In Australia il premier uscente Anthony Albanese ha rivendicato la vittoria alle elezioni: “Siamo tutti australiani. Quindi, lavoriamo tutti insieme per costruire la nostra unità nazionale sulle solide fondamenta dell’equità, dell’uguaglianza e del rispetto reciproco”, ha detto nel suo primo discorso a urne chiuse. “Miei cari australiani, so che il mondo ha messo a dura prova il nostro Paese negli ultimi tre anni. So che molti di voi hanno lavorato duramente di fronte a sfide significative, e so che c’è ancora molto da fare per aiutare le persone sotto pressione. Ecco perché è così importante che in questi tempi incerti, il popolo australiano abbia riposto nuovamente la sua fiducia nel Partito Laburista“.
Secondo le prime proiezioni, il partito laburista è in testa nelle elezioni generali con il 35% dei voti e il rivale conservatore, Peter Dutton, ha già ammesso la sconfitta. Albanese potrebbe quindi essere riconfermato primo ministro e diventerebbe il primo premier a vincere due elezioni consecutive dai tempi di John Howard nel 2004. Così come in Canada, anche in Australia potrebbe essere stato l”effetto Trump’ a decidere l’esito delle elezioni federali. A lungo sfavorito nei sondaggi, il leader del partito laburista ha ribaltato la situazione e ora si trova in vantaggio rispetto al rivale Peter Dutton, a capo di un’alleanza di partiti conservatori chiamata Coalizione liberale-nazionale. Dutton è considerato da molti elettori troppo vicino a Donald Trump, o almeno alle sue politiche.
Dutton ha ammesso la sconfitta: “Ora, non abbiamo fatto abbastanza bene durante questa campagna. Questo è evidente stasera e me ne assumo la piena responsabilità“, ha detto parlando dalla sede del Partito Liberale. Questa “non è la nostra serata”, ha aggiunto, “mi dispiace. Abbiamo un partito fantastico e ricostruiremo”. Lo riporta l’emittente australiana Abc. Dutton ha anche ammesso la sconfitta nel suo seggio di Dickson nel Queensland contro la candidata laburista Ali France. “Io e Ali ci siamo battuti in diverse elezioni, ma stasera lei ha avuto successo a Dickson e farà un buon lavoro come deputata locale”, ha detto.
Le prime proiezioni della Commissione elettorale australiana assegnano al partito Laburista di centro-sinistra, attualmente al governo, 70 seggi e alla coalizione conservatrice dell’opposizione 24 seggi nella Camera dei Rappresentanti, l’organo legislativo composto da 150 seggi, dove i partiti hanno bisogno della maggioranza per formare il governo. I partiti minori e i candidati indipendenti sembrano destinati a conquistare 13 seggi.
Nel parlamento uscente il partito laburista deteneva 78 seggi su 151 alla Camera dei rappresentanti, ovvero la maggioranza assoluta. Questa tornata è la prima in Australia in cui i baby boomer, nati tra la fine della Seconda guerra mondiale e il 1964, sono superati in numero dagli elettori più giovani.