Gaza, lettera da Italia e altri 12 Paesi a Israele: “No a operazione a Rafah”

Arrivato intanto il primo carico di aiuti per la Striscia tramite molo galleggiante

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 224. Israele allarga l’intervento a Rafah, nel sud della Striscia. Altre truppe entreranno presto ad affiancare quelle già schierate sul campo con l’obiettivo di “intensificare” l’operazione militare contro i battaglioni di Hamas. “La battaglia a Rafah è cruciale“, afferma il premier israeliano Netanyahu.

Lettera Italia e altri 12 Paesi a Israele, ‘no a operazione a Rafah’

L’Italia insieme ad altri 12 Paesi ha inviato una lettera al ministro degli Esteri israeliano Israel Katz in cui si ribadisce “nei termini più forti lo sdegno per il brutale attacco terroristico condotto da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele” il 7 ottobre ma si esprime opposizione a un’operazione a Rafah e si aggiunge che, “nell’esercitare il proprio diritto alla difesa, Israele deve rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale” e “alla luce della devastante e crescente crisi umanitaria in tutta Gaza” si chiede “al governo di Israele un’azione urgente per affrontarla”.

Ribadiamo la nostra opposizione a un’operazione militare su larga scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile. Ribadiamo la nostra richiesta di un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile e rispondere alle sue esigenze umanitarie”, si legge nella lettera, che è stata firmata dai ministri degli Esteri di Italia, Canada, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Olanda, Regno Unito, Svezia, Australia e Corea del Sud. 

Usa, arrivato primo carico aiuti Gaza tramite molo galleggiante

I primi camion con a bordo aiuti per la Striscia di Gaza hanno attraversato per la prima volta il molo galleggiante costruito dagli Usa per l’arrivo degli aiuti via mare. “Oggi, alle 9 circa (ora di Gaza), i camion che trasportavano assistenza umanitaria hanno iniziato a sbarcare da un molo temporaneo a Gaza. Nessun soldato statunitense è sceso a terra a Gaza. Si tratta di uno sforzo multinazionale in corso per fornire ulteriori aiuti ai civili palestinesi di Gaza attraverso un corridoio marittimo di natura interamente umanitaria, che coinvolgerà beni di prima necessità donati da diversi Paesi e organizzazioni umanitarie”, ha riferito il Centcom Usa.

Si tratta del primo carico di un’operazione che, secondo le previsioni dell’esercito Usa, potrebbe arrivare all’ingresso di 150 camion al giorno nella Striscia. Gli Usa e i gruppi umanitari avvertono tuttavia che il molo non viene considerato un sostituto per le consegne via terra. Prima della guerra, in media entravano a Gaza 500 camion al giorno.