Secondo molti analisti domina l'incertezza

Alla vigilia del voto negli Stati Uniti, che vede sfidarsi il tycoon repubblicano Donald Trump e la vicepresidente dem Kamala Harris, c’è grande attesa per il risultato non solo dal punto di vista geopolitico ma anche finanziario. Gli occhi del mondo e dei mercati sono infatti puntati sulla Casa Bianca con i sondaggi nazionali, che indicano un testa a testa per le presidenziali Usa. Per la maggior parte degli analisti si tratta di una votazione dall’esito incerto che, unitamente ad altri fattori, dall’andamento dell’economia interna agli sviluppi dei conflitti in corso, alle mosse della Cina, fino alle decisioni della Fed (meeting sui tassi il 6-7 novembre) determina segnali contrastanti sulla reazione dei mercati.

I pareri degli esperti sulle conseguenze delle elezioni Usa

“La potenziale volatilità del mercato in vista delle elezioni tiene alcuni investitori in disparte, mentre altri si affidano alle loro convinzioni o speranze sull’esito elettorale”, dice Tiffany Wilding, economista di Pimco e Libby Cantrill, head of Public Policy di Pimco. Quel che è certo è che i programmi dei due candidati sono molto diversi, con conseguenze che potrebbero essere molto marcate a seconda dei diversi scenari. “Le due politiche fiscali opposte potrebbero generare reazioni di mercato incerte in un contesto globale geopolitico particolarmente teso”, osserva François Rimeu, senior market strategist – Crédit Mutuel Am, ricordando che da un lato Trump promette meno tasse sia per le persone fisiche sia per le imprese e un aumento dei dazi, mentre Harris vorrebbe orientarsi verso un inasprimento della tassazione per le famiglie più ricche e sulle imprese oltre a eliminare le agevolazioni per i produttori di combustibili fossili.

Election 2024 Harris
Election 2024 Harris

Per Diego Toffoli, responsabile investimenti di Intermonte, “in linea di massima, chiunque sarà il vincitore, il trend rialzista del mercato non dovrebbe comunque essere compromesso, anche perché i programmi sono molto simili”. Per i settori, in caso di vittoria di Trump, i più promettenti dovrebbero essere quelli legati a energia e combustibili fossili, aerospaziale e difesa, immobili, infrastrutture e produzione, tecnologia, finanza e telecomunicazioni, mentre con Harris fanno ben sperare quelli legati alle rinnovabili e clima, assistenza sanitaria e industria farmaceutica, infrastrutture e industria manifatturiera, tecnologia, media e beni di consumo.

In Europa poi, è probabile che sarà la Bce a dover tagliare con maggior enfasi rispetto alla Fed e questo dovrebbe favorire settori quali le utilities e le società growth come i tecnologici. Più cautela invece per il settore industriale e automobilistico. Infine, l’esito delle elezioni Usa potrebbe ripercuotersi sui mercati emergenti.

“Sebbene i mercati abbiano recentemente iniziato a prezzare una vittoria di Trump – spiega Mali Chivakul, Emerging Markets Economist di J. Safra Sarasin -, con aumento dei rendimenti dei Treasury e rafforzamento del dollaro, ci aspettiamo ulteriori movimenti in caso di vittoria repubblicana, a causa della gravità dell’impatto economico dell’aumento dei dazi e dell’incertezza relativa alla conquista del Senato e della Camera”.

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