Herzl Halevi: "Raggiungeremo chiunque minacci la sicurezza dei nostri cittadini"
Continua a salire il numero delle vittime libanesi da quando Israele ha aperto il fuoco sul Paese e soprattutto su Beirut. Quattro persone, tra cui un bambino, hanno perso la vita nel raid israeliano avvenuto nei sobborghi meridionali della Capitale, dove l’Idf aveva individuato un bunker di Hezbollah, poco distante dall’ospedale Hariri. L’esercito dello Stato ebraico, invece, questa mattina ha riferito di aver identificato 20 missili provenienti dal Libano mentre i media locali hanno fatto sapere che Hezbollah avrebbe preso di mira una base militare vicino a Tel Aviv.
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22:38 Israele conferma uccisione Safieddine
Il capo di Stato maggiore dell’Idf Herzl Halevi ha dichiarato che Hashem Safieddine, il presunto successore del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano a Beirut tre settimane. Halevi ha affermato che Israele “ha raggiunto Nasrallah, il suo successore e la maggior parte della leadership di Hezbollah. Raggiungeremo chiunque minacci la sicurezza dei cittadini dello Stato di Israele“.
19:22 Meloni a Erdogan: “Unifil cruciale, sua sicurezza va garantita”
Per quanto riguarda lo scenario a Gaza e in Libano la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel suo colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, “ha valorizzato il ruolo cruciale di Unifil e la necessità che la sicurezza della missione venga garantita in ogni momento”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
19:21 Meloni sente Erdogan: “Promuovere cessate il fuoco a Gaza e in Libano”
Al centro della conversazione telefonica che la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, c’è anche “la drammatica situazione in Medio Oriente. Nel ribadire il diritto di Israele di difendersi, il Presidente del Consiglio ha messo in luce la necessità di accrescere l’assistenza umanitaria alle popolazioni civili colpite. La conversazione telefonica ha anche fatto emergere il comune impegno a promuovere un cessate il fuoco a Gaza e in Libano“. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
18:16 Blinken a Netanyahu: “Ora rilascio ostaggi e fine guerra a Gaza”
Nell’incontro a Gerusalemme con il premier israeliano Benjamin Netanyahu il segretario di Stato americano Antony Blinken ha “sottolineato la necessità di capitalizzare l’azione di successo di Israele per assicurare alla giustizia Yahya Sinwar, assicurando il rilascio di tutti gli ostaggi e ponendo fine al conflitto a Gaza in un modo che fornisca sicurezza duratura sia agli israeliani che ai palestinesi”. Lo riferisce il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, sottolineando inoltre che Blinken “ha discusso l’importanza di tracciare un nuovo percorso nel periodo post-conflitto, che consenta ai palestinesi di ricostruire le proprie vite e fornisca governance, sicurezza e ricostruzione a Gaza“. Il segretario di Stato Usa ha inoltre “sottolineato la necessità che Israele adotti ulteriori misure per aumentare e sostenere il flusso di assistenza umanitaria a Gaza e garantire che l’assistenza raggiunga i civili in tutta Gaza”. Blinken e Netanyahu hanno anche discusso del Libano e degli sforzi in corso per raggiungere una risoluzione diplomatica lungo la Linea Blu che includa la “piena attuazione” della Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e consenta ai civili su entrambi i lati del confine di tornare alle loro case. Infine, Blinken e Netanyahu “hanno discusso della necessità di scoraggiare ulteriori aggressioni regionali da parte dell’Iran e dei suoi alleati, compresi gli sforzi in corso da parte degli Stati Uniti e dei loro partner”. Blinken ha infine ribadito “l’impegno ferreo” degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele.
17:50 Erdogan sente Meloni: “Sostenga stop alle armi a Israele”
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto una conversazione telefonica con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Lo riporta in una nota la presidenza di Ankara. Nel corso del colloquio – viene spiegato – Erdogan “ha sottolineato l’importanza di un’azione congiunta della comunità internazionale per fermare l’aggressione israeliana e ha affermato che il sostegno dell’Italia rafforzerebbe l’iniziativa della Turchia alle Nazioni Unite volta a fermare la vendita di armi a Israele“. Il presidente turco ha anche accolto “con favore” la reazione dell’Italia “all’aggressione israeliana”, in riferimento agli attacchi al contingente Unifil in Libano.
