Il vicepresidente Usa si è convertito al cattolicesimo nel 2019
Il vicepresidente Usa JD Vance è arrivato in Vaticano per l’incontro previsto con il Segretario di Stato della Santa sede, cardinale Pietro Parolin.
Vance si è convertito nel 2019. JD Vance sta trascorrendo il fine settimana di Pasqua a Roma con la famiglia e ieri ha partecipato alle funzioni del Venerdì Santo nella Basilica di San Pietro, dopo aver incontrato la premier Giorgia Meloni.
Papa Francesco e Vance hanno forti divergenze sull’immigrazione e sui piani dell’amministrazione Trump di deportare in massa i migranti. Francesco ha fatto della cura dei migranti un tratto distintivo del suo papato e le sue opinioni progressiste sulle questioni di giustizia sociale lo hanno spesso messo in contrasto con i membri della Chiesa cattolica statunitense, più conservatrice.
Vance si identifica con un movimento intellettuale cattolico, considerato da alcuni critici di tendenze reazionarie o autoritarie, spesso definito ‘postliberale’, che sostiene posizioni quali l’opposizione all’aborto e ai diritti LGBTQ+.
Pochi giorni prima del suo ricovero in ospedale a febbraio, Francesco aveva criticato aspramente i piani di deportazione dell’amministrazione Trump, avvertendo che avrebbero privato i migranti della loro dignità intrinseca. In una lettera ai vescovi statunitensi, Francesco sembrava anche rispondere direttamente a Vance per aver affermato che la dottrina cattolica giustificasse tali politiche. Sebbene in passato avesse criticato Papa Francesco sui social media, di recente Vance ha pubblicato preghiere per la sua guarigione.
I focus dell’incontro
“Stamani, sabato 19 aprile 2025, l’onorevole James David Vance, vicepresidente degli Stati Uniti d’America, è stato ricevuto in Segreteria di Stato da Sua Eminenza il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da S.E. Mons.Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali. Nel corso del cordiale colloquio è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti tra la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America, ed è stato rinnovato il comune impegno nel proteggere il diritto alla libertà religiosa e di coscienza. Vi è stato uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, specialmente sui Paesi segnati dalla guerra, da tensioni politiche e da difficili situazioni umanitarie, con particolare attenzione ai migranti, ai rifugiati, ai prigionieri, e sono stati trattati anche altri temi di comune interesse. Infine, si è auspicata una serena collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, di cui è stato riconosciuto il prezioso servizio alle persone più vulnerabili”. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede con una nota.
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