L'attacco non è stato rivendicato ma i sospetti sono immediatamente ricaduti su Israele. L'organizzazione palestinese: "Assassinio non resterà impunito"
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato assassinato a Teheran. Lo ha annunciato la Guardia rivoluzionaria iraniana, come riporta la tv di Stato dell’Iran. L’attacco non è stato rivendicato ma i sospetti sono immediatamente ricaduti su Israele, che aveva promesso di uccidere Haniyeh e gli altri leader di Hamas per l’attacco del 7 ottobre nel sud del Paese, in cui vennero uccise 1.200 persone e ne furono prese in ostaggio circa 250. Lo Stato ebraico al momento non ha commentato, ma spesso non lo fa quando si tratta di omicidi compiuti dal Mossad, cioè la sua agenzia di intelligence.
Haniyeh si trovava nella Capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di giuramento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian, tenutasi martedì. Il raid sarebbe avvenuto alle 2 di notte ora locale, riporta l’agenzia di stampa iraniana Tasnim.
Il leader del gruppo fondamentalista islamico aveva lasciato Gaza nel 2019 e viveva in esilio in Qatar. Il principale leader di Hamas nella Striscia è Yehya Sinwar, l’uomo che aveva organizzato l’attacco del 7 ottobre. L’uccisione di Haniyeh giunge dopo che Israele ha effettuato ieri un raro attacco a Beirut, in cui ha dichiarato di aver ucciso Fouad Shukur, alto comandante militare di Hezbollah. L’organizzazione paramilitare libanese non ha confermato la sua morte nel raid, in cui sono stati uccisi anche una donna e due bambini e sono rimaste ferite decine di persone.
L’offensiva a Beirut è avvenuta nel contesto di un’escalation con Hezbollah. Gli Stati Uniti attribuiscono a Shukur anche la responsabilità di aver pianificato e lanciato l’attentato mortale del 1983 contro i Marines nella capitale libanese.
IN AGGIORNAMENTO
Nyt: Khamenei ha dato ordine di attaccare Israele
Il leader supremo iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei, ha emanato l’ordine di colpire direttamente Israele, come rappresaglia per l’uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh. Lo riporta il New York Times, citando tre funzionari iraniani a conoscenza dell’ordine, tra cui due membri dei Guardiani della Rivoluzione. Khamenei, hanno riferito le fonti, ha dato l’ordine nel corso di una riunione di emergenza del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, convocato mercoledì mattina, poco dopo l’annuncio dell’uccisione di Haniyeh.
Hezbollah conferma morte comandante Shukr
Hezbollah ha confermato la morte di Fuad Shukr, il più alto comandante militare del gruppo, preso di mira ieri nell’attacco israeliano a Beirut. L’annuncio è arrivato più di un giorno dopo l’attacco aereo, che secondo l’Idf aveva ucciso Shukr. Nelle ultime 24 ore Hezbollah non ha effettuato alcun attacco nel nord di Israele.
Casa Bianca: “Non possiamo confermare o verificare notizie da Teheran”
Gli Stati Uniti “non possono confermare o verificare” le notizie che giungono da Teheran riguardo l’uccisione di Ismail Haniyeh. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby.
Casa Bianca: “Continuiamo a lavorare a accordo Gaza”
Gli Stati Uniti “continueranno a lavorare” all’accordo per il cessate il fuoco e gli ostaggi a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, affermando che è “troppo presto” per stabilire quali saranno le ricadute sull’accordo dell’uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Netanyahu: “Ci attendono giorni difficili, pronti a ogni scenario”
“Ci attendono giorni difficili”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “Siamo pronti per ogni scenario e resteremo uniti e determinati contro ogni minaccia”, ha aggiunto.
Netanyahu: “Chiunque ci aggredirà pagherà un prezzo pesante”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele “esigerà un prezzo pesante da qualsiasi aggressione contro di noi su qualsiasi fronte”. Netanyahu non ha menzionato l’uccisione del principale leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in un attacco aereo a Teheran. Sia Hamas che l’Iran hanno subito incolpato Israele per l’assassinio.
Netanyahu: “Inferto duro colpo all’asse del male”
“Dall’inizio della guerra ho chiarito che stiamo combattendo contro l’asse del male dell’Iran. Questa è una guerra di esistenza“. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “L’asse ha tre armi: Hamas, gli Houthi e Hezbollah. Negli ultimi giorni abbiamo inflitto colpi devastanti a ciascuno di essi”, ha aggiunto.
