Ucraina, Mosca: “Fermata incursione di sabotatori ucraini a Kursk”

La Croce Rossa russa accusata di addestrare bambini. Parolin: "Stop ad aggressione per raggiungere pace"

La guerra in Ucraina è giunta al giorno 748. Proseguono le polemiche per le dichiarazioni rilasciate da Papa Francesco nei giorni scorsi in cui il Pontefice ha chiesto a Kiev “il coraggio di alzare bandiera bianca” e “di negoziare”. Un messaggio che – come ha replicato il Vaticano – è stato mal interpretato: “Il negoziato – hanno chiarito dalla Santa Sede – non è mai una resa”. Una spiegazione che, però, non sembra essere bastata a placare il forte dibattito che ne è scaturito e non sembra aver convinto i maggiori interlocutori della scena mondiale Zelensky spiazza tutti e annuncia che l’esercito di Kiev “ha fermato l’avanzata russa“. Secondo il presidente ucraino, “la situazione è molto migliorata, costruiamo una fortificazione di oltre mille chilometri”.

Russia, precipitato aereo militare con 15 persone a bordo

Un aereo militare russo, modello Il-76, con 15 persone a bordo è precipitato e si è schiantato nella regione di Ivanovo. Lo ha riferito il ministero russo della Difesa, specificando che il velivolo trasportava otto membri dell’equipaggio e sette passeggeri. Secondo una prima ricostruzione l’aereo sarebbe precipitato a causa di un incendio scoppiato nel motore durante il decollo. 

Fermata tentata infiltrazione a Belgorod e Kursk, uccisi 60 terroristi

Il Servizio russo di sicurezza interna Fsb, insieme all’esercito russo, “ha fermato stamattina un tentativo da parte del regime di Kiev di entrare in territorio russo nelle regioni di Belgorod e Kursk”. È quanto riferisce il ministero russo della Difesa, come riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, secondo cui sarebbero stati “uccisi fino a 60 terroristi russi” e “distrutti 5 tank e un blindato”. Ria attribuisce la tentata infiltrazione a quelli che definisce terroristi russi; precedentemente tuttavia partigiani russi pro Ucraina (appartenenti ai gruppi ‘Legione Libertà della Russia’, volontari RDK e ‘Battaglione siberiano’) hanno riferito di avere loro tentato l’incursione, sostenendo di essere entrati in territorio russo. 

Croce rossa russa accusata di addestrare bambini

 Il movimento internazionale della Croce Rossa è sotto pressione per prendere provvedimenti contro la Croce Rossa Russa (Rrc) per le accuse di stretti legami fra il gruppo e la macchina della guerra e della propaganda del Cremlino. Lo riporta il Guardian, spiegando che le prove includono il ruolo centrale del presidente della Rrc in un’organizzazione “patriottica” pro-Putin, il fatto che personale senior della Rrc parli dell’impossibilità di una pace con quelli che definisce “nazisti ucraini” e la partecipazione della Rrc all’addestramento militare di bambini. Documenti trapelati del Cremlino ottenuti dalla pubblicazione estone Delfi e condivisi con un consorzio di testate, tra cui il Guardian, rivelano inoltre che il Cremlino avrebbe intenzione di sostituire il lavoro della Croce Rossa internazionale nei territori occupati dalla Russia in Ucraina finanziando nuove organizzazioni fantoccio della Croce Rossa. La Federazione internazionale della Croce Rossa (Ficr) è ora sotto pressione da parte dei governi donatori per prendere provvedimenti contro la Rrc. La Ficr, rganismo ombrello di 191 società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha il potere di intraprendere azioni disciplinari o sospendere l’appartenenza di società nazionali che violano i principi della Croce Rossa. Lavora a stretto contatto con il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), che opera sul campo nelle zone di conflitto, compresa l’Ucraina, dove distribuisce aiuti umanitari e ha il mandato di visitare i prigionieri di guerra di entrambe le parti.

 Il Guardian riporta che il presidente della Croce rossa russa, Pavel Savchuk, 29 anni, era un membro dello staff centrale del Fronte Popolare Panrusso (ONF), creato da Vladimir Putin e detentore del marchio ‘Z’, simbolo della guerra della Russia all’Ucraina. Rispondendo a domande in merito, il Cicr ha dichiarato che Savchuk non è più attivo nell’ONF dal marzo 2022 e non ne è più membro. Una fotografia che lo identificava come membro del personale centrale dell’organizzazione è scomparsa dal sito web dell’ONF nel febbraio di quest’anno, poco dopo un’inchiesta dei media. Quanto alle accuse relative ai bambini, a gennaio di quest’anno Savchuk ha firmato un memorandum d’intesa tra Rrc e Artek, un campo per bambini in Crimea che è stato colpito da sanzioni da parte dei Paesi occidentali per il suo coinvolgimento nella “rieducazione patriottica” dei bambini ucraini rapiti. Il dipartimento di Stato Usa ha affermato che ad alcuni bambini inviati lì viene “impedito di tornare dalle loro famiglie”. Sempre secondo quanto riporta il Guardian, ci sono anche prove fotografiche di personale della Rrc con giubbotti della Croce Rossa che partecipa a eventi di addestramento militare per giovani russi in cui a bambini di 8 anni viene insegnato l’uso delle armi.

