Il ministro degli Esteri: "Il governo è pronto a gestire qualsiasi evento"
La presidenza italiana del G7 ha convocato per il primo pomeriggio di oggi una videoconferenza a livello leader, per discutere dell’attacco iraniano contro Israele. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intanto, invita Israele alla prudenza perché “si rischia una situazione incandescente”. “Il governo è pronto a gestire qualsiasi evento”, ha sottolienato.
“Vittoria militare Israele, da G7 arriverà appello a prudenza”
“Invitiamo tutti alla prudenza, condannando l’attacco dell’Iran a Israele”, ha detto Tajani ospite di ‘In mezz’ora’ su Rai3. Credo che” Israele abbia “ottenuto una vittoria militare, perché quasi tutti i droni e i missili sono stati distrutti in volo dalla difesa aerea israeliana, con il contributo di francesi, americani e britannici, e quindi c’è stato un successo da un punto di vista militare. Soltanto due razzi sono arrivati su una base aerea nel deserto, provocando pochi danni. Il presidente del Consiglio Meloni ha convocato per oggi pomeriggio una riunione del G7, io ho convocato tutti gli ambasciatori dei Paesi arabi, dei Paesi musulmani, per fare il punto della situazione e credo che il G7 invierà un messaggio di prudenza, pur condannando l’attacco iraniano. E sono convinto che ci sarà un messaggio anche per un cessate il fuoco”, ha ribadito.
“Positivo che Iran dica attacco concluso”
“Il fatto che l’Iran abbia parlato di questione conclusa è un fatto positivo. L’attacco è stato bloccato dall’aviazione israeliana con il sostegno degli Alleati. E’ stato colpito solo un aeroporto militare nel deserto senza gravi danni”. Lo ha detto il vicepremier a Rtl 102.5. “Ovviamente si tratta di un atto da condannare assolutamente ora tutti devono usare prudenza. Noi come governo italiano facciamo tutto il possibile per una de-escalation della situazione”.
“Iran ha assicurato incolumità contingente italiano”
“L’Iran ci ha assicurato che sarà rispettata l’incolumità del nostro contingente che, come ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, è stato messo in sicurezza. Quindi da questo punto di vista voglio tranquillizzare tutti gli italiani su quanto sta avvenendo nel nord di Israele” seppur “in un contesto certamente complicato”, ha affermato Tajani allo Speciale Tg2, in riferimento agli oltre mille militari italiani della missione Unifil al confine tra Libano e Israele.
“Obiettivo è de-escalation, Israele usi massima prudenza”
L’attacco iraniano a Israele “è un’azione militare che noi condanniamo fortemente. Oggi il presidente del Consiglio ha convocato una riunione del G7. Domani mattina io riunisco tutti gli ambasciatori dei Paesi arabi e musulmani per affrontare la situazione. Martedì incontrerò il ministro degli Esteri canadese, mercoledì il segretario di Stato americano Blinken e poi ci sarà il G7 dei ministri degli Esteri. Credo che l’obiettivo di tutti quanti noi sia quello di lavorare a favore di una de-escalation nell’area del Medioriente”, ha detto il ministro degli Esteri allo Speciale Tg2. “Dobbiamo evitare che ci sia un allargamento del conflitto e un peggioramento della situazione, non è facile ma dobbiamo fare di tutto per scongiurare che il conflitto si allarghi e che ci siano ancora attacchi tra Israele e Iran. Quindi lavorare per la pace“, ha detto Tajani. Certo “è un impegno difficile che però non può mancare, perché l’Italia è portatrice di pace. Siamo amici di Israele, nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica – lo ribadiamo – però come abbiamo invitato l’Iran ad utilizzare la massima prudenza in questo momento, così lo diciamo a Israele”, ha concluso il titolare della Farnesina.
“Situazione sta migliorando”
“Fortunatamente la situazione sta migliorando, almeno in questo momento, perché è stato riaperto lo spazio aereo nei luoghi dove era stato chiuso, cioè Israele, Giordania e Iraq. L’offensiva iraniana è stata respinta, quindi c’è stata una positiva reazione militare da parte di Israele, perché quasi tutti i missili e i droni sono stati abbattuti, soltanto un paio di missili hanno colpito una base aerea israeliana nel deserto senza provocare gravi danni“, ha dichiarato Antonio Tajani, intervenendo allo Speciale del Tg2.
“Mobiliteremo Paesi G7, no a pericolosa spirale”
“Le prime notizie che ci arrivano sugli attacchi in corso non ci permettono di valutare appieno cosa accadrà nei prossimi giorni. Una cosa è sicura e lo dico con chiarezza: nessuno potrà mettere in discussione l’esistenza di Israele, il mondo si dovrà impegnare per la sopravvivenza dello Stato ebraico”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista al Corriere della Sera dopo l’attacco iraniano su Israele.
“Come prima cosa mobiliteremo i Paesi del G7 di cui abbiamo la presidenza di turno. Non possiamo rinunciare all’azione politica che deve viaggiare in parallelo con la valutazione della intensità dell’azione militare iraniana e dei danni prodotti. Il primo obiettivo è gettare acqua sul fuoco. Il pensiero va in primo luogo alla Striscia di Gaza ma anche al Libano dove abbiamo 1.100 militari, al confine fra Israele e aree in cui è presente Hezbollah: agiamo in ogni modo per la loro sicurezza e dall’Iran abbiamo ricevuto garanzie che non ci saranno ripercussioni. Non vogliamo una spirale che la politica potrebbe non riuscire più a controllare”, aggiunge Tajani.
“Si rischia situazione incandescente”
Bisogna spingere “a non esagerare, alla prudenza perché si rischia una situazione incandescente“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg2 dopo l’attacco lanciato dall’Iran contro Israele. “Lavoriamo per la pace, perché prevalga sempre il buon senso, siamo in costante contatto con le ambasciate a Teheran e a Tel Aviv. “Il governo è pronto a gestire qualsiasi evento“, ha aggiunto il ministro degli Esteri. “Ci auguriamo che la reazione iraniana si fermi all’attacco di stasera. Ieri ho parlato quasi un’ora con il ministro degli Esteri dell’Iran chiedendo prudenza. Mi ha fatto capire che l’attacco ci sarebbe comunque stato ma il ruolo dell’Italia è quello di voler evitare un’esplosione di una crisi che nessuno vuole ci sia”, ha aggiunto il vicepremier al Tg1.
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