L'organizzazione estremista palestinese ha fatto sapere di voler continuare a trattare

IN AGGIORNAMENTO – Non filtra ottimismo per quanto riguarda un possibile accordo di tregua tra Israele e Hamas. L’organizzazione estremista palestinese ha fatto sapere che la sua posizione “sull’attuale documento negoziale è negativa” e che è disposta a continuare a trattare. 

17:19 Turchia blocca import e export con Israele

Funzionari del ministero del Commercio turco hanno confermato che da questa mattina esiste una direttiva doganale generale che vieta le importazioni e le esportazioni da e per Israele. Si ritiene che il divieto abbia lo scopo di esercitare pressioni su Israele, per costringerlo a rinunciare all’operazione militare di Rafah. Lo riferisce Ynet.

16:11 Media: risposta Hamas non arriverà oggi ma tra qualche giorno

Israele stima che la risposta di Hamas alla proposta egiziana su un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco non arriverà oggi, ma potrebbe essere ritardata di qualche giorno. È quanto riporta Ynet. Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, aveva in precedenza fatto sapere che una delegazione del gruppo palestinese visiterà presto l’Egitto per ulteriori colloqui.

15:04 Haniyeh: “Studiamo proposta tregua con spirito positivo”

Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha detto che l’organizzazione palestinese sta studiando la proposta di cessate il fuoco con Israele mediata dall’Egitto “con spirito positivo“. Lo riporta Al Jazeera. Haniyeh ha aggiunto che una delegazione di Hamas visiterà presto l’Egitto per ulteriori colloqui sul cessate il fuoco.

12:19 Organizzatori Eurovision: “No simboli per strumentalizzare show”

Gli organizzatori dell’Eurovision Song Contest hanno dichiarato che si riservano il diritto di rimuovere eventuali bandiere palestinesi e simboli filo-palestinesi dallo spettacolo della prossima settimana in Svezia. Michelle Roverelli, responsabile delle comunicazioni dell’Unione europea di radiodiffusione (Ebu) che gestisce lo spettacolo ogni anno, ha affermato che agli acquirenti dei biglietti è consentito portare ed esporre solo le bandiere che rappresentano i Paesi che prendono parte all’evento, oltre alla bandiera color arcobaleno. L’Ebu con sede a Ginevra si riserva il diritto “di rimuovere qualsiasi altra bandiera o simbolo, abbigliamento, oggetto e striscione utilizzato con il probabile scopo di strumentalizzare gli spettacoli televisivi”, ha detto ad Associated Press in un messaggio di testo.La nota arriva dopo che il quotidiano svedese Goteborgs-Posten ha riferito che gli organizzatori del concorso avevano bandito le bandiere palestinesi e gli striscioni politici durante l’evento. 

11:57 Nel tardo pomeriggio riunione del Gabinetto di guerra israeliano

Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà stasera alle 18.30 locali (le 17.30 in Italia) per discutere i prossimi passi nei negoziati per raggiungere un accordo sugli ostaggi. Lo ha detto al Times of Israel un funzionario dell’ufficio del primo ministro. L’incontro di stasera – viene spiegato – sarà seguito da una riunione dell’intero Gabinetto di sicurezza.

11:28 Onu: tempo fino a 2040 per ricostruire Gaza se guerra finisse oggi

Se la guerra a Gaza finisse oggi, ci vorrebbe tempo fino al 2040 per ricostruire tutte le case che sono state distrutte in quasi sette mesi di bombardamenti e offensive di terra da parte di Israele nel territorio, secondo le stime delle Nazioni Unite pubblicate giovedì. “Ogni giorno in più che questa guerra continua comporta costi enormi e aggravanti per gli abitanti di Gaza e per tutti i palestinesi”, ha affermato Achim Steiner, amministratore del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. Almeno 370.000 unità abitative a Gaza sono state danneggiate, di cui 79.000 completamente distrutte, secondo il nuovo rapporto dell’UNDP e della Commissione economica e sociale per l’Asia occidentale, che descrive in dettaglio come l’assalto israeliano, lanciato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, abbia devastato l’economia dei territori palestinesi, e come l’impatto aumenterà man mano che il conflitto durerà. Dopo i precedenti conflitti tra Israele e Hamas, gli alloggi sono stati ricostruiti al ritmo di 992 unità all’anno. Anche se Israele permettesse l’ingresso di materiale da costruzione a Gaza di cinque volte di più, ci vorrebbe fino al 2040 per ricostruire le case distrutte, senza riparare quelle danneggiate, afferma il rapporto. 

