Intanto, il capo del Comando Centrale dell'Idf e quello dell'intelligence militare annunciano le dimissioni
IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 199. Nella notte diversi razzi sono stati lanciati dal nord dell’Iraq in direzione di una base della coalizione anti-jihadista a guida Usa in Siria. Il capo dell’intelligence militare israeliana, il maggiore generale Aharon Haliva, e il capo del Comando Centrale dell’Idf, Yehuda Fuchs, hanno annunciato le loro dimissioni, legate al loro operato il 7 ottobre, quando le forze israeliane furono sorprese dall’attacco di Hamas. Intanto l’Iran prova ad abbassare la tensione sul fronte militare: “Armi nucleari non hanno posto nella nostra dottrina”.
Capo comando centrale Idf annuncia dimissioni ad agosto
Il capo del Comando Centrale dell’Idf Yehuda Fuchs ha annunciato al capo di Stato Maggiore delle forze di Difesa israeliane che si dimetterà ad agosto. Lo riporta Haaretz. Le sue dimissioni giungono nello stesso giorno in cui anche il capo dell’intelligence militare dell’Idf, Aharon Haliva, ha reso note le sue dimissioni.
Idf, massima allerta su tutti fronti durante festività pasquali
L’esercito israeliano ha affermato di rimanere in massima allerta su tutti i fronti durante le festività pasquali. “Anche durante la Pasqua ebraica, l’Idf continua l’attività operativa in tutte le aree”, si legge in una nota pubblicata dai media israeliani. Nella Striscia di Gaza, l’esercito afferma che la Brigata di fanteria Nahal continua ad operare nel corridoio Netzarim.Nel nord di Israele, l’IDF afferma di essere schierato lungo i confini del Libano e della Siria, con “una forte difesa e disponibilità all’attacco”. In Cisgiordania, le truppe dell’IDF sono schierate per proteggere gli insediamenti e le autostrade. Nella notte, le truppe hanno arrestato 13 palestinesi ricercati, hanno reso noto i militari.
Iran: “Armi nucleari non hanno posto nella nostra dottrina”
Le armi nucleari non hanno posto nella dottrina nucleare iraniana. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani. Lo riportano i media di Teheran. “L’Iran ha ripetutamente affermato che il suo programma nucleare serve solo a scopi pacifici. Le armi nucleari non trovano posto nella nostra dottrina nucleare”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa.
Autorità Gaza, 34.151 palestinesi uccisi a Gaza da 7 ottobre
Almeno 34.151 palestinesi sono stati uccisi e altri 77.084 sono rimasti feriti dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro Hamas a Gaza. Lo riporta il ministero della Salute della Striscia controllato da Hamas.
Lapid: “Netanyahu segua esempio capo intellience e si dimetta”
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di seguire l’esempio del capo della direzione dell’intelligence militare dell’IDF, Aharon Haliva, suggerendo che dovrebbe dimettersi per i fallimenti legati all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Lodando Haliva per la sua decisione “giustificata e rispettata” di dimettersi dal suo incarico una volta nominato un sostituto, Lapid ha scritto su X che “il primo ministro Netanyahu avrebbe dovuto fare lo stesso”. Lo riporta il Times of Israel.
Generale Haliva: “7 ottobre un giorno nero, lo porto con me”
“La direzione dell’intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito che ci era stato affidato. Quel giorno nero lo porto con me da allora, giorno dopo giorno, notte dopo notte. Porterò per sempre con me l’orribile dolore della guerra”. È quanto si legge nella lettera di dimissioni del capo dell’intelligence militare israeliana, il maggiore generale Aharon Haliva, diffusa dall’esercito israeliano. Haliva si è dimesso in relazione alle falle legate all’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. A ottobre, la settimana dopo l’attacco, Haliva si era pubblicamente assunto la responsabilità di non essere riuscito a impedire l’attacco, che aveva sfondato le difese di Israele, dal momento che era a capo del dipartimento militare responsabile di fornire al governo e all’esercito avvisi di intelligence e allarmi quotidiani.
210 i corpi in fossa comune ospedale Nasser a Khan Younes
Sono 210 i corpi ritrovati a Gaza da venerdì in un’area di sepoltura temporanea all’interno dell’ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia, che era stata costruita mentre la struttura il mese scorso era sotto assedio da parte delle forze israeliane. Lo riferisce la protezione civile palestinese, spiegando che durante l’assedio la gente non era in grado di seppellire i morti in un cimitero e ha scavato tombe nel cortile dell’ospedale. Secondo quanto riferito dal dipartimento di protezione civile, alcuni dei corpi sono di persone uccise durante l’assedio dell’ospedale, mentre altre sono state uccise in un’irruzione delle forze israeliane nella struttura sempre il mese scorso. Dopo il ritiro dell’esercito da Khan Younis all’inizio di aprile, i residenti sono tornati sul posto alla ricerca dei corpi dei loro cari con l’obiettivo di seppellirli altrove in tombe definitive.
Gli operatori della protezione civile hanno iniziato a recuperare i corpi dal cimitero più di una settimana dopo il ritiro delle forze militari israeliane dalla città. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha fornito alla protezione civile 1.500 sacchi per i cadaveri e attrezzature per aiutare a scavare e spostare i corpi. Israele ha inviato le truppe a Khan Younis a dicembre, nell’ambito dell’offensiva di terra in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele.
Borrell: “No risposta da Commissione su accordo Israele”
Sulla richiesta di Spagna e Irlanda di valutare l’accordo di associazione Ue-Israele alla luce del rispetto dei diritti umani, “a quanto ne so, la Commissione europea ancora non ha risposto. Da parte mia, ho fatto una proposta per un dibattito di orientamento politico a livello di ministri degli Esteri ma questa proposta non è stata accettata dalla maggioranza del Consiglio”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Esteri-Difesa a Lussemburgo. “Ho anche invitato il ministro israeliano ma questo invito è ancora lì, non abbiamo una data. Abbiamo un inviato speciale per i diritti umani e le Nazioni Unite ci stanno lavorando”, ha aggiunto.
2 arresti per auto contro pedoni a Gerusalemme
Due persone sono state arrestate perché sospettate di essere responsabili dell’attacco avvenuto stamattina a Gerusalemme, dove un’auto ha investito un gruppo di ebrei ultra-ortodossi ferendone lievemente 3. Lo riferisce la polizia israeliana, secondo cui i due sono stati trovati dopo che erano fuggiti e si erano nascosti vicino a un negozio chiuso.
Capo intelligence militare Israele si dimette per fatti 7 ottobre
Il capo dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliva, si è dimesso per le falle legate all’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Lo riferisce l’esercito israeliano, l’Idf. Si tratta della prima figura di alto livello israeliana che si dimette in relazione all’attacco di Hamas. A ottobre, la settimana dopo l’attacco, Haliva si era pubblicamente assunto la responsabilità per l’accaduto, non essendo riuscito a impedire l’attacco che aveva sfondato le difese di Israele.
Secondo quanto riferito dell’Idf, il capo di stato maggiore ha accettato la richiesta di dimissioni di Haliva e lo ha ringraziato per il suo servizio. Le dimissioni di Haliva potrebbero creare le premesse affinché altri vertici della sicurezza israeliana si assumano la responsabilità per non aver impedito l’attacco e si dimettano. Nell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, guidato da Hamas, sono state uccise 1.200 persone, perlopiù civili, e circa altre 250 sono state prese in ostaggio. L’attacco ha scatenato la guerra di Israele nella Striscia di Gaza, che va avanti da oltre 6 mesi, in cui sono state uccise oltre 34mila persone.
