La Polizia apre indagine su 'fatti gravi' nell'ufficio del premier. "Contro di noi spedizione di caccia"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver sollevato dall’incarico il ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo riporta Haaretz. Gallant sarà sostituito da Israel Katz, attuale ministro degli Esteri. Gideon Saaar rimpiazzerà Katz.
Netanyahu sente Trump: “Discusso anche di minaccia iraniana”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato Donald Trump per congratularsi con lui per la sua vittoria alle elezioni. Lo ha comunicato a Times of Israel l’ufficio del primo ministro, secondo cui Netanyahu è stato tra i primi leader a chiamare Trump e la conversazione è stata “calda e cordiale“. “Il premier si è congratulato con Trump per la sua vittoria elettorale e i due hanno concordato di lavorare insieme per la sicurezza di Israele”, ha riferito l’ufficio di Netanyahu, “i due hanno anche discusso della minaccia iraniana“. La conversazione è durata circa 20 minuti.
Capo Idf: “Ci prepariamo a espandere operazione di terra in Libano”
Il capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi ha dichiarato che l’esercito deve prepararsi a espandere l’offensiva di terra in corso contro Hezbollah in Libano. Lo riferisce Times of Israel. “Insieme al tentativo diplomatico di raggiungere accordi in Libano, dobbiamo continuare a formulare i piani per la continuazione dei combattimenti in Libano, tra cui l’espansione e l’approfondimento della manovra di terra, e attiveremo questi piani secondo necessità”, ha spiegato. Halevi ha aggiunto che l’Idf “continua a colpire obiettivi di Hezbollah secondo il piano in tutta la regione, nel sud del Libano, nella valle della Beqaa, a Beirut e in Siria”.
Governatore regione Baalbek: “30 morti dopo raid Israele”
È salito a 30 il numero di vittime nella regione libanese di Baalbek dopo gli ultimi raid israeliani. Lo ha reso noto il governatore locale, Bachir Khodr, citato da Al Jazeera. Risultano anche almeno 35 feriti.
Libano: “Denuncia a Onu contro Israele per attacchi con cercapersone”
Il governo del Libano presenterà una denuncia contro Israele all’Onu per gli attacchi esplosivi con i cercapersone di metà settembre. Le esplosioni, ampiamente attribuite a Israele, che però non ha né confermato né smentito il coinvolgimento, hanno causato almeno 37 morti, tra cui due bambini, ferendo oltre 3mila persone. Il ministro del Lavoro libanese Moustafa Bayram ha affermato di essersi recato a Ginevra per presentare formalmente denuncia contro Israele all’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL). Bayram ha affermato che il bilancio delle vittime è addirittura più alto di quanto inizialmente riportato, dichiarando che “più di 4.000 civili sono caduti in pochi minuti a causa dell’attacco”. “Questo sistema di guerra e conflitto può aprire la strada a molti che evitano il diritto umanitario internazionale per adottare questo metodo di combattimento”, ha detto il ministro ai giornalisti nel complesso dell’Onu a Ginevra, “è un precedente molto pericoloso, se non viene condannato”, “ci troviamo in una situazione in cui oggetti ordinari – oggetti usati nella vita quotidiana – diventano pericolosi e letali”.
Sirene d’allarme a Tel Aviv per lancio razzi da Libano
Sirene d’allarme risuonano nel centro di Israele in seguito al lancio di razzi a lungo raggio provenienti dal Libano. Lo riferisce Times of Israel. Gli avvisi sono attivati in diverse città della zona di Tel Aviv. È la seconda volta, oggi, che Hezbollah lancia razzi verso il centro di Israele.
2 feriti in attentato vicino insediamento di coloni in Cisgiordania
Un attentato nei pressi dell’insediamento di Shilo in Cisgiordania ha causato il lieve ferimento di due civili di 20 anni. Lo riferisce Times of Israel. L’Idf ha dichiarato che l’aggressore è stato “neutralizzato”. Secondo i primi soccorritori, l’aggressore è stato colpito da colpi di arma da fuoco dopo essersi schiantato con la sua auto contro una fermata dell’autobus ed essere sceso con un coltello.
Famiglie ostaggi: licenziamento Gallant per affossare accordo
L‘Hostages and Missing Families Forum ha condannato la rimozione del ministro della Difesa Yoav Gallant decisa dal premier Benjamin Netanyahu, definendolo una “diretta continuazione degli ‘sforzi’ per affossare l’accordo sugli ostaggi”. Lo riporta Times of Israel. Il gruppo, che rappresenta le famiglie delle persone prese in ostaggio il 7 ottobre, ha chiesto al nuovo ministro della Difesa Israel Katz di “esprimere un impegno esplicito per la fine della guerra e di portare a termine un accordo globale per l’immediato ritorno di tutti i rapiti”. “Il licenziamento del ministro della Difesa è una sfortunata prova delle scarse priorità del governo israeliano”, ha commentato il gruppo in un tweet affermando che “gli obiettivi militari nella Striscia di Gaza sono stati raggiunti” e che Israele deve ora ottenere un “accordo globale per il rilascio di tutti i rapiti e la fine della guerra”.
