Seul: "600 i soldati di Pyongyang morti combattendo per la Russia". Trump: "Grazie a me se Putin non ha preso tutto l'Ucraina"

Circa 600 soldati della Corea del Nord sono morti e oltre 4.000 sono rimasti feriti combattendo al fianco dell’esercito russo in Ucraina. È quanto affermato dal Servizio di intelligence nazionale sudcoreano (Nis) durante una riunione a porte chiuse della commissione parlamentare. A riferire la cifra ai giornalisti è stato il parlamentare Lee Seong Kweun. Lee ha aggiunto che il Nis stima che 2.000 soldati nordcoreani feriti siano stati rimpatriati in Corea del Nord per via aerea o ferroviaria tra gennaio e marzo, mentre i morti sarebbero stati cremati in Russia prima che le loro salme fossero rimpatriate.

Cremlino: “Usa vogliono soluzione rapida, ma cause conflitto complesse” 

In mattinata ha parlato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Comprendiamo che Washington voglia ottenere risultati rapidi in questo processo” di risoluzione della situazione in Ucraina, ma “allo stesso tempo comprendiamo che le cause alla base della crisi Ucraina sono troppo complesse per poter essere risolte dall’oggi al domani”, ha dichiarato Peskov che ha poi aggiunto: “Ci sono molte sfumature che devono essere prese in considerazione”. “Il presidente Putin, vorrei ricordarvi, parlando in una conferenza stampa al Cremlino, ha affermato che sostiene questa iniziativa per stabilire un cessate il fuoco, ma prima di procedere è necessario rispondere a una serie di domande e risolvere una serie di questioni, che il presidente Putin ha anche elencato”, ha affermato Peskov.

Peskov: “Pronti a negoziati diretti con l’Ucraina senza precondizioni”

“Il presidente Putin ha confermato la sua disponibilità a negoziati diretti con gli ucraini senza precondizioni”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, e lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Purtroppo, non abbiamo ancora ricevuto alcuna dichiarazione o commento da Kiev, quindi non sappiamo se Kiev sia pronta o meno”, ha aggiunto. “Kiev sta ponendo molte condizioni preliminari a questo processo, ad esempio un cessate il fuoco di lungo termine”, il che contraddice la posizione del presidente Putin, ha detto ancora Peskov.

Trump: “Grazie a me se Putin non ha preso tutto l’Ucraina”

“Penso che Putin volesse tutta l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un’intervista ad Abc News. “Penso che se non avessi vinto le elezioni, lui avrebbe preso tutta l’Ucraina”, ha aggiunto, “e grazie a me, credo che lui sia disposto a porre fine ai combattimenti”. 

Salgono a 45 i feriti in attacco di droni russi su Kharkiv 

Secondo i dati aggiornati, è aumentato a 45 il numero dei feriti a Kharkiv in seguito a un attacco russo con droni kamikaze lanciato ieri sera. Per prestare soccorso alle vittime sono state dispiegate più di dieci squadre di emergenza. Lo ha riferito il capo dell’Amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleg Synegubov. “Tra le vittime ci sono due bambini e una donna incinta”, ha scritto in un post su Telegram.

Russi attaccano regioni Dnipro e Kharkiv con droni, una vittima 

Le forze armate russe hanno attaccato nella notte con droni le regioni ucraine di Dnipro e Kharkiv. Lo riporta Ukrainska Pravda. Nella regione di Dnipro, ha reso noto il governatore Serhiy Lysak ci sarebbe almeno un morto mentre in quella di Kharkiv il primo bilancio parla di almeno 39 feriti con case ed automobili danneggiate. 

Tajani: “Pace entro fine anno ma tregua di 3 giorni è bluff”

“Sono convinto che entro quest’anno la guerra in Ucraina finirà”. È quanto afferma il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa. Ma sulla tregua di 3 giorni proposta dal presidente russo Vladimir Putin, dice: “È un bluff, simile a quella fatta a Pasqua. Non è un vero cessate il fuoco. Serve una proposta più concreta”. “Tocca a Putin fare il primo passo”, aggiunge, “deve dare una risposta a Trump, che finora non è arrivata, a differenza di quella di Zelensky. La trattativa partirà da condizioni nuove. Ognuno dirà la sua, poi si cercherà una mediazione”

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