A Gaza, l’offensiva israeliana ha praticamente bloccato l’economia, che si è contratta dell’81% nell’ultimo trimestre del 2023. Il rapporto afferma che “la base produttiva dell’economia è stata distrutta”, con settori che hanno subito perdite superiori al 90%. Anche prima della guerra, il paese si trovava ad affrontare una “iper-disoccupazione” del 45%, che raggiungeva quasi il 63% tra i lavoratori più giovani. Dall’inizio della guerra si sono persi circa 201mila posti di lavoro. La guerra ha colpito anche la Cisgiordania, dove da mesi Israele impone restrizioni alla circolazione. Nel 2024, l’intera economia palestinese – comprese sia Gaza che la Cisgiordania – ha finora registrato una contrazione del 25,8%, e se la guerra continua la perdita raggiungerà il 29% entro luglio, equivalente a 7,6 miliardi di dollari, conclude il rapporto

10:45 Libano, Von der Leyen: “Preoccupa situazione, attuare risoluzione Onu”

“Siamo profondamente preoccupati per la situazione instabile nel sud del Libano. Ciò che è in gioco è la sicurezza sia del Libano che di Israele. I due non possono essere dissociati. Chiediamo quindi la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ciò deve essere parte di una soluzione diplomatica negoziata. Anche in questo caso, le forze armate libanesi sono fondamentali e l’Ue è pronta a lavorare su come rafforzare le loro capacità”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa in Libano con il premier Najib Mikati e il presidente cipriota Nikos Christodoulides.

10:36 Von der Leyen annuncia pacchetto da 1 miliardo di aiuti

“Oggi abbiamo discusso di come possiamo rafforzare le nostre relazioni politiche ed economiche e sostenere la sicurezza e la stabilità del Libano. Per sottolineare il nostro sostegno, posso annunciare un pacchetto finanziario di 1 miliardo di euro per il Libano, che sarebbe disponibile da quest’anno fino al 2027”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa in Libano con il premier Najib Mikati e il presidente cipriota Nikos Christodoulides. “Vogliamo contribuire alla stabilità socioeconomica del Libano – ha precisato -. In primo luogo, rafforzando i servizi di base come istruzione, protezione sociale e sanità per la popolazione libanese.In secondo luogo, vi accompagneremo nel portare avanti le riforme economiche, finanziarie e bancarie. Queste riforme sono fondamentali per il miglioramento a lungo termine della situazione economica complessiva del paese. Ciò consentirebbe al contesto imprenditoriale e al settore bancario di riconquistare la fiducia della comunità internazionale, consentendo così gli investimenti del settore privato. Il Libano ha bisogno di uno slancio economico positivo per offrire opportunità alle sue imprese e ai suoi cittadini”. 

09:10 Presidente Colombia: “Israele sta compiendo genocidio mostruoso”

“Mostruoso è il genocidio che Netanyahu sta perpetrando nei confronti del popolo palestinese”. Lo ha scritto su X il presidente colombiano Gustavo Petro il giorno dopo aver annunciato la sospensione delle relazioni diplomatiche fra Bogotà e lo Stato ebraico. Le parole di Petro arrivano come risposta a quelle del ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, secondo cui Petro aveva schierato il suo Paese “con i mostri più spregevoli che l’umanità abbia mai conosciuto”. 