L’esercito israeliano ha dichiarato che Haliva ha chiesto di terminare il suo servizio “in seguito alle sue responsabilità di leadership“. Era atteso che Haliva, così come altri leader militari e della sicurezza, si dimettessero in risposta alle evidenti mancanze che hanno portato al 7 ottobre e che lo hanno reso un attacco così devastante. Ma la tempistica delle dimissioni non è chiara visto che Israele è ancora impegnato nella guerra contro Hamas a Gaza e contro il gruppo militante libanese Hezbollah al confine nord. Anche le tensioni con l’Iran sono al massimo dopo lo scambio di attacchi. Diversamente da Haliva, altre figure non hanno accettato responsabilità per i fatti del 7 ottobre, in particolare il premier Benjamin Netanyahu ha detto che risponderà a domande difficili sul suo ruolo ma non ha riconosciuto apertamente alcuna responsabilità per il fatto che l’attacco non sia stato evitato.
Borrell: “Chiediamo in ogni modo a Israele no attacco Rafah”
“Stiamo chiedendo a Israele in ogni modo di non attaccare Rafah. Ci sono oltre un milione di persone che verrebbero massacrate se ci fosse un attacco di Israele. Insisto che non deve accadere ma io non sono al comando dell’esercito israeliano”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Esteri a Lussemburgo.
Herzog: “Iran vera minaccia a stabilità mondiale”
L’Iran rappresenta “la vera minaccia alla stabilità mondiale”. Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, durante un’intervista al quotidiano tedesco Bild. “Penso che l’Europa abbia urgentemente bisogno di svegliarsi”, ha affermato ancora Herzog, sottolineando che il violento attacco iraniano contro Israele è un segnale per l’Europa. “Se non si sveglia e non combatte questo impero del male con la coalizione che ha nella Nat, l’Europa potrebbe pagarne il prezzo in futuro”, ha spiegato ancora Herzog. Per il presidente israeliano il pericolo che l’Iran possa presto avere una bomba nucleare è “la più grande minaccia alla stabilità del mondo”. In considerazione di questo pericolo, Herzog ha lanciato un appello al mondo libero affinché agisca insieme e “lotti se necessario”. “Tutti noi non vogliamo andare in guerra. Non vogliamo versare sangue. Tutti noi diamo valore a una vita dignitosa e buona. Ma la civiltà occidentale e il mondo libero devono diffondere la consapevolezza che là fuori c’è un nemico che non li vuole nel mondo (…). È un’ideologia musulmana estremamente fondamentalista”, ha aggiunto il presidente israeliano.
Auto contro pedoni a Gerusalemme, 3 i feriti: assalitori in fuga
Sono 3 le persone rimaste ferite stamattina a Gerusalemme, dove un’auto ha investito un gruppo di pedoni in quello che la polizia ha definito un attacco terroristico. Lo riferisce il Times of Israel, citando la polizia, aggiungendo che 2 dei feriti, di 21 e 15 anni, sono stati portati in ospedale. Le ferite riportate dai 3 sono lievi. Un gran numero di agenti è stato dispiegato sul posto per individuare gli assalitori, che sono in fuga.
Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l’accaduto: nelle immagini si vede l’auto che investe un gruppo di pedoni che si trovano su un marciapiedi, poi dal veicolo scendono due uomini, uno dei quali armato, che si danno successivamente alla fuga. Secondo la polizia, l’arma si sarebbe inceppata e gli assalitori l’avrebbero gettata durante la fuga.
Auto investe pedoni a Gerusalemme, polizia ‘attacco terroristico’
Due persone sono state investite a Gerusalemme da un auto e sono rimaste ferite leggermente ferite. Lo riporta il ‘Times of Israel’. La polizia ha confermato che lo speronamento è un attacco terroristico. I due aggressori coinvolti nell’attacco sono fuggiti a piedi. Sul posto sono intervenuti numerosi agenti, che hanno ritrovato un mitragliatore lasciato a terra dai due sospetti terroristi in fuga.
Filoiraniani Iraq: “Attacco a Usa in Siria solo l’inizio”
L’attacco di ieri sera alla base militare Usa in Siria “è solo l’inizio”. Lo precisa, stando a quanto riporta il ‘Times of Israel’, la formazione sciita filoiraniana in Iraq, Kataib Hezhollah.
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