15:17 Houthi: “Lanciato missile ipersonico su base militare Tel Aviv”
I ribelli Houthi dello Yemen hanno preso di mira una base militare israeliana a Tel Aviv, lanciando un missile balistico “ipersonico”. Lo ha affermato il portavoce del gruppo Yahya Saree. Lo riporta Al Jazeera, citando media affiliati agli Houthi.
14:13 Incontro Blinken-Netanyahu in corso a Gerusalemme
Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta incontrando il primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Lo riportano i media dello Stato ebraico.
14:11 Hezbollah rivendica attacco ad abitazione Netanyahu
Hezbollah si è assunto la responsabilità del recente attacco tramite droni all’abitazione del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, nella città di Cesarea. “La Resistenza islamica rivendica la responsabilità dell’operazione di Cesarea e dell’attacco alla casa di Netanyahu”, ha affermato il capo dell’ufficio stampa di Hezbollah, Mohammad Afif. Lo riporta Al Jazeera. Nel messaggio – come riportano i media libanesi – Hezbollah ha parlato di “piena ed esclusiva responsabilità nell’operazione”. Una risposta alle accuse israeliane contro Israele.
12:20 Sos staff Unrwa a Gaza: “Niente più acqua, cibo e medicine”
“Sos dal nostro staff nel nord di Gaza”. È quanto ha scritto in un post sul social X il commissario generale dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. “Quasi tre settimane di bombardamenti ininterrotti da parte delle forze israeliane, mentre il bilancio delle vittime aumenta”, scrive Lazzarini, “il nostro staff riferisce di non riuscire a trovare cibo, acqua o cure mediche. L’odore di morte è ovunque, mentre i corpi giacciono sulle strade o sotto le macerie. Le missioni per rimuovere i corpi o fornire assistenza umanitaria sono negate”.
11:54 Autorità Gaza: oltre 100mila feriti da inizio guerra
I feriti nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra hanno superato i 100.000. È quanto fa sapere nel suo più recente aggiornamento il ministero della Salute palestinese, secondo cui almeno 42.718 persone sono state uccise e 100.282 ferite. Di questi, 115 palestinesi sono stati uccisi e 487 feriti nelle ultime 48 ore negli attacchi lanciati dall’esercito israeliano.
10:32 Salgono a 13 i morti in raid Israele su ospedale Beirut
Sono saliti a 13 i morti, tra cui un bambino, nell’attacco dell’esercito israeliano che nella notte ha preso di mira i dintorni dell’ospedale Hariri a Beirut, capitale del Libano. I feriti sono almeno 57, di cui 7 in condizioni critiche. Lo afferma il ministero della Sanità libanese in un comunicato stampa, come riporta la testata L’Orient Le Jour. L’ospedale ha subito “danni significativi” nel raid.
10:28 Israele, arrestate sette sospette spie Iran: pianificavano omicidio scienziato
Sette residenti di Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di essere spie dell’Iran e di aver pianificato attacchi in Israele, tra cui gli omicidi di uno scienziato nucleare e di un sindaco. I sospettati hanno tutti un’età compresa tra i 19 e i 23 anni. Lo rendono noto i funzionari della polizia israeliana e dello Shin Bet, secondo cui il capo della banda, un ventitreenne di nome Rami Alian, è stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospettati aveva precedenti penali. La cellula è stata attiva per circa due anni e ai membri sono state assegnate varie missioni per le quali sono stati pagati, tra cui graffiti che chiedevano il rilascio di ostaggi a Gaza e vandalismi a Gerusalemme. Ad Alian è stata data una foto e l’indirizzo dello scienziato nucleare e gli è stato detto che gli sarebbero stati pagati 200.000 shekel (quasi 49mila euro) se fosse riuscito nell’impresa di assassinarlo. Le autorità affermano che ha iniziato i preparativi per l’atto, ma la cellula è stata arrestata prima che potesse procedere.
