L'ultima tappa del contestato tour del presidente ungherese, che è andato anche a Kiev, Mosca e Pechino
Il premier ungherese Viktor Orban, a conclusione del vertice della Nato a Washington, si è recato a Mar-a-Lago in Florida e ha incontrato l’ex presidente Usa Donald Trump, candidato repubblicano alle elezioni di novembre. “È stato un onore fare visita al presidente Donald Trump a Mar-a-Lago oggi. Abbiamo discusso di modi per raggiungere la pace. La buona notizia del giorno: lui risolverà il problema!“, ha scritto Orban in un post su X al quale ha allegato una foto di lui che posa insieme a Trump mentre entrambi tengono un pollice verso l’alto. Il tycoon, dal canto suo, ha pubblicato un post sul suo social: “Grazie Viktor, deve esserci la PACE, e rapidamente”. La mossa di Orban probabilmente aggraverà le frustrazioni degli alleati occidentali dopo gli analoghi viaggi compiuti negli ultimi giorni in Russia e in Cina. Il leader ungherese ha appoggiato apertamente la candidatura di Trump alle elezioni presidenziali di quest’anno e ha espresso la speranza che il repubblicano sia in grado di porre fine alla guerra della Russia in Ucraina.
Peace mission 5.0
It was an honour to visit President @realDonaldTrump at Mar-a-Lago today. We discussed ways to make #peace. The good news of the day: he’s going to solve it! pic.twitter.com/AiTRsdexM5— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) July 12, 2024
Le visite a Kiev, Mosca e Pechino
Orban è diventato un’icona per alcuni populisti conservatori per aver sostenuto nel suo Paese quella che viene definita “democrazia illiberale”, che include restrizioni su immigrazione e diritti LGBTQ+. In Ungheria ha avviato anche un giro di vite su stampa e magistratura ed è stato accusato dall’Ue di aver violato gli standard dello Stato di diritto e della democrazia. Per Orban è stato il secondo incontro da marzo a Mar-a-Lago e si è trattato dell’ultima tappa di quella che lui definisce una “missione di pace” volta a trovare un percorso per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina. Considerato il leader dell’Ue con le relazioni più calorose con il Cremlino, Orban si è recato la settimana scorsa a Kiev, dove ha avuto un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Alcuni dei suoi critici hanno interpretato la visita a Kiev come un segnale che l’Ungheria potrebbe fare passi avanti verso la posizione filo-ucraina dell’Ue, dopo aver assunto all’inizio di luglio la presidenza semestrale a rotazione dell’Ue. Ma queste speranze si sono infrante quando, giorni dopo, il premier ungherese è andato a Mosca senza preavviso per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, un raro viaggio in Russia di un leader europeo che ha suscitato la condanna tanto di Kiev quanto dell’Ue. In seguito Orban è volato a Pechino per incontrare il presidente cinese Xi Jinping, un meeting in cui ha descritto la Cina come una forza stabilizzante in mezzo alle turbolenze globali e ha elogiato le sue iniziative di pace “costruttive e importanti”.
Le polemiche e le reazioni
Zelensky ha detto che quando Orban si è recato in visita a Kiev, non sapeva che il leader ungherese si sarebbe recato anche a Mosca. “Dove andrà domani? Non lo so. Non lo so. Forse verrà di nuovo in Ucraina”, ha detto Zelensky ai giornalisti presenti al vertice Nato di Washington. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha aggiunto che non spetta all’Alleanza decidere chi i Paesi membri incontrino. “Ciò che conta per la Nato è che tutti gli alleati della Nato siano d’accordo sulla politica. E ieri abbiamo concordato una dichiarazione molto forte dei 32 alleati che esprime il nostro sostegno all’Ucraina”, ha detto giovedì Stoltenberg. Parlando al suo arrivo al vertice Nato, il presidente finlandese Alexander Stubb aveva rimproverato Orban per le sue visite a Mosca e Pechino, che i leader dell’Ue si sono affrettati a chiarire non essere state approvate da altri leader europei. “Lo dirò ad alta voce, non credo che abbia senso avere conversazioni con regimi autoritari che violano il diritto internazionale”, ha detto Stubb.
Il legame Orban-Trump
Orban ha cercato di stringere legami con Trump e con altri repubblicani conservatori e ha espresso la convinzione che una nuova presidenza Trump sia “l’unica seria possibilità” di porre fine alla guerra in Ucraina. Trump ha ripetutamente affermato che potrebbe risolvere la guerra “in 24 ore” se venisse eletto nuovamente presidente, incontrando sia Putin che Zelensky, un’affermazione che l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite ha contestato. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, giovedì ha segnalato la preoccupazione che un incontro tra Trump e Orban possa andare contro gli interessi dell’Ucraina, affermando: “La posizione degli Stati Uniti – la posizione dell’amministrazione Biden – è che non c’è nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina“. Ha poi dichiarato ai giornalisti che “qualsiasi avventurismo intrapreso senza il consenso o il sostegno dell’Ucraina non è coerente con la nostra politica, la politica estera degli Stati Uniti”, aggiungendo di “non poter fare ipotesi su cosa Orban stia facendo esattamente”. Alcuni osservatori hanno espresso il timore che il perseguimento da parte di Orban di una politica estera su Russia e Cina distinta da quella dei suoi partner dell’Ue e della Nato minacci di minare l’unità di questi due blocchi.
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