08:57 Lapid incontra ministro degli Esteri degli Emirati 

Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha incontrato il ministro degli Esteri degli Emirati, Sheikh Abdullah bin Zayed, durante una visita ad Abu Dhabi. Durante l’incontro, tenutosi a casa di bin Zayed – ha spiegato l’ufficio di Lapid – i due hanno discusso degli sforzi in corso per raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza, nonché della questione di come sarà Gaza una volta finita la guerra. Lapid ha sottolineato l’urgente necessità di garantire il rilascio degli ostaggi e ha detto al funzionario degli Emirati che “ogni Paese della regione può influenzare l’accordo”. 

08:26 Bandiere Palestina saranno vietate all’Eurovision

Le bandiere della Palestina saranno bandite dall’Arena di Malmo in Svezia dove a partire da martedì 7 maggio andrà in scena l’Eurovision 2024. Lo riportano i media svedesi. Gli organizzatori dell’Ebu – viene spiegato – vogliono che l’evento sia apolitico pertanto chiunque tenterà di introdurre bandiere palestinesi o cartelli con messaggi politici che possano “interrompere un evento di successo” verrà fermato all’ingresso. Fra i Paesi partecipanti all’Eurovision Song Contest c’è anche Israele.

08:19 Media: incontro fra Idf e leader ortodosso su circoscrizione

Il mese scorso il capo del personale dell’Idf, Yaniv Asor, avrebbe incontrato il rabbino Moshe Hirsch, uno dei leader della cosiddetta corrente lituana degli ebrei ultra-ortodossi come parte di uno sforzo per formulare un piano per arruolare i membri della comunità. Lo riportano i media isreliani. Asor – viene spiegato – ha sottolineato la carenza di manodopera dell’esercito alla luce della guerra in corso a Gaza mentre Hirsch ha spiegato le specifiche esigenze culturali e religiose dicendo contrario all’arruolamento a tempo pieno in quanto ai giovani ultra-ortodossi deve essere permesso di continuare i loro studi. 

08:14 Idf: colpita postazione lancio razzi nel centro di Gaza

Aerei da combattimento e forze di artiglieria israeliane hanno colpito un tunnel e una postazione di lancio di razzi nel centro della Striscia di Gaza dopo che diversi proiettili erano stati sparati contro le truppe che operavano nell’area. Lo rende noto l’Idf spiegando che nell’operazione non ci sono stati feriti.

08:13 Parenti ostaggi bloccano autostrada a Tel Aviv

Una manifestazione sta bloccando l’autostrada Ayalon di Tel Aviv. I partecipanti chiedono un accordo immediato per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo riportano i media dello Stato ebraico. A guidare la protesta, fra gli altri, Yehuda Cohen, il padre del 19enne Nimrod Cohen, e Shay Mozes, il nipote del 79enne Gadi Mozes. Sono presenti anche i membri di un gruppo di protesta guidato da donne che chiede a Israele di non lanciare la sua imminente offensiva a Rafah, avvertendo che ciò metterà in pericolo la vita degli ostaggi.

08:10 Jihad islamica: “Nostro membro ucciso da forze Anp a Tulkarem”

La Jihad islamica palestinese ha annunciato l’uccisione di un suo combattente da parte delle forze di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese a Tulkarem in Cisgiordania. L’uomo si chiamava Ahmad Abu Foul ed era membro delle brigate Nur Shams. Un portavoce dell’Autorità Palestinese ha affermato che l’uomo ha aperto il fuoco contro le forze di sicurezza. Una circostanza che la Jihad islamica ha smentito. 

07:14 Funzionario Hamas: posizione “negativa” su proposta accordo

Un alto funzionario di Hamas in Libano Osama Hamdan ha detto ieri sera in un’intervista alla televisione libanese che “la posizione dell’organizzazione sull’attuale documento negoziale è negativa”. Lo riporta Haaretz citando il New York Times. L’ufficio di Hamas ha poi chiarito quanto riferito da Hamdan, precisando che “anche se il gruppo non accetterebbe le attuali proposte israeliane senza modifiche, sarebbe disposto a continuare a negoziare”, ha riferito. “La posizione negativa non significa che i negoziati si siano interrotti”, viene ribadito. Ieri è stata avanzata una proposta di cessate il fuoco avanzata dai mediatori egiziani. 

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