09:28 Blinken è arrivato in Israele
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è atterrato in Israele dove terrà colloqui con i funzionari del governo di Tel Aviv. Blinken incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riporta Al Jazeera. Funzionari statunitensi sperano in progressi nel raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ancora detenuti da Hamas.
08:30 Media: “Droni Israele uccidono almeno 15 persone a Beit Lahiya”
L’esercito israeliano ha effettuato un attacco con droni contro un gruppo di palestinesi nella città di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 15 persone. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini, numerosi i feriti.
07:45 Media Israele: “Base militare di Tel Aviv presa di mira da Hezbollah”
“L’esercito afferma che cinque razzi hanno preso di mira il centro di Israele nell’ultimo sbarramento e altri 15 hanno preso di mira il nord”. Lo riportano i media israeliani. Alcuni dei razzi sono stati intercettati mentre altri hanno colpito aree aperte. Non ci sono vittime. “Hezbollah conferma di essere dietro l’attacco”. Afferma di aver preso di mira la base dell’unità di intelligence militare 8200 situata a Glilot vicino a Tel Aviv. “Afferma inoltre di aver preso di mira una “base navale” vicino a Haifa”.
07:31 Idf: “Identificati 20 missili provenienti dal Libano”
In seguito alle sirene suonate tra le 7,43 e le 7,45 nel centro di Israele, sono stati identificati cinque proiettili provenienti dal Libano. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane. La maggior parte dei proiettili è stata intercettata e un proiettile caduto è stato identificato in un’area aperta. Nell’area dell’Alta Galilea e nelle alture settentrionali del Golan, sono stati identificati circa 15 proiettili provenienti dal Libano. Alcuni dei proiettili sono stati intercettati e il resto è caduto in aree aperte. Al momento, l’Idf non è a conoscenza di feriti a seguito dell’attacco.
06:56 Idf: “Oltre 230 obiettivi Hezbollah colpiti in un giorno”
Negli ultimi giorni, le forze aeronautiche israeliane hanno colpito circa 230 obiettivi terroristici di Hezbollah e Hamas in Libano e nella Striscia di Gaza, tra cui tre centri di comando appartenenti all’Unità aerea di Hezbollah (Unità 127), che, tra le altre cose, è responsabile del lancio di UAV verso lo Stato di Israele. Lo riferiscono le Forze di Difesa Israeliane. Secondo l’Idf, negli ultimi giorni, la 91a Divisione ha continuato le operazioni offensive mirate nel Libano meridionale contro l’organizzazione terroristica di Hezbollah, continuando a difendere le comunità della Galilea nel nord di Israele. Negli ultimi giorni, la 36a e la 146a Divisione operanti nel Libano meridionale hanno eliminato decine di terroristi in attività aeree e terrestri, colpito decine di obiettivi terroristici e smantellato grandi quantità di armi. In un incidente, le truppe dell’IDF hanno identificato una sala operativa di Hezbollah che rappresentava una minaccia per le truppe. L’IAF ha colpito la sala operativa in un attacco basato sull’intelligence, sventando la minaccia ed eliminando i circa 15 terroristi di Hezbollah che operavano al suo interno.
Nella Striscia di Gaza, le truppe dell’IDF stanno continuando a combattere nell’area di Jabaliya, consentendo al contempo l’evacuazione sicura dei civili dalla zona di combattimento, lungo percorsi designati. Di conseguenza, migliaia di civili sono stati evacuati. Decine di terroristi sono stati arrestati tra i civili. In un singolo attacco, le truppe dell’IDF hanno eliminato dieci terroristi che rappresentavano una minaccia e hanno operato adiacenti a loro. Nel corso della giornata, l’IAF ha colpito un lanciatore e dei razzi nell’area di Rafah che erano pronti per essere lanciati verso Israele. Le truppe dell’IDF hanno smantellato l’infrastruttura terroristica e localizzato grandi quantità di armi. Inoltre, le truppe dell’IDF hanno completato un’operazione nella zona di Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale, per smantellare diversi tunnel terroristici e un lanciatore composto da cinque canne.
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