Alto commissario Turk: "Disprezzo incondizionato di Israele per civili"

Un nuovo rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhcr) ha mostrato che a Gaza quasi il 70% delle morti accertate riguardano donne e bambini.

Il report

L’Onu ha verificato l’identità di 8.119 palestinesi degli oltre 34.500 che sarebbero stati uccisi durante i primi sei mesi di guerra di Israele a Gaza, scoprendo che quasi il 70% era composta da donne e bambini, il più piccolo dei quali aveva appena un giorno di vita. Nel complesso, il 44% delle vittime erano bambini, con la fascia di età più numerosa tra i cinque e i nove anni, seguita da quella tra i 10 e i 14 anni e da quella fino a quattro anni inclusi.  La vittima più giovane era un bambino di un giorno, mentre la più anziana era una donna di 97 anni.

La condanna di Turk

Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha condannato “l’apparente indifferenza” di Israele di fronte all’uccisione di civili a Gaza. Turk ha anche criticato il “disprezzo incondizionato” di Israele per le “regole di guerra concepite per limitare e prevenire la sofferenza umana in tempo di conflitto armato” e ha esortato Tel Aviv a rispettare i suoi obblighi internazionali. Il rapporto ha avvertito che gli attacchi “diffusi o sistematici” contro i civili potrebbero costituire “crimini contro l’umanità“. “E se commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, possono anche costituire genocidio“, ha affermato.

 

 

 

 

 

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