Tajani: “Non vogliamo che regione piombi in guerra aperta”
Nei giorni scorsi “ho sentito i ministri” degli Esteri di “Libano e Israele; non vogliamo che il Medioriente piombi in una guerra aperta”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il question time alla Camera. “Dal 7 ottobre – ha ricordato – il governo è impegnato a 360 gradi per favorire una de-escalation attraverso contatti politici a tutti i livelli. Continuiamo a sostenere l’accordo in tre fasi delineato dal presidente Joe Biden”, come “confermato la scorsa settimana” al presidente israeliano Hezorg sia “dal presidente Mattarella che da me che dalla presidente del Consiglio”. Per prevenire una escalation tra Israele e Libano, ha concluso, “continuiamo a intervenire sulle parti, invocando moderazione e soluzioni diplomatiche. Israele ha diritto a difendersi ma non deve cadere nelle provocazioni di Hezbollah”.
Gli sforzi per la “mediazione politica”, ha proseguito Tajani, sono “parte del nostro impegno umanitario: dall’evacuazione” per motivi sanitari di “150 palestinesi, soprattutto bambini, all’iniziativa Food for Gaza. Con il Programma alimentare mondiale abbiamo lanciato un ulteriore progetto per portare 4mila tonnellate di beni alimentari alle famiglie più vulnerabili di Gaza con un contributo di 12 milioni di euro”.
Tajani: “Fare di tutto per evitare escalation”
“Stiamo continuando a lavorare in queste ore per evitare un estensione del conflitto” in Medioriente “alla luce del susseguirsi degli eventi. Lancio un appello affinché si faccia tutto il possibile per evitare una escalation”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il question time alla Camera. “Questo pomeriggio – ha proseguito – sentirò il vicepremier e ministro degli Esteri degli Emirati e presiederò una riunione con gli ambasciatori della regione e l’Unità di crisi per un punto operativo della situazione con particolare riguardo alla sicurezza dei nostri connazionali”.
Rifugiati politici: “Teheran non è capace di guerra vasta, è ora di colpire”
“Hamas ed Hezbollah sono frazioni extraterritoriali dei Pasdaran, per cui vanno visti come esercito di Teheran. La reazione dei mullah dipende molto dalla fermezza e dal supporto dell’Occidente a Israele. È il momento migliore per colpire la testa del serpente senza il timore di un eventuale allargamento della guerra. Solo ambienti pro regime intimoriscono l’Occidente su un’eventuale ipotesi. Il regime iraniano non è capace di entrare in una guerra su vasta scala, dato che nemmeno a Teheran riesce a salvaguardare i suoi sicari”. Così a LaPresse Davood Karimi, presidente dell’Associazione rifugiati politici iraniani In Italia, sull’uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.
Iran: “Usa responsabili dell’uccisione”
Gli “Stati Uniti sono responsabili dell’assassinio del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh”. Lo afferma il ministero iraniano degli Esteri, citato da Ynet. L’accusa del dicastero di Teheran arriva a seguito delle parole del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che aveva escluso qualunque responsabilità di Washington. “Si tratta di qualcosa di cui non eravamo a conoscenza o in cui non eravamo coinvolti”, aveva detto Blinken.
Hamas conferma uccisione Haniyeh a Teheran e accusa Israele
Hamas ha confermato l’uccisione del suo leader Ismail Haniyeh a Teheran, precisando che che è stato ucciso in un raid aereo compiuto sulla sua residenza nella capitale iraniana, dove aveva partecipato alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian. Nel suo comunicato, Hamas punta il dito contro Israele, parlando di “attacco sionista”. “Hamas dichiara al grande popolo palestinese, al popolo delle nazioni arabe e islamiche e a tutti i popoli liberi del mondo, il fratello leader Ismail Haniyeh è un martire”, si legge nella dichiarazione. Mentre in un’altra comunicazione il gruppo palestinese ha citato Haniyeh per dire che la causa palestinese ha dei “costi” e “siamo pronti a questi costi: il martirio per il bene della Palestina, per il bene di Dio Onnipotente e per il bene della dignità di questa nazione”.
Media: “Haniyeh ucciso da missile lanciato da fuori Iran”
Il missile usato per uccidere il leader di Hamas Ismail Haniyeh in un attacco alla sua residenza a Teheran non è stato lanciato dall’interno dell’Iran ma dall’estero. Lo riporta il media libanese pro-Hezbollah al Mayadeen, citando una fonte iraniana.
Hamas: “Assassinio Haniyeh non resterà impunito”
L’assassinio di Ismail Haniyeh “non resterà impunito“. È quanto ha detto un alto funzionario di Hamas, Moussa Abu Marzouk, secondo quanto riferito dalla tv Al-Aqsa, gestita da Hamas. Lo riporta Al-Jazeera.
Hamas, funerali a Teheran domani, poi corpo in Qatar per sepoltura
I funerali del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso in un raid in Iran, si terranno domani a Teheran alle 8 ora locale. Lo riporta Al-Jazeera, che citando un comunicato di Hamas aggiunge che dopo la cerimonia il corpo sarà trasferito domani pomeriggio a Doha, in Qatar, dove verrà sepolto venerdì.
Khamenei: “Vendicarlo è dovere Iran, per Israele punizione dura”
Vendicare l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh è “un dovere di Teheran” perché è avvenuto a Teheran. Lo ha dichiarato la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, accusando il “regime sionista” e aggiungendo che con quest’azione Israele ha fornito le basi per una “dura punizione”.
In Iran tre giorni di lutto nazionale
Il governo dell’Iran ha annunciato tre giorni di lutto nazionale a seguito dell’uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh in un raid a Teheran. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Irna.
Gallant: “Non vogliamo guerra ma pronti a ogni possibilità”
“Non vogliamo una guerra, ma ci stiamo preparando per tutte le possibilità”. Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, parlando con i soldati impegnati con un sistema di difesa missilistico a lungo raggio Arrow, secondo quanto riferisce il Times of Israel. Le parole di Gallant giungono dopo che nella notte il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso in un raid a Teheran, per il quale tanto il gruppo palestinese quanto l’Iran hanno accusato Israele, e dopo che ieri sera l’Idf ha compiuto un raid a Beirut e avrebbe ucciso un alto comandante militare di Hezbollah, Fouad Shukr
Media, aumentata sicurezza per delegazione Israele a Parigi 2024
L’uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, ha portato a valutazioni della situazione tra i funzionari della sicurezza per quanto riguarda la delegazione israeliana ai Giochi Olimpici di Parigi. Lo Shin Bet, il servizio di intelligence israeliano, aumenterà la sicurezza della delegazione. Come riporta Ynet, lo Shin Bet ha aggiunto ulteriori guardie di sicurezza assegnate ai membri della delegazione nel villaggio olimpico e in altre strutture. Aumentata anche la presenza delle forze dell’ordine francesi al fianco della sicurezza israeliana.
Idf: “Politica difesa Israele non cambia, valutiamo situazione”
“Non ci sono cambiamenti nella politica di difesa interna” di Israele. Lo comunica su X il portavoce dell’esercito israeliano (Idf), Daniel Hagari, dopo il raid israeliano di ieri sera a Beirut, in cui Israele riferisce di avere ucciso l’alto comandante militare di Hezbollah Fouad Shukur, e dopo la notizia di stamattina dell’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. “In questo momento, l’Idf sta conducendo una valutazione della situazione. Se verranno decisi dei cambiamenti, aggiorneremo immediatamente il pubblico sulle piattaforme dell’Idf e del Comando del fronte interno. È necessario rimanere informati e agire secondo le istruzioni del Comando del fronte interno”, afferma Hagari.
Israele chiude spazio aereo verso nord
Israele ha deciso di chiudere lo spazio aereo da Hadera verso nord per 24 ore, a eccezione dei voli di emergenza. Ciò significa che l’aeroporto di Haifa è completamente chiuso, in preparazione a un’eventuale risposta dal nord dopo l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh. Ciò non ha un effetto diretto sui voli in Israele, ma potrebbe causare ritardi. Lo riporta Channel 12.
Abbas condanna uccisione Haniyeh: “Atto codardo e pericoloso”
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha condannato l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, definendolo un “atto codardo e uno sviluppo pericoloso“. Abbas, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, ha fatto appello all popolo palestinese a unirsi, essere paziente e rimanere saldo davanti all’occupazione israeliana. Le fazioni politiche del territorio occupato hanno indetto scioperi per protestare contro l’uccisione.
Blinken: “Usa non informati né coinvolti”
Gli Stati Uniti non sono stati informati né coinvolti nell’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Lo ha chiarito il segretario di Stato americano, Antony Blinken, citato dai media internazionali. “Si tratta di qualcosa di cui non eravamo a conoscenza o in cui non eravamo coinvolti”, ha affermato Blinken.
Egitto: “Minati gli sforzi per una tregua a Gaza”
L’Egitto ha condannato l’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran e del leader militare di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut, parlando di “pericolosa escalation che potrebbe infiammare la regione. Secondo il locale ministero degli Esteri questi attacchi minano “gli strenui sforzi compiuti dall’Egitto e dai suoi partner per fermare la guerra nella Striscia di Gaza” e “indicano l’assenza di volontà politica israeliana di calmare la situazione”. L’Egitto ha quindi chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di “impedire che la situazione della sicurezza nella regione vada fuori controllo”. Lo riporta The Times of Israel.
Media, edificio attaccato a Damasco
Un edificio sarebbe stato attaccato a Damasco, capitale della Siria. Lo riporta Hareetz. In precedenza i media locali avevano riferito di esplosioni avvertite nell’area, in particolare nella zona di Sida Zeinab della capitale siriana.
Oggi sciopero generale in Territori contro uccisione Haniyeh
Uno sciopero generale è stato indetto per oggi nei Territori palestinesi per protestare contro l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh avvenuto a Teheran. Le fazioni palestinesi hanno lanciato appelli per l’intensificazione degli scontri contro gli occupanti in tutta la Cisgiordania.
Netanyahu convoca riunione con vertici sicurezza
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, come riportato da Haaretz, ha convocato una riunione con i vertici della sicurezza per una valutazione della situazione dopo l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran.
Riunione d’emergenza Iran in residenza di Khamenei
L’Iran sta tenendo una riunione di emergenza del suo Consiglio supremo per la sicurezza nazionale presso la residenza del leader supremo Ali Khamenei, un evento che si verifica in circostanze straordinarie. Lo riporta il New York Times, citando due funzionari iraniani. Anche il comandante delle forze Quds, che supervisiona la rete militante di milizie allineate con l’Iran, è presente alla riunione.
Iran: “Martirio Haniyeh rafforzerà legami con resistenza palestinese”
“Il martirio del fratello mujahid Ismail Haniyeh a Teheran rafforzerà il legame profondo e indissolubile tra la Repubblica islamica dell’Iran e la cara Palestina e le forze di resistenza“. È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, commentando la notizia dell’uccisione del capo politico di Hamas Haniyeh a Teheran.
Iran: “Uccisione Haniyeh provocherà rappresaglia gruppi sostenuti da Teheran”
La televisione di stato iraniana ha incolpato Israele per la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh e ha affermato che l’uccisione ritarderà di diversi mesi un cessate il fuoco a Gaza e provocherà una rappresaglia da parte dei gruppi militanti nella regione sostenuti dall’Iran. Lo riporta il New York Times, sottolineando che le dichiarazioni della televisione di stato iraniana hanno peso perché riflettono il punto di vista dell’ayatollah Ali Khamenei e del governo.
Presidente Iran: “Faremo pentire terroristi, azione vigliacca”
“La Repubblica Islamica dell’Iran difenderà la sua integrità territoriale, il suo onore e la sua onorabilità, e farà rimpiangere agli occupanti terroristi la loro azione vigliacca”. Così il nuovo presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, commentando l’uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh in un raid avvenuto a Teheran. Haniyeh si trovava in Iran proprio per la cerimonia di insediamento di Pezeshkian, che si è tenuta ieri. L’attacco non è stato rivendicato ma i sospetti sono immediatamente ricaduti su Israele, che aveva promesso di uccidere Haniyeh e gli altri leader di Hamas per l’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele.
Ex capo Pasdaran: “Israele pagherà prezzo”
Israele “pagherà un prezzo pesante” per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Lo ha detto un ex comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Mohsen Rezaie
Hezbollah: “Shukr era in edificio colpito. Ma non conferma morte”
Il gruppo militante libanese Hezbollah ha confermato che il suo comandante Fouad Shukr si trovava nell’edificio colpito ieri a Beirut da un raid israeliano, ma non ne ha al momento confermato la morte. “Il fratello Sayyed Fouad Shukr (Hajj Mohsen), era presente in questo edificio. Le squadre della protezione civile lavorano diligentemente per rimuovere le macerie dall’incidente, ma i progressi sono lenti a causa delle condizioni dei piani distrutti. Siamo ancora in attesa dell’esito dell’operazione per quanto riguarda la sorte dello stimato leader e degli altri cittadini che si trovavano in questo luogo, in base al quale saranno determinate ulteriori azioni”, comunica di Hezbollah lasciando intendere di fatto che sta cercando il corpo di Shukr (o Shukur). Questo primo commento del gruppo sostenuto dall’Iran dopo l’attacco a Fouad Shukr è arrivato poche ore dopo il raid a Beirut in cui secondo Israele lo stesso Skukr è stato ucciso e giunge anche dopo l’attacco notturno avvenuto a Teheran in cui è stato ucciso il leader di Hamas Ismail Haniyeh. Hezbollah non ha commentato la morte del leader di Hamas. Secondo Israele, Shukr era dietro l’attacco missilistico che sabato ha colpito Majdal Shams, sulle alture del Golan occupate da Israele, uccidendo 12 bambini e ragazzi.