Polizia apre indagine su ‘fatti gravi’ in ufficio Netanyahu
L’Unità 433 Lahav della polizia israeliana ha reso noto oggi che sta conducendo da diversi mesi un’indagine penale che “riguarda fatti gravi risalenti all’inizio della guerra” all’interno dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riporta Ynet. Nell’ambito della vicenda, si prevede che un alto funzionario dell’ufficio del premier sarà interrogato. In precedenza una fonte aveva rivelato a Ynet il timore che ci fosse stato un tentativo da parte di funzionari dell’ufficio di Netanyahu di “mettere mano”, cioè di modificare alcuni dei protocolli o delle trascrizioni delle discussioni del gabinetto.
Media: “Polizia ha fatto irruzione nell’ufficio di Netanyahu”
Sabato sera la polizia ha fatto irruzione nell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce l’emittente Channel 12, citata da Times of Israele, sottolineando che si è trattata di un’azione senza precedenti e che non è ancora chiaro se sia collegata all’indagine sulle fughe di notizie di intelligence sulla guerra da parte dell’ufficio del primo ministro o all’indagine resa pubblica oggi, apparentemente collegata ai presunti tentativi di falsificare i verbali delle riunioni del gabinetto di guerra.
Netanyahu: “Contro di noi una spedizione di caccia”
“Una spedizione di caccia senza precedenti nel mezzo di una guerra”. Così in una nota l’ufficio di Benjamin Netanyahu ha commentato la notizia dell’indagine penale avviata dalla polizia israeliana riguardanti “fatti gravi risalenti all’inizio della guerra” all’interno dello stesso ufficio del premier. Lo riporta Times of Israel. “Dopo un anno di fughe di notizie dalle riunioni di gabinetto e dalle discussioni sugli ostaggi, che hanno fornito informazioni preziose ai nostri nemici, le uniche due indagini che sono state aperte sono dirette contro l’ufficio del primo ministro e non contro i responsabili delle fughe di informazioni, nessuno dei quali è stato indagato e che hanno causato danni enormi agli ostaggi e alla sicurezza di Israele”, si legge. “Come per gli altri tentativi di gonfiare le accuse contro il primo ministro e il suo entourage, anche in questa occasione la montagna non partorirà un topolino”, prosegue la nota, “ma porterà sicuramente a difficili domande sull’applicazione selettiva senza precedenti e infondata della legge”.
Opposizione si schiera con Gallant: “Israeliani scendete in piazza”
L’opposizione israeliana critica la decisione del premier Benjamin Netanyahu di rimuovere dall’incarico il ministro della Difesa Yoav Gallant e di sostituirlo con il ministro degli Esteri Israel Katz. “Scendete in piazza“, ha twittato il presidente dei Democratici Yair Golan, “Netanyahu sta distruggendo Israele e solo noi possiamo salvarlo”. La decisione del premier è “politica a scapito della sicurezza nazionale”, ha commentato Benny Gantz, presidente di Unità nazionale ed ex membro del gabinetto di guerra di Netanyahu. “Non c’è nulla di basso in cui questo governo non possa sprofondare”, ha aggiunto il parlamentare di Unità nazionale Orit Farkash Hacohen.
Crosetto: “Dispiaciuto e preoccupato da scelta sostituire Gallant”
“Sono dispiaciuto, triste e preoccupato per la scelta di sostituire il Ministro Gallant alla guida del Ministero della Difesa israeliano. La sua serietà, la sua onestà intellettuale e la sua disponibilità anche a confronti duri ma sempre rispettosi mancheranno a me ma ancor di più ad Israele”. Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. “La sua visione del futuro ed il suo reale impegno per creare le condizioni della fine del conflitto e della liberazione degli ostaggi – aggiunge – rappresentavano per me una speranza e mi spingevano ad impegnarmi per aiutarlo perché ciò avvenisse. Da oggi sarà più difficile anche alimentare la speranza. Almeno per me”.
Sono dispiaciuto, triste e preoccupato per la scelta di sostituire il Ministro Gallant alla guida del Ministero della Difesa israeliano. La sua serietà, la sua onestà intellettuale e la sua disponibilità anche a confronti duri ma sempre rispettosi mancheranno a me ma ancor di più…
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) November 5, 2024
Katz: “Ritorno di tutti gli ostaggi la missione più importante”
“Ringrazio il primo ministro Netanyahu per la fiducia che ha riposto in me nominandomi ministro della Difesa. Accetto questa responsabilità con un senso di missione e un profondo impegno per la sicurezza dello Stato di Israele e dei suoi cittadini”. È il commento su X di Israel Katz. “Lavoreremo insieme per far progredire l’apparato di difesa verso la vittoria contro i nostri nemici e per raggiungere gli obiettivi della guerra: il ritorno di tutti gli ostaggi come missione più importante, la distruzione di Hamas a Gaza, la sconfitta di Hezbollah in Libano, la limitazione dell’aggressione iraniana e il ritorno sicuro dei residenti del nord e del sud alle loro case”, ha dichiarato il neo ministro, che arriva in sostituzione di Yoav Gallant.
Scontri tra polizia e dimostranti vicino a residenza Netanyahu
Migliaia di dimostranti si sono radunati spontaneamente nei pressi della residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, dopo che la notizia del licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant. Times of Israel ha riferito di scontri tra la polizia e i manifestanti.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata