La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 151. Un funzionario politico dei fondamentalisti, Basim Naim, afferma che l’organizzazione islamista non può fornire allo Stato ebraico una lista degli ostaggi ancora in vita perché non sa quanti siano e dove si trovino. Israele accusa l’Unrwa di aver impiegato “450 terroristi” tra il suo personale a Gaza.
“Non permetteremo che il processo negoziale rimanga aperto senza un orizzonte o che costituisca una copertura per commettere altri massacri”. Lo ha affermato Osama Hamdan, alto dirigente di Hamas, nel corso di una conferenza stampa da Beirut. Lo riporta Al Arabiya. Hamdan ha aggiunto che “la flessibilità” che Hamas “ha mostrato e sta dimostrando nei negoziati è accompagnata dalla completa disponibilità e determinazione a continuare tutte le forme di lotta“.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di non imporre nuove restrizioni all’ingresso dei fedeli nella moschea di Al-Aqsa durante la prima settimana del Ramadan. Lo riporta Haaretz. Durante la valutazione della situazione in preparazione alle festività, è stato deciso che la questione verrà valutata ogni settimana del Ramadan, viene spiegato.
Il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza potrà avvenire solo dopo un cessate il fuoco. Lo ha affermato Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas. Lo riporta il Times of Israel. “Diciamo a Washington che ciò che è più importante dell’invio di aiuti è fermare la fornitura di armi a Israele”, ha affermato nel corso di in una conferenza stampa a Beirut.
La decisione relativa a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e allo scambio fra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi è nelle mani di Usa e Israele. Lo ha affermato alla Nbc l’alto funzionario di Hamas, Bassem Naim. “Se sono seriamente intenzionati a raggiungere un cessate il fuoco prima del Ramadan, è nelle mani degli americani il compito di esercitare una pressione sufficiente sugli israeliani”, le sue parole dopo l’ultimo round di colloqui al Cairo.
Israele si impegnerà a mantenere la libertà di culto per i musulmani nel complesso della moschea di Al-Aqsa sul Monte del Tempio di Gerusalemme durante il Ramadan. Lo ha affermato il premier Benjamin Netanyahu. “La politica di Israele è sempre stata e sarà sempre quella di mantenere la libertà di culto per tutte le religioni. Ci siamo sempre comportati in questo modo durante le festività del Ramadan e ci comporteremo così anche adesso”, le sue parole riportate dal Times of Israel. “Faremo di tutto per mantenere la libertà di culto sul Monte del Tempio, pur mantenendo adeguatamente le esigenze di sicurezza e protezione, e consentiremo al pubblico musulmano di celebrare la festa”, ha concluso.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto ad Hamas di accettare “un cessate il fuoco immediato” con Israele. Lo riportano i media internazionali. “Abbiamo l’opportunità per un cessate il fuoco immediato che può riportare a casa gli ostaggi, che può aumentare drasticamente la quantità di assistenza umanitaria che arriva ai palestinesi che ne hanno così disperatamente bisogno, e quindi anche creare le condizioni per una soluzione duratura”, ha detto Blinken. “Spetta ad Hamas decidere se è pronta a impegnarsi in questo cessate il fuoco”, ha aggiunto, dicendo che l’attuale situazione nella Striscia di Gaza è “semplicemente inaccettabile”.
Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto all’inviato speciale americano nella regione, Amos Hochstein, che i continui attacchi di Hezbollah contro Israele stanno “avvicinando” il Paese alla decisione di effettuare un’azione militare in Libano. Lo riporta il Times of Israel. “Siamo impegnati nel processo diplomatico. Tuttavia, l’aggressione di Hezbollah ci sta avvicinando a un punto critico nel processo decisionale relativo alle nostre attività militari in Libano”, ha affermato Gallant, secondo quanto spiegato dal suo ufficio. Gallant ha avvertito Hochstein che Hezbollah sta “trascinando le parti in una pericolosa escalation“.