Erdogan condanna: “Assassinio punta a minare causa palestinese”
“Condanno fermamente e maledico l’assassinio a tradimento del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran”, che è “un atto spregevole” volto a minare la causa palestinese. Lo afferma il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un post su X.
Austin: “Usa aiuterà Israele in caso di attacco”
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, parlando durante una conferenza stampa nelle Filippine, ha affermato che Washington aiuterà a difendere Israele se verrà attaccato, mentre lavora per ridurre la tensione nella regione dopo l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh in Iran. Lo riporta The Times of Israel. Una guerra più ampia in Medioriente non è inevitabile, ha poi aggiunto Austin.
Cina condanna assassinio: “Rischio instabilità nella regione”
“Ci opponiamo fermamente e condanniamo qualsiasi assassinio e atto violento e siamo profondamente preoccupati per il potenziale aumento dell’instabilità regionale dovuto a questo incidente”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, come riporta Global Times, commentando la notizia dell’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh mercoledì mentre era in visita in Iran. La Cina sta monitorando da vicino la situazione, ha aggiunto Lin.
Mosca: “Uccisione Haniyeh inaccettabile omicidio politico, porterà escalation”
Mosca considera la morte del capo del Politburo di Hamas Ismail Haniyeh un “omicidio politico assolutamente inaccettabile” che minaccia un’ulteriore escalation nella regione. È quanto ha dichiarato all’agenzia di stampa russa Ria Novosti il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. “Tutto questo è molto negativo. Si tratta di un assassinio politico assolutamente inaccettabile, che porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”, ha dichiarato Bogdanov, secondo il quale quanto accaduto avrà un impatto molto negativo sui negoziati di Doha.
Turchia: “Fermare Israele o conflitto si amplierà”
Il ministero degli Esteri della Turchia, commentando l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, “afferma che questo dimostra ancora una volta che il governo israeliano di Netanyahu non ha alcuna intenzione di raggiungere la pace” e che “la regione dovrà affrontare conflitti molto più ampi se la comunità internazionale non interverrà per fermare Israele”. Lo riferisce l’agenzia di stampa turca Anadolu. Il ministero degli Esteri turco ha condannato l’omicidio di Haniyeh definendolo “atroce” e “ha affermato che questo punta a espandere il conflitto oltre Gaza su scala regionale”
Houthi: “Uccisione Haniyeh è atroce crimine terroristico”
“Prendere di mira Ismail Haniyeh è un atroce crimine terroristico e una flagrante violazione delle leggi e dei valori ideali”. Lo dichiara Mohammed Ali al-Houthi, capo del Comitato rivoluzionario supremo dei ribelli Houthi dello Yemen, secondo quanto riporta Al-Arabiya.
Ministro Israele: “Morte Haniyeh rende mondo migliore”
“La morte di Haniyeh rende il mondo un po’ migliore”. Lo scrive su X il ministro israeliano per il Patrimonio, Amichay Eliyahu, commentando la notizia dell’uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh in un raid a Teheran. “Questo è il modo giusto per ripulire il mondo da questa sporcizia. Basta con gli accordi di ‘pace’ immaginari, basta con la pietà per questi mortali. La mano di ferro che li colpirà è quella che porterà pace e un po’ di conforto e rafforzerà la nostra capacità di vivere in pace con coloro che desiderano la pace”, ha aggiunto Eliyahu, che è il primo alto funzionario del governo israeliano a commentare la notizia. Eliyahu è membro del partito di estrema destra Otzma Yehudit del ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir.
Figlio Haniyeh: “Hamas continuerà a resistere fino a liberazione Palestina”
“Siamo in una continua rivolta e lotta contro il nemico occupante, e la resistenza non finisce con l’assassinio dei suoi leader”. Lo ha detto Abdul Salam Haniyeh, uno dei figli di Ismail Haniyeh, sottolineando che “Hamas continuerà a resistere fino alla liberazione della Palestina”. Lo riporta l’agenzia iraniana Irna.
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