Nella valigetta sequestrata ad Abedini “c’erano computer, alcuni fogli documentali commerciali, qualche sim che servono per strumenti anche personali e cellulari: nulla di delinquenziale”. Lo dice il legale dell’ingegnere svizzero-iraniano Abedini, Alfredo De Francesco, all’uscita dal carcere di Opera, dove si è recato per un colloquio col suo assistito. “Mi ha chiesto perché l’ambasciatore non c’era, ma gli ho spiegato che non c’erano problemi.: le ragioni sono molto banali, impegni istituzionali. L’ambasciatore si è scusato per non essere presente“, ha aggiunto l’avvocato.
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