“Abbiamo appreso con sgomento della strage di giovedì scorso a Gaza, un massacro di civili inermi che ha complicato negoziati“. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, referendo alla Camera. “Nessuno può cancellare i fatti del 7 ottobre – ha proseguito – è stata una spietata caccia all’ebreo scatenata da Hamas a provocare il conflitto ma sono troppe le vittime palestinesi che non hanno nulla a che fare con i terroristi. La strage del pane impone di intensificare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco. Ho chiesto a Israele di accertare con rigore la dinamica dei fatti e le responsabilità”.
Continua a salire il numero delle vittime nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani. Secondo il locale ministero della Sanità, dall’inizio della guerra, sono morti 30.631, mentre altri 72.043 sono rimasti feriti. Nell’ultimo giorno di attacchi israeliani, spiega il dicastero, sono morte 97 persone e altre 123 sono rimaste ferite.
Durante i suoi incontri negli Stati Uniti il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz “ha insistito sull’importanza di agire oggi per istituire un’amministrazione internazionale” nella Striscia di Gaza “in cooperazione con i Paesi della regione e come parte della promozione dei processi di normalizzazione”. Lo riporta il National unity party dello stesso Gantz, dando conto degli incontri con la vicepresidente americana, Kamala Harris, con il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan e con altri funzionari statunitensi. Gantz ha anche sottolineato l’importanza di eliminare la minaccia rappresentata da Hamas e di trovare una soluzione per la distribuzione degli aiuti umanitari nell’enclave palestinese.
Le forze israeliane di difesa (Idf) hanno annunciato di aver distrutto e sigillato il più grande tunnel mai realizzato da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta The Times of Israel. Nelle ultime settimane l’Idf aveva lavorato per completare le indagini sul tunnel per poi procedere alla demolizione. Parti dell’enorme galleria sono state fatte saltare in aria dagli ingegneri militari mentre si procedeva a colare cemento nei rimanenti passaggi sotterranei. Il tunnel raggiungeva i 50 metri di profondità e in alcune zone sembrava abbastanza largo da consentire il passaggio di veicoli. Non raggiungeva il territorio israeliano ma secondo i funzionari israeliani era stato realizzato per finalità offensive. Uno dei pozzi è stato trovato a soli 400 metri dal valico di Erez, che fino all’attacco di Hamas del 7 ottobre facilitava il movimento dei civili palestinesi in Israele per lavoro e cure mediche.
La 98esima divisione delle forze israeliane di difesa (Idf) continuano a operare nel complesso residenziale di Hamad Town a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono stati catturati numerosi miliziani. Lo riporta The Times of Israel citando l’Idf. La Brigata Commando della divisione ha fatto irruzione nei siti di Hamas del quartiere, sequestrando – prosegue l’Idf – una grande quantità di armi. Le truppe israeliane, continua il rapporto, hanno facilitato l’evacuazione dei civili dall’area. Nel corso dell’operazione sono stati arrestati numerosi miliziani di Hamas e della Jihad islamica palestinese che stavano cercando di fuggire assieme ai civili.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, “sta lavorando per riscrivere il serio rapporto da lui stesso commissionato sui crimini sessuali di Hamas, cerca di escludere le responsabilità di Hamas e non sta ordinando un’immediata riunione del Consiglio di sicurezza per discutere il rapporto e dichiarare Hamas un’organizzazione terroristica – con tutte le sanzioni richieste – e chiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi”. Lo scrive su X il ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, spiegando la decisione di richiamare per consultazioni l’ambasciatore dello Stato ebraico alle Nazioni Unite. Israele, aggiunge Katz, non permetterà a Guterres “e ai suoi amici di negare il rapporto”. Il segretario generale viene poi accusato aver “abbassato il livello dell’organizzazione, ignorando i terribili crimini contro l’umanità commessi contro ebrei e israeliani mentre è costantemente impegnato in tentativi per screditare Israele e il suo diritto all’autodifesa”.