Gaza, Hamas ha detto no a proposta accordo tregua

Biden afferma che Israele "è pronto a fermare guerra durante il Ramadan", ma arriva la smentita

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 145. Il partito armato libanese Hezbollah ha affermato di esser pronto a cessare il fuoco dal sud del Libano verso postazioni militari israeliane in caso di accordo di tregua tra Hamas e lo Stato ebraico. Intanto, la bozza di proposta inviata dallo Stato ebraico ai fondamentalisti prevede una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Hamas dovrebbe liberare circa 40 persone tra donne, under 19 e over 50 e malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. Gli Usa inviano 53 milioni di dollari in aiuti a Gaza e Cisgiordania.

Al-Sisi, spero accordo su cessate fuoco in prossimi giorni

Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha espresso la speranza che presto possa essere raggiunto una tregua nella Striscia di Gaza. “Speriamo che nei prossimi giorni si raggiunga un cessate il fuoco e che ci sia un vero sollievo per la popolazione di Gaza”, ha detto il presidente egiziano secondo quanto riporta il giornale israeliano Ynet.

Hamas, per cessate fuoco ancora molta strada da fare

C’è molta strada da fare prima che si raggiunga l’accordo di cessate il fuoco“. Lo ha detto ad Al Jazeera Bassem Naim, capo delle relazioni politiche e internazionali di Hamas. “Il divario è ancora ampio. Dobbiamo discutere molti punti con i mediatori”, ha aggiunto spiegando che l’atteggiamento ottimista dell’amministrazione Biden non è “legato alla realtà sul campo” ma ha più a che fare con considerazioni di politica interna. “Se gli americani vogliono essere davvero ottimisti, devono porre fine al gioco dei doppi standard”, ha affermato Naim. “Dicono di volere un cessate il fuoco e di evitare di allargare il conflitto nella regione, ma allo stesso tempo stanno usando il loro veto nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, stanno fornendo miliardi di dollari e munizioni a Israele”, ha concluso.

Naim ha spiegato che le condizioni “non negoziabili” per Hamas sono: un cessate il fuoco definitivo e totale e non solo una pausa umanitaria, il ritiro totale delle forze israeliane da Gaza e la libertà di movimento per i palestinesi all’interno di Gaza. In merito allo scambio dei prigionieri e dei piani per la ricostruzione di Gaza, “c’è un certo spazio per la flessibilità”.

Hamas, flessibilità in negoziati ma pronti a combattere ancora

Hamas sta mostrando flessibilità nei colloqui per un accordo con Israele su rilascio di ostaggi e cessate il fuoco, ma è pronto a continuare a combattere. È quanto ha detto Ismail Haniyeh, capo di Hamas, in un discorso tenuto da Beirut, di cui riferiscono Al-Jazeera e i media israeliani. Secondo quanto riporta il Times of Israel, nel suo discorso Haniyeh ha anche invitato il cosiddetto ‘asse della resistenza’ a intensificare gli attacchi.

Intelligence, aumenta propaganda violenta antisemita

“I rischi derivanti dalla propaganda violenta di marcata impronta etnico-razziale diffusa online dalla corrente suprematista e ‘accelerazionista’ internazionale su cui, anche nel 2023, si è indirizzato un mirato impegno informativo volto a cogliere per tempo segnali d’imprevedibili processi individuali di radicalizzazione, così da prevenire eventuali attivazioni in territorio nazionale”. Lo riporta la “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza” curata dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. “Le informazioni raccolte – si legge -, anche in sede di collaborazione internazionale hanno permesso di delineare i più recenti sviluppi di un fenomeno che all’estero, negli ultimi anni, ha lasciato dietro di sé una scia di gravi episodi di violenza motivati, a vario titolo, da sentimenti di rabbia sociale, d’intolleranza religiosa e di odio razziale. Sebbene resti una minaccia connessa principalmente ad attori solitari, spesso di giovane età, che prediligono l’utilizzo di strumenti offensivi semplici, sono comunque emerse evidenze circa sporadici tentativi di attivazione con metodiche d’attacco più complesse, talvolta pure da parte di piccole cellule, operative tanto in rete quanto sul territorio”. “Accanto ad azioni indiscriminate in aree affollate, si e’ continuato a rilevare anche l’interesse a colpire le minoranze etnico-religiose e le infrastrutture critiche. A seguito della crisi in Medio Oriente, si è poi registrato un notevole incremento della propaganda antisemita e a sostegno dell’offensiva terroristica di Hamas, a ulteriore conferma di una già osservata convergenza occasionale, in termini di argomentazioni, slogan e iconografie, con i circuiti del jihadismo globale”. 

Hamas, a Ramadan palestinesi vadano a Spianata Moschee

 Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha invitato i palestinesi di Gerusalemme e della Cisgiordania a recarsi alla Spianata delle Moschee nel primo giorno del Ramadan. Lo riportano i media israeliani. Haniyeh ha affermato che mentre Hamas sta mostrando “flessibilità” nei colloqui relativi a un cessate il fuoco e allo scambio fra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi è comunque pronto a “continuare a combattere”. Haniyeh ha anche invitato il cosiddetto “asse della Resistenza” a intensificare i suoi attacchi. 

Giovedì riunione Gabinetto di sicurezza Israele

Il Gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà domani sera per cercare di raggiungere un accordo che potrebbe portare al cessate il fuoco temporaneo e al rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Secondo quanto riferito, la proposta elaborata dagli Stati Uniti prevede una pausa di sei settimane nei combattimenti durante la quale circa 40 ostaggi verrebbero liberati in cambio di circa 400 prigionieri palestinesi. Mentre alcuni ‘rumors’ di ieri suggerivano un “cauto ottimismo” sulla possibilità di un accordo, la radio dell’Esercito ha affermato oggi che Hamas ha dato una risposta negativa alla proposta. 

Media arabi, se accordo su tregua annuncio domenica al Cairo

Qualora Israele e Hamas dovessero trovare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dello scambio fra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi sarà annunciato domenica al Cairo. Lo riportano i media egiziani. Secondo quanto spiegato dal giornale qatarino Al-Araby Al-Jadeed ci sarebbe un accordo “sulle linee generali” a partire dalla questione della distribuzione degli aiuti umanitari ma “i dettagli sono ancora un ostacolo”. 

Putin non vedrà rappresentanti Hamas e Fatah a Mosca

Il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di incontrare i rappresentanti di Hamas e Fatah che verranno a Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “No, il presidente non avrà alcun incontro”, ha affermato.

Familiari ostaggi in marcia da confine Gaza verso Gerusalemme

I familiari degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas hanno iniziato una marcia di quattro giorni con partenza dal luogo del Nova Festival, teatro di un massacro da parte di Hamas, al confine con la Striscia di Gaza verso Gerusalemme. La marcia – hanno spiegato gli organizzatori – attraverserà “molte città”. Haim Rubinstein portavoce delle famiglie degli ostaggi che ha invitato i civili a unirsi alla marcia nel corso del cammino per lo scopo di liberare gