieto di annunciare che India e Pakistan hanno concordato un cessate il fuoco completo e immediato. Congratulazioni a entrambi i Paesi per aver dimostrato buon senso e grande intelligenza. Grazie per l’attenzione a questa questione!”. Lo ha annunciato sul suo social Truth il presidente Usa Donald Trump.

Nuova Delhi estende chiusura di 32 aeroporti fino al 15/05

L’India ha chiuso altri aeroporti nelle sue regioni settentrionali e occidentali a seguito dell’inasprimento delle tensioni con il Pakistan. Il Ministero dell’Aviazione Civile indiano, in una dichiarazione, ha affermato che le operazioni di volo civile rimarranno sospese in 32 aeroporti fino al 15 maggio. In precedenza, aveva annunciato che sarebbero stati sospesi i voli da una ventina di aeroporti. Gli ultimi aeroporti ad essere chiusi si trovano principalmente negli stati settentrionali del Punjab, del Jammu e Kashmir e nello stato occidentale del Gujarat, al confine con il Pakistan. 

Islamabad, almeno 11 morti e 56 feriti in attacco Nuova Delhi

Mazhar Saeed, ministro dell’Informazione del Kashmir amministrato dal Pakistan, ha dichiarato che almeno 11 persone sono state uccise e altre 56 sono rimaste ferite in quello che ha definito un bombardamento indiano in diverse aree vicino alla Linea di controllo nella contesa regione himalayana del Kashmir. Mazhar Saeed ha affermato che le vittime si sono verificate durante la notte, in seguito a un intenso scambio di fuoco tra forze pakistane e indiane. Ha accusato le truppe indiane di aver deliberatamente preso di mira i civili, affermando che il fuoco dell’artiglieria ha distrutto circa 200 case tra venerdì sera e sabato mattina. I feriti sono stati curati in diversi ospedali.

G7: “De-escalation immediata”

“Chiediamo un’immediata de-escalation e incoraggiamo entrambi i Paesi a impegnarsi in un dialogo diretto per raggiungere una soluzione pacifica. Continuiamo a monitorare attentamente gli eventi ed esprimiamo il nostro sostegno a una risoluzione diplomatica rapida e duratura”. Lo affermano in una nota i ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, e l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea.

“Condanniamo fermamente il grave attacco terroristico di Pahalgam del 22 aprile e sollecitiamo la massima moderazione da parte di India e Pakistan. Un’ulteriore escalation militare rappresenta una grave minaccia alla stabilità regionale. Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei civili di entrambe le parti”, aggiungono.

Islamabad e Nuova Delhi pronte a de-escalation se stop attacchi controparte

Il ministro degli Esteri pakistano, Ishaq Dar, ha dichiarato che il suo Paese avrebbe preso in considerazione la de-escalation se l’India avesse fermato ulteriori attacchi. Questo dopo che l’India si era impegnata a non intensificare gli attacchi se il Pakistan avesse ricambiato. I due Paesi si sono scambiati attacchi oggi, l’ultima escalation di un conflitto innescato da un massacro del mese scorso che l’India attribuisce al Pakistan.

Dar ha comunque avvertito che se l’India lanciasse attacchi “la nostra risposta seguirà” e ha dichiarato al quotidiano pakistano Geo News di aver trasmesso questo messaggio anche al Segretario di Stato americano Marco Rubio nel colloquio avuto dopo che aveva parlato con Nuova Delhi.

“Abbiamo risposto perché la nostra pazienza aveva raggiunto il limite. Se si fermano qui, prenderemo in considerazione anche noi di fermarli”, ha affermato. L’India ha dichiarato di aver preso di mira le basi militari pakistane dopo che Islamabad ha lanciato missili ad alta velocità contro diverse basi aeree indiane nello stato del Punjab questa mattina. Il Pakistan ha affermato di aver intercettato la maggior parte dei missili diretti contro tre basi aeree e che erano in corso attacchi di rappresaglia contro l’India. 

Nuova Delhi: “Reagito a nuovi attacchi di Islamabad”

L’India ha dichiarato di aver preso di mira le basi militari pakistane dopo che Islamabad ha lanciato diversi missili ad alta velocità contro diverse basi aeree indiane nello stato del Punjab sabato mattina. Il colonnello indiano Sofiya Qureshi, in una conferenza stampa a Nuova Delhi, ha affermato che il Pakistan ha preso di mira anche strutture sanitarie e scuole nelle sue tre basi aeree nel Kashmir controllato dall’India. “È stata data una risposta adeguata alle azioni pakistane”, ha affermato.

Rubio esorta le parti a trovare modi per de-escalation

Nell’ambito della crisi fra India e Pakistan, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato venerdì con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito pakistano Asim Munir. La portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha affermato che Rubio ha continuato a esortare entrambe le parti a “trovare modi per de-escalation” e ha offerto assistenza agli Stati Uniti per avviare colloqui costruttivi al fine di evitare futuri conflitti. 

“Il Segretario di Stato Marco Rubio ha parlato con il Vice Primo Ministro/Ministro degli Esteri pakistano Ishaq Dar. Il Segretario Rubio ha ribadito che entrambe le parti devono trovare il modo di allentare la tensione e ristabilire una comunicazione diretta per evitare errori di valutazione. Ha inoltre offerto il supporto degli Stati Uniti per avviare colloqui costruttivi al fine di evitare futuri conflitti”, si legge sul sito del Dipartimento di Stato Usa che riporta le parole della portavoce Bruce. 

Cina esorta ‘con forza’ i 2 Paesi a non aggravare tensione

La Cina ha esortato con forza sia l’India che il Pakistan ad agire nell’interesse generale della pace e della stabilità e a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici. Lo riporta Ary TV sulla crisi fra India e Pakistan.”La Cina sta seguendo da vicino la situazione in corso tra India e Pakistan ed è profondamente preoccupata per l’escalation”, ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri cinese a seguito della continua escalation tra i due Paesi. 

 “Esortiamo con forza entrambe le parti ad agire nell’interesse generale della pace e della stabilità, a mantenere calma e moderazione, a tornare sulla strada della risoluzione politica attraverso mezzi pacifici e ad astenersi da qualsiasi azione che possa ulteriormente aggravare la tensione”, ha aggiunto il portavoce. E ha affermato che questo sarà importante per gli interessi fondamentali sia dell’India che del Pakistan e per una regione stabile e pacifica. Questo è anche ciò che la comunità internazionale auspica. La Cina è disposta a continuare a svolgere un ruolo costruttivo a tal fine, ha aggiunto.