"Un progetto volto a eliminare la causa palestinese in linea con la posizione dell'estrema destra israeliana"
Hamas ha respinto il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di “prendere il controllo” della Striscia di Gaza, definendolo “razzista” e volto a eliminare la causa palestinese. “La posizione razzista americana è in linea con la posizione dell’estrema destra israeliana che vuole sfollare il nostro popolo ed eliminare la nostra causa“, afferma in una nota il portavoce di Hamas Abdel Latif al-Qanou. Lo riporta il Times of Israel.
Trump e il piano per Gaza: le reazioni internazionali
Il piano proposto da Donald Trump per la Striscia di Gaza ha suscitato reazioni contrastanti sulla scena internazionale, dividendo governi e organizzazioni tra chi lo considera una soluzione innovativa e chi lo respinge come inaccettabile e illegale. Tra le voci più critiche, Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, ha definito il piano “illegale, immorale e completamente irresponsabile”, accusando il presidente americano di promuovere il “crimine internazionale” dello sfollamento forzato.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha respinto duramente l’iniziativa, sostenendo che il piano “non ha senso” e chiedendosi: “Dove andranno i palestinesi? Dove vivranno?”. Lula ha inoltre parlato di “genocidio” a Gaza e messo in dubbio il ruolo degli Stati Uniti come possibile garante della ricostruzione.
Anche Hakan Fidan, ministro degli Esteri turco, ha bocciato il piano definendolo “inaccettabile”. Secondo Ankara, “anche solo aprire il tema alla discussione è sbagliato”, ribadendo l’opposizione a qualsiasi ipotesi di allontanamento della popolazione di Gaza.
Sul fronte mediorientale, il movimento Houthi dello Yemen ha denunciato l’iniziativa come “arrogante”, dichiarando che qualsiasi sfida all’America da parte di Egitto o Giordania troverà il pieno sostegno militare yemenita.
Più cauta la posizione di Londra. Il ministro degli Esteri David Lammy ha ribadito che la posizione britannica resta quella della soluzione dei due Stati, sottolineando che i palestinesi devono poter “vivere e prosperare nelle loro terre d’origine a Gaza e in Cisgiordania”.
Aperture da Israele
Dalla Knesset israeliana, il ministro degli Esteri Gideon Saar ha espresso invece un giudizio positivo sull’iniziativa americana. “Gaza nella sua forma precedente non ha futuro. Bisogna trovare un’altra soluzione”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di esplorare “idee fuori dagli schemi”. Saar ha definito Gaza un “esperimento fallito”, sostenendo che la migrazione della popolazione possa avvenire “su base volontaria”.
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