La proliferazione del serpente nelle Everglades è fuori controllo
I pitoni birmani sono, da anni, un enorme problema in Florida. Nelle foreste tropicali delle Everglades, dove hanno trovato un ambiente adatto, i primi rettili – abbandonati incautamente dai loro proprietari che li avevano importati dal sud-est asiatico – sono proliferati e oggi si contano oltre 150mila esemplari. Le autorità della Florida hanno tentato ogni strategia per eradicare il problema. Nel video, si vede un gruppo di veterani militari catturare a mani nude alcuni pitoni birmani nelle paludi. I cacciatori fanno parte del gruppo no-profit Swamp Apes, creato per aiutare i veterani ad affrontare le difficoltà della vita post-servizio. Partendo dalle competenze assimiliate durante gli anni di servizio nell’esercito, agli ex militari viene insegnata la caccia al pitone come forma di terapia e comunità. Questa settimana, molti dei cacciatori si trovavano nelle Everglades anche come parte dell’annuale Python Challenge, ospitata dalla Commissione per la fauna selvatica per incentivare le persone a rintracciare i pitoni birmani invasivi che prosperano nelle zone umide della riserva naturale protetta della Florida.
La competizione è studiata per aumentare la consapevolezza del problema e ha avuto successo in questo senso, attirando celebrità e ispirando reality show televisivi. Ma la necessità di controllo dei pitoni è tale che, dal 2017, la Florida ha pagato circa 100 appaltatori affinché lavorino tutto l’anno in un progetto condiviso dalla Florida Fish and Wildlife Conservation Commission e dal South Florida Water Management District. Fino al 2023, più di 18.000 pitoni sono stati rimossi dalla natura selvaggia; di questi, circa 11.000 sono stati eliminati dagli appaltatori. Il pitone birmano è uno dei più grandi serpenti conosciuti.
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