Nel rogo morirono 72 persone. La madre di una delle due vittime italiane: "Pace solo quando colpevoli pagheranno"

Sette anni dopo l’incendio della Grenfell Tower a Londra che causò la morte di 72 persone, un’inchiesta pubblica rivela che sono stati decenni di errori e mancanze da parte del governo, delle autorità di regolamentazione e dell’industria a trasformare il piccolo grattacielo londinese in una “trappola mortale”. Le conclusioni dell’inchiesta sono state rilasciate oggi, mercoledì, a più di sei anni dal 14 giugno del 2017, quando un piccolo incendio nella cucina di un appartamento degenerò nel rogo più mortale sul suolo britannico dalla Seconda Guerra Mondiale. Il report ha concluso che non c’è stata una “singola causa” della tragedia, ma che i residenti sono stati abbandonati da società disoneste, autorità di regolamentazione deboli o incompetenti e da un governo compiacente. Ha affermato che “molte mancanze di una vasta gamma di istituzioni, enti e individui” hanno portato all’incendio, dovuto, come aveva precedentemente dichiarato, “all’installazione di un sistema di rivestimento altamente combustibile su un edificio residenziale di alto livello”. A redigere le conclusioni Martin Moore-Bick, un giudice in pensione. 

Cosa successe alla Grenfell Tower

L’incendio scoppiò nelle prime ore del 14 giugno 2017 in un appartamento al quarto piano e si è propagò su per l’edificio di 25 piani, alimentato da pannelli di rivestimento infiammabili sulle pareti esterne della torre. L’inchiesta, annunciata dal governo britannico la mattina successiva all’incendio, ha previsto più di 300 udienze pubbliche e l’analisi di circa 1.600 testimonianze .Un primo rapporto pubblicato nel 2019, che analizzava quanto accaduto la notte dell’incendio, criticava i vigili del fuoco per aver detto ai residenti di rimanere nei loro appartamenti e attendere i soccorsi. I soccorritori dissero di lasciare il grattacielo quasi due ore dopo lo scoppio dell’incendio, troppo tardi perché molti abitanti dei piani superiori potessero fuggire.

Madre vittima italiana a LaPresse: “Pace solo quando colpevoli pagheranno”

“Dopo sette anni di sofferenza e aspettative non siamo ancora soddisfatti. Manca la giusta condanna dei colpevoli, che noi ci aspettiamo possa avvenire entro tempi consoni”, ha commentato a LaPresse Daniela Burigotto, madre di Marco Gottardi, una delle vittime, insieme alla fidanzata Gloria Trevisan, dell’incendio. “Non si sa ancora quando inizierà questo processo, forse nel 2026 – ha aggiunto -, avremo pace solamente quando i responsabili pagheranno. Non è vendetta, ma solo la richiesta di una giusta pena per una tragedia che è avvenuta solamente perché qualcuno ha preferito un misero risparmio rispetto alla sicurezza delle persone. Loro continuano la loro vita, mentre le nostre sono state distrutte per sempre“.

“Scuse del governo britannico tardive”

Le scuse del primo ministro Starmer mi lasciano indifferente. Prima di tutto perché sono arrivate dopo 7 anni. Le ha fatte e ne prendo atto, ma a noi interessa che sia fatta giustizia in tempi brevi“, ha detto ancora Burigotto. 

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