Gaza, 38 morti in due raid israeliani

Usa spingono per evitare operazione a Rafah. In settimana Blinken sarà in Arabia Saudita ed Egitto

IN AGGIORNAMENTO – Il segretario di Stato americano Antony Blinken questa settimana si recherà in Arabia Saudita e in Egitto per discutere gli sforzi per garantire un accordo sugli ostaggi a Gaza e aumentare gli aiuti umanitari al territorio palestinese. Lo ha confermato il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller. Blinken terrà colloqui con i leader sauditi a Jeddah mercoledì prima di recarsi al Cairo giovedì per colloqui con le autorità egiziane.

Raid Israele su casa in centro Gaza, almeno 15 morti

Almeno 15 persone sono state uccise da un attacco aereo israeliano contro una casa nel campo profughi di al Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riferiscono funzionari sanitari palestinesi, citati da Al Al Arabiya. I funzionari hanno spiegato che le operazioni di salvataggio erano ancora in corso poiché si ritiene che alcune vittime siano intrappolate sotto le macerie dell’edificio di tre piani.

Media, 23 morti in raid su operatori locali di aiuti a Gaza

23 persone sono morte nei raid israeliani che hanno colpito la zona settentrionale di Gaza City. Aerei da combattimento hanno preso di mira la rotatoria del Kuwait, il principale sito di distribuzione alimentare della zona. Lo riporta Al Jazeera, secondo cui è stato colpito un gruppo di palestinesi responsabili delle forniture e delle consegne degli aiuti. Si tratta di ‘comitati popolari’ locali formati per coordinare diverse tribù negli aiuti umanitari nel nord di Gaza, dopo che nelle ultime settimane è scoppiato il caos a causa della mancanza di cibo. 

Blinken potrebbe non fare tappa a Israele

Secondo il Washington Post, nel suo viaggio Blinken incontrerà i leader arabi tra cui il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il presidente egiziano Abdel Fatah Al-Sisi ma potrebbe per la prima volta non fare tappa in Israele, una scelta che certificherebbe la crescente tensione tra Washington e Tel Aviv.

Michel ai leader Ue: “Troppi morti, urgente cessate il fuoco”

“È imperativo affrontare la situazione in Medio Oriente. Le atrocità degli attacchi del 7 ottobre e della conseguente guerra a Gaza hanno oltrepassato il limite della disumanità. Sono morti troppi civili. Troppe vite innocenti sono a rischio a causa della catastrofica situazione umanitaria a Gaza e della terribile carestia. Il diritto internazionale deve essere pienamente rispettato. È urgentemente necessario un cessate il fuoco sostenibile per proteggere i civili, consentire agli ostaggi di ritornare in sicurezza e garantire che l’assistenza umanitaria possa essere fornita secondo necessità”. Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ai leader Ue nella lettera di convocazione del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. “I nostri sforzi per prevenire l’escalation regionale devono essere intensificati, soprattutto in Libano e nel Mar Rosso. In definitiva, l’Unione Europea resta impegnata a favore di una soluzione giusta e globale tra israeliani e palestinesi, in cui lo Stato di Israele e uno Stato di Palestina democratico, sovrano e vitale vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco”, ha aggiunto. 

Hamas: “La vittoria che Netanyahu immagina è un miraggio”

La vittoria che Netanyahu immagina è un miraggio e un sogno lontano grazie alla fermezza del nostro popolo e alla nostra coraggiosa resistenza”. È quanto afferma Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico di Hamas, ad Al Jazeera. Al-Rishq ha aggiunto che l’attacco israeliano all’ospedale al-Shifa e ai suoi dintorni è “la prova dello stato di confusione in cui vivono il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo esercito”.

Netanyahu: “Disaccordo con Usa, dobbiamo entrare a Rafah”

“Siamo in disaccordo con gli americani sulla necessità di entrare a Rafah“. È quanto afferma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Commissione Affari Esteri e Difesa. “Non vediamo un modo per eliminare militarmente Hamas senza distruggere i battaglioni rimasti“, ha aggiunto Netanyahu, come riporta il Times of Israel, “siamo determinati a farlo”. Ha aggiunto di aver detto “al presidente degli Stati Uniti (Joe Biden, ndr), nel modo più chiaro, che siamo determinati a completare l’eliminazione di questi battaglioni a Rafah”, e “non c’è modo di farlo, se non andando via terra”

14 morti in raid a Rafah

Attacchi aerei israeliani contro due case e un appartamento a Rafah, nel sud di Gaza, hanno ucciso almeno 14 persone, tra cui donne e bambini. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Diversi i feriti. Colpiti i quartieri di Musabah, Khirbet Al-Adas e Al-Jeneina a Rafah.

Biden: “Israele ha diritto ad attaccare Hamas ma serve cessate il fuoco”

“Oggi ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho continuato ad affermare che Israele ha il diritto di attaccare Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro del popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto. E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”. Così il presidente americano Joe Biden su X. “Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah“, nel sud della striscia di Gaza.