La Turchia limita le esportazioni verso Israele. Gli Usa: "Contrari all'operazione a Rafah"

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 186. Il premier Netanyahu ha affermato che “la vittoria sui fondamentalisti richiede l’ingresso a Rafah e l’eliminazione dei battaglioni terroristici presenti lì. Accadrà, c’è già una data“. Gli Usa hanno però ribadito di essere “contrari all’operazione”. 

Intanto la proposta per il rilascio degli ostaggi è stata consegnata a Hamas (che la sta vagliando), ha fatto sapere il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby, “e ora aspettiamo la loro risposta”. Secondo i media, il piano americano prevede sei settimane di tregua temporanea in cambio del rilascio di 40 ostaggi. 

Austin: “Nessuna prova Israele abbia commesso genocidio”

Non ci sono prove che Israele abbia commesso un genocidio contro i palestinesi. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, nel corso di un’audizione al Congresso. “Non abbiamo alcuna prova che che sia stato commesso un genocidio”, ha detto il capo del Pentagono, mentre la sua audizione davanti alla commissione Forze armate del Senato veniva più volte interrotta dai manifestanti pro palestinesi

Iran: “Coalizione eserciti islamici unica via contro Israele”

“L’unico modo di combattere contro i sionisti è una coalizione di eserciti islamici“. Lo ha detto il comandante della Marina dei Guardiani della rivoluzione dell’Iran, Alireza Tangsiri, secondo quanto riporta la tv di Stato iraniana. “Vorrei rivolgermi ai Paesi islamici che pensano che i sionisti siano in realtà loro amici: se ci fosse il nostro grande profeta e vedesse questi crimini, resterebbe in silenzio oggi?”, ha dichiarato riferendosi a Israele e alla guerra nella Striscia di Gaza.

Netanyahu: “Non c’è forza al mondo che ci fermerà”

“Completeremo l’eliminazione dei battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Non c’è forza al mondo che ci fermerà“. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando al campo di Tel Hashomer le reclute per il servizio nell’esercito israeliano. Lo riporta Ynet. “Lo Stato esiste grazie alla nostra capacità di difenderci“, ha aggiunto Netanyahu, “siamo impegnati a farlo, e ognuno di voi adesso, nel vostro reclutamento, contribuirà in questo modo e in un altro modo a completare l’obiettivo. Deve essere così. Dopo aver fatto qualcosa del genere al nostro Paese, non lo faranno più“.

Ufficiale Israele conferma acquisto tende per evacuazione Rafah

Un funzionario israeliano ha confermato ad Associated Press quanto aveva riferito già domenica sera l’emittente israeliana Channel 13, secondo cui Israele sta acquistando 40.000 tende per prepararsi all’evacuazione di centinaia di migliaia di palestinesi dalla città di Rafah, all’estremo sud della Striscia di Gaza. Più di un milione di palestinesi, oltre la metà della popolazione di Gaza, si è rifugiato a Rafah dopo essere stato sfollato dall’offensiva militare israeliana contro Hamas. Le tende, ciascuna adatta a ospitare circa 12 persone, saranno consegnate a organizzazioni internazionali per realizzare una grande tendopoli. 

Esercitazione Idf in nord Israele: “Pronti a ogni minaccia”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere di aver concluso un’esercitazione su larga scala nel nord di Israele. L’esercitazione ha coinvolto la 146ª Divisione di riserva, la Marina e l’Aeronautica, oltre ai servizi di polizia e di soccorso. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’Idf, l’esercitazione ha simulato diversi scenari, tra cui la difesa della regione, l’evacuazione di feriti sotto il fuoco e diversi attacchi. “L’Idf continua ad addestrarsi vigorosamente per mantenere la piena prontezza di fronte a tutte le minacce e i tentativi del nemico di danneggiare i cittadini di Israele o il suo territorio”, ha comunicato l’esercito. 

Cnn, Iran attaccherà Israele con miliziani in regione

L’Iran colpirà Israele con miliziani iraniani già presenti nella regione piuttosto che con un attacco diretto organizzato da Teheran. Lo sostiene la Cnn citando delle fonti vicine all’intelligence americana secondo cui l’Iran teme un’escalation e non vuole dare agli Usa, o ai suoi alleati, una scusa per attaccare. Le fonti citate da Cnn sostengono che l’intelligence americana ritiene che l’Iran abbia esortato molti dei suoi gruppi di miliziani a lanciare simultaneamente un attacco su larga scala contro Israele, usando droni e missili, e che potrebbero attaccare già questa settimana. 

Turchia limita esportazioni verso Israele

Il ministero del Commercio della Turchia ha annunciato che imporrà restrizioni all’esportazione di prodotti verso Israele finché questo non dichiarerà un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e non consentirà aiuti sufficienti e ininterrotti. La misura avrà effetto immediato a partire da oggi. Lo riporta l’agenzia Anadolu. L’esportazione fermerà l’arrivo in Israele di 54 gruppi di prodotti, tra cui prodotti siderurgici, attrezzature, prodotti per l’edilizia e macchinari. 

Hamas: “Studiamo proposta accordo presentata al Cairo”

Hamas ha rilasciato una nota in cui afferma che sta studiando la proposta presentata durante i negoziati nel weekend al Cairo, in Egitto, nonostante le preoccupazioni che la posizione di Israele nei negoziati “resti ostinata”. Lo riporta Al Jazeera. La nota esprime comunque apprezzamento per gli sforzi dei mediatori, ma precisa che Israele non ha soddisfatto nessuna delle richieste di Hamas. Nonostante ciò, i leader del gruppo palestinese stanno studiando la proposta e “informeranno i mediatori della loro risposta una volta completata”. 

Israele si esercita per colpire infrastrutture Iran 

Un funzionario della sicurezza occidentale ha riferito al sito in lingua araba Elaph News, con sede a Londra, che negli ultimi giorni Israele ha condotto esercitazioni militari aeree che includono la preparazione per colpire gli impianti nucleari iraniani e altre infrastrutture chiave. Il funzionario ha aggiunto che Israele colpirà obiettivi in Iran se questo risponderà all’attacco lanciato la settimana scorsa contro il consolato iraniano a Damasco, in Siria. 

Idf, ucciso capo Ufficio emergenze di Hamas

Nella notte è stato ucciso il capo dell’Ufficio emergenze di Hamas, Hatem alramery, nella parte centrale della Striscia di Gaza. La sua morte è annunciata dall’Idf, le forze di difesa israeliane. “La scorsa notte, sotto la direzione dei servizi segreti dell’IDF, aerei da combattimento dell’IDF hanno colpito ed eliminato il terrorista Hatem Alramery, capo dell’ufficio di emergenza di Hamas nei campi centrali di Gaza”, comunica l’Idf. Alramery era un’ala militare di Hamas del battaglione Maghazi.

Ministro esteri israeliano: “Risponderemo a chiunque ci attacchi” 

“Se l’Iran ci attaccherà direttamente, noi attaccheremo l’Iran. E se saranno le milizie alleate dell’Iran a farlo, come rappresaglia per la distruzione del consolato a Damasco, attaccheremo anche loro”. Lo dice, in una intervista a Repubblica, Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano e fedelissimo di Netanyahu.”Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra”, afferma. A Rafah, spiega, “il lavoro era finito”, ma “per noi non cambia niente, procediamo con operazioni militari mirate come abbiamo fatto all’ospedale Al Shifa”.

In merito alla richiesta degli Usa di proteggere i civili palestinesi, Katz risponde: “Al Nord all’inizio Hamas usava i civili come scudo umano, quando la popolazione è stata evacuata a Sud la situazione è migliorata. Purtroppo ci sono ancora dei casi, ma non lo facciamo apposta. L’Idf segue le regole ed è controllato. Hamas, al contrario, lo fa di proposito a circondarsi di innocenti e a costruire basi nelle scuole, nelle moschee e negli ospedali. L’Idf ha dovuto operare di nuovo all’ospedale al Shifa perché i terroristi erano tornati lì, ma non abbiamo ferito nessuno”.Ai dati del report dell’Oms secondo cui sono morti 21 pazienti, ribatte: “A me risulta che abbiamo eliminato 200 terroristi e ne abbiamo arrestati 800, senza uccidere alcun civile. Hamas è tornata ad al Shifa perché non è interessata alla sorte dei suoi stessi cittadini, sono terroristi”.

Francia-Egitto-Giordania, serve cessate fuoco immediato

I leader di Francia, Egitto e Giordania chiedono un cessate il fuoco immediato a Gaza e un percorso verso una soluzione a due Stati in un editoriale sul Washington Post. I tre chiedono “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi”. I leader mettono in guardia contro un’offensiva a Rafah, affermando che “porterebbe solo più morte e sofferenza, aumenterebbe i rischi e le conseguenze di uno sfollamento di massa della popolazione di Gaza e minaccerebbe un’escalation regionale” e chiedono un massiccio aumento degli aiuti umanitari. Il re della Giordania Abdullah, il presidente francese Emmanuel Macron e quelle egiziano Al-Sisi affermano che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe spingere per una soluzione a due Stati e “deve svolgere un ruolo nel riaprire in modo decisivo questo orizzonte di pace”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata