Washington chiede di finalizzare l'accordo su Gaza. Ben Gvir: "Al lavoro per porre fine a negoziati"
Guerra in Medioriente. Israele e l’Autorità nazionale palestinese temerebbero un attacco simile a quello del 7 ottobre in Cisgiordania. Intanto, migliaia di manifestanti hanno bloccato diverse strade a Tel Aviv, in occasione dello sciopero generale indetto dopo il ritrovamento a Gaza di sei giovani ostaggi (ecco chi erano) uccisi in un tunnel. Le autopsie hanno rivelato che sono stati giustiziati. I dimostranti hanno chiesto al governo di fare l’accordo per il rilascio dei rapiti che sono ancora in vita. E Hamas rincara: “ostaggi nelle bare se Israele continua attacchi”. Il premier Netanyahu ha chiesto scusa alle famiglie delle vittime, assicurando che Hamas “pagherà un caro prezzo”, ma deve incassare le dure critiche del presidente americano Biden, che lo rimprovera apertamente di non volere la pace.
Hamas: “Nessuna comunicazione su possibile nuova proposta Usa”
Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha dichiarato che il gruppo non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale su una possibile nuova proposta di cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti. Lo riporta Al Jazeera. Hamdan ha inoltre messo in dubbio che l’ottimismo di Washington sia genuino o semplicemente rivolto a un pubblico interno in vista delle elezioni di novembre. “Non abbiamo bisogno di altri negoziati”, ha detto Hamdan, accusando il governo israeliano di averli ripetutamente sabotati. “Penso che ora abbiamo bisogno di una vera e propria pressione su Israele da parte degli americani”, affinché accetti la proposta di cessate il fuoco.
Sanchez: “Entro fine anno vertice bilaterale Spagna-Palestina”
“Rafforzeremo i legami con lo Stato della Palestina. Prima della fine dell’anno celebreremo il primo vertice bilaterale tra Spagna e Palestina in cui speriamo di firmare vari accordi di collaborazione tra i due Stati”. Lo ha annunciato il premier spagnolo Pedro Sanchez durante la presentazione, all’Istituto Cervantes di Madrid, delle priorità del nuovo corso politico dopo la pausa estiva. Il leader socialista ha affermato che la Spagna “continuerà ad appoggiare il popolo di Gaza, sostenendo l’Unrwa e continuando a fare pressioni su Benjamin Netanyahu nella Corte Penale Internazionale”.
Lapid: “Guerra proseguirà fino a quando governo sarà al potere”
Il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu “preferisce la guerra” e finché sarà in carica la guerra continuerà. Lo ha dichiarato il leader dell’opposizione Yair Lapid ai membri del suo partito Yesh Atid durante una riunione alla Knesset. Lo riporta il Times of Israel. “Quello che Netanyahu sta ci sta dicendo è che siamo in una nuova versione del Libano – ha affermato – ci sono voluti 18 anni per lasciare il Libano ci stanno offrendo la stessa cosa: una guerra che non ha e non avrà mai una data di fine”. Secondo Lapid lo Stato di Israele “deve porre fine a questa guerra, alle sue condizioni”. “Porre fine alla guerra è nell’interesse di Israele, economico e politico”, ha concluso.
Unicef, in 2 giorni a Gaza vaccinati 161mila bimbi contro polio
“Oltre 161.000 bambini sono stati vaccinati durante i primi due giorni della campagna di vaccinazione antipolio a Gaza. La campagna di vaccinazione in due round mira a raggiungere 640.000 bambini”. Lo scrive su X Unicef per il Medioriente e il Norda Africa. “Le limitate pause umanitarie stanno permettendo il successo della campagna, ma, prima di tutto, i bambini di Gaza hanno bisogno di un cessate il fuoco ora”, prosegue l’agenzia Onu per i diritti dell’infanzia.
Ben Gvir: “Al lavoro per porre fine a negoziati con Hamas”
“Al lavoro per porre fine ai negoziati con Hamas“. Lo scrive in un post sul social X il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. “Un Paese in cui uccidono sei ostaggi a sangue freddo non conduce negoziati con gli assassini, ma interrompe i colloqui, blocca il trasferimento di carburante ed elettricità e li schiaccia fino al crollo”, ha aggiunto, “i continui colloqui non fanno altro che spingerli a creare sempre più terrore, anche in Giudea e Samaria”, ovvero la Cisgiordania secondo i suoi nomi biblici.
Usa mettono sotto accusa Sinwar e altri militanti Hamas
Il Dipartimento di Giustizia Usa ha annunciato accuse penali contro il leader di Hamas Yahya Sinwar e altri militanti in relazione alla strage del 7 ottobre 2023 in Israele. La denuncia penale, depositata presso il tribunale federale di New York City, include accuse di cospirazione per fornire supporto materiale a un’organizzazione terroristica straniera, con la morte come conseguenza. “Le accuse desecretate oggi sono solo una parte del nostro sforzo per colpire ogni aspetto delle operazioni di Hamas”, ha detto il procuratore generale Merrick Garland in una dichiarazione video. “Queste azioni non saranno le ultime”. Sinwar è stato nominato capo generale di Hamas dopo l’uccisione di Ismail Haniyeh in Iran e si trova in cima alla lista dei più ricercati di Israele. Si ritiene che abbia trascorso la maggior parte degli ultimi 10 mesi vivendo nei tunnel sotto Gaza e non è chiaro quanti contatti abbia con il mondo esterno.
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