Spagna, Sanchez non si dimette: “Continuerò con più forza di prima”

L'annuncio del premier dopo le accuse di corruzione nei confronti della moglie

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, annuncia che non rassegnerà le proprie dimissioni dopo le accuse di corruzione nei confronti della moglie Begoña Gómez presentate da un sindacato vicino all’estrema destra. Il primo ministro ha detto che continuerà a ricoprire il suo incarico “se possibile, con più forza di prima” in una dichiarazione al Palazzo della Moncloa, sede del governo a Madrid. Sanchez ha riferito di aver informato il re della sua decisione e ha sottolineato che “la mobilitazione sociale” che si è avuta questo fine settimana in suo favore, con diverse manifestazioni, “ha influito” sulla sua decisione.

“Dopo giorni di riflessione ho risposta chiara”

Sanchez ha ricordato di aver scritto mercoledì una lettera alla cittadinanza in cui rifletteva se valesse la pena continuare a “sopportare” gli attacchi che “da 10 anni soffre” la sua famiglia in cambio di continuare a essere premier. “Oggi dopo giorni di riflessione ho la risposta chiara“, ha detto il leader, sottolineando di aver avuto bisogno di “fermarsi e riflettere”. La lettera “non obbedisce a un calcolo politico”, ha assicurato, affermando di aver mostrato in questa “un sentimento che in politica non è ammissibile, ho riconosciuto che fa male vivere questa situazione, che non auguro a nessuno”.

“Questa campagna di discredito non finirà”

“Viviamo in una società in cui si insegna” ad andare avanti “a tutti i costi”, ma “ci sono volte in cui l’unica forma di avanzare è fermarsi e decidere con chiarezza dove vogliamo andare”, ha affermato Sanchez nel suo discorso. “Io e mia moglie sappiamo che questa campagna di discredito non finirà, è grave, ma non è la cosa più rilevante, possiamo sopportarlo”, ha aggiunto il leader, “l’importante è che vogliamo ringraziare dal cuore per la solidarietà ed empatia ricevuta“. Sanchez ha quindi ringraziato il Partito socialista e ha affermato che la mobilitazione dei giorni scorsi in Spagna è stata “decisiva” per la sua scelta.

L’inchiesta che ha travolto la moglie di Sanchez

Il 24 aprile scorso il Confidencial aveva pubblicato la notizia che il 41° Tribunale di Istruzione di Madrid aveva aperto un’indagine preliminare contro Begoña Gómez per presunti reati di traffico di influenze e corruzione, a seguito di una denuncia presentata da Manos Limpias, un’organizzazione che i media spagnoli definiscono come pseudo sindacato vicino all’estrema destra. In particolare si indaga sui rapporti della first lady con diverse aziende private che hanno ricevuto fondi e appalti pubblici dal governo presieduto dal marito.

Portavoce governo: “Continuiamo a favore di rigenerazione democratica”

“Con più forza che mai, con serenità e convinzione. Vale la pena continuare a favore della rigenerazione democratica e del consolidamento dei diritti. A favore di una politica utile. A favore di una politica che migliori la vita degli spagnoli”. E’ il commento scritto su X dalla portavoce del governo spagnolo Pilar Alegria dopo che il premier Pedro Sanchez ha annunciato che continuerà a guidare il governo.

Feijóo: “Discorso pericoloso, Sanchez non vuole opposizione”

Il leader del Partito popolare spagnolo, Alberto Núñez Feijóo, ha accusato il premier spagnolo Pedro Sanchez di essersi messo in “ridicolo” e di aver “preso in giro la nazione” con questa “simulazione di dimissioni”. Per Feijóo il comportamento di Sanchez è in linea con la sua traiettoria politica ma quello di oggi è stato il “discorso più pericoloso di tutti”. Il premier “non accetta la discrepanza, vuole un Paese a sua misura e a suo servizio”, “istituzione dopo istituzione”, e dietro questa “messa in scena” che abbiamo visto c’è la volontà di continuare come presidente “a costo di meno democrazia”. Sanchez “non vuole opposizione, non vuole giustizia, non vuole i media, vuole solo se stesso“, ha attaccato Feijóo accusando il socialista di essere arrivato a “usare il re come attore secondario del suo ultimo film”. Il leader dei popolari ha proseguito affermando che “quello che è successo oggi sono minacce di un presidente messo all’angolo“, ha scelto di unire i suoi “a costo di dividere la Spagna in due”, e dicendo poi che “la Spagna del ‘con me’ o ‘contro di me’ è una formula che ha scritto le pagine più nere della storia” del Paese. “Non vogliamo tornare a quella Spagna”, ha affermato Feijóo.  “Quello di cui la Spagna ha bisogno è un nuovo governo democratico, con un presidente all’altezza del compito, e non il cambio di regime che sta cercando di insinuare dietro tutto questo teatrino”, ha proseguito Feijóo, accusando Sanchez di aver messo in atto una “strategia elettorale o giudiziaria, o entrambe le cose”. Il leader del PP ha assicurato: “La Spagna ha bisogno di un tempo nuovo”, sottolineando che “tutto questo che stiamo vivendo non è altro che l’epilogo di un passato che stiamo per superare“. Feijóo ha poi affermato che non presenterà una mozione di censura in questo momento perché “Sanchez ha comprato l’appoggio dei suoi partner con la dignità di tutti gli spagnoli”.