Mosca: “Respinta tentata incursione di sabotatori Kiev in regione Kursk”

 Dei sabotatori ucraini hanno cercato di penetrare in territorio della Russia nella regione di confine di Kursk. Lo ha scritto su Telegram il governatore della regione, Roman Starovoyt, aggiungendo che non c’è stato alcuno sfondamento. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. “Dalla mattina c’è stato un bombardamento dell’insediamento di Tetkino, nel distretto di Glushkovsky. C’è stato un tentativo di sfondamento da parte di un gruppo di sabotaggio e ricognizione, c’è stato uno scontro a fuoco, ma non c’è stato nessuno sfondamento”, ha affermato il governatore russo in un videomessaggio. 

Droni di Kiev su Russia, prende fuoco raffineria

Droni ucraini hanno attaccato stamattina un impianto di carburante e un complesso energetico in Russia nella zona industriale di Kstov, nella regione di Nizhny Novgorod, e una delle unità di raffinazione del petrolio ha preso fuoco. Lo ha riferito su Telegram il governatore regionale, Gleb Nikitin, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Al momento non si hanno notizie di vittime. 

Secondo il ministero della Difesa russo, citato da Ria, ieri sera le regioni della Russia centrale sono state sottoposte a una massiccia incursione di droni ucraini, dei quali 25 sono stati distrutti: 11 sul territorio della regione di Kursk, sette sulla regione di Belgorod, due ciascuno sulle regioni di Mosca e Orel, uno ciascuno sulle regioni di Leningrado, Bryansk e Tula. Un altro drone è stato abbattuto sopra Voronezh, secondo quanto riferito dal governatore Alexander Gusev. 

Droni di Kiev su Russia, prende fuoco raffineria

Droni ucraini hanno attaccato stamattina un impianto di carburante e un complesso energetico in Russia nella zona industriale di Kstov, nella regione di Nizhny Novgorod, e una delle unità di raffinazione del petrolio ha preso fuoco. Lo ha riferito su Telegram il governatore regionale, Gleb Nikitin, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Al momento non si hanno notizie di vittime. 

Droni russi colpiscono regione di Ternopil

Un incendio si è sviluppato sul luogo dove i droni kamikaze russi Geran-2 hanno colpito a Kremenets, nella regione di Ternopil.

Drone su città russa Orel, a fuoco deposito carburante

La città russa di Orel a circa 160 km dal confine ucraino, è stata attaccato nelle prime ore di oggi da un drone che ha sviluppato un incendio, lo ha reso noto il governatore regionale Andrey Klychkov su Telegram. “Un drone è caduto a Orel – ha scritto -. È stato attaccato un complesso di carburante ed energia. I servizi speciali stanno lavorando sulla scena per contenere l’incendio. Non ci sono vittime”. 

Parolin: “Prima condizione per la pace è mettere fine all’aggressione”

“L’appello del Pontefice è che ‘si creino le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura’. In tal senso è ovvio che la creazione di tali condizioni non spetta solo ad una delle parti, bensì ad entrambe, e la prima condizione mi pare sia proprio quella di mettere fine all’aggressione. Non bisogna mai dimenticare il contesto e, in questo caso, la domanda che è stata rivolta al Papa, il quale, in risposta, ha parlato del negoziato e, in particolare, del coraggio del negoziato, che non è mai una resa. Lo dice il Segeratario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

“La Santa Sede persegue questa linea e continua a chiedere il ‘cessate il fuoco’ — e a cessare il fuoco dovrebbero essere innanzitutto gli aggressori — e quindi l’apertura di trattative. Il Santo Padre spiega che negoziare non è debolezza, ma è forza. Non è resa, ma è coraggio. E ci dice che dobbiamo avere una maggiore considerazione per la vita umana, per le centinaia di migliaia di vite umane che sono state sacrificate in questa guerra nel cuore dell’Europa. Sono parole che valgono per l’Ucraina come per la Terra Santa e per gli altri conflitti che insanguinano il mondo”, spiega Parolin. “Trattandosi di decisioni che dipendono dalla volontà umana – osserva il cardinale – rimane sempre la possibilità di arrivare a una soluzione diplomatica. La guerra scatenata contro l’Ucraina non è l’effetto di una calamità naturale incontrollabile ma della sola libertà umana, e la stessa volontà umana che ha causato questa tragedia ha anche la possibilità e la responsabilità di intraprendere passi per mettervi fine e aprire la strada a una soluzione diplomatica”. Papa Francesco ha parlato anche del conflitto israelo-palestinese: “Le due situazioni – osserva Parolin – hanno certamente in comune il fatto che si sono pericolosamente allargate oltre ogni limite accettabile, che non si riesce a risolverle, che hanno dei riflessi in diversi Paesi, e che non possono trovare una soluzione senza un negoziato serio. Mi preoccupa l’odio che stanno generando. Quando mai si potranno rimarginare ferite così profonde?”. 

Zelensky a francesi: “Vostri figli non moriranno per Kiev”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rassicurato i francesi che “i vostri figli non moriranno in Ucraina”. Lo ha detto in un’intervista all’emittente francese Bfmtv. “Finché l’Ucraina regge, l’esercito francese può restare sul territorio francese”, ha aggiunto, sottolineando però che “se Putin riuscisse ad attaccare un altro paese della Nato, la situazione sarebbe molto diversa”. In quel caso però Zelensky precisa che “sono i paesi della Nato che dovrebbero decidere se inviare o meno il proprio esercito”.

Zelensky: “Fermata avanzata russa, al fronte va meglio”

“L’avanzata della Russia è stata fermata”. È quanto ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’emittente francese Bfmtv. “Abbiamo avuto difficoltà a causa della mancanza di munizioni di artiglieria, del blocco aereo, delle armi russe a lungo raggio e dell’elevata densità di droni russi”, ha aggiunto, ma ora “la situazione militare è molto migliore rispetto agli ultimi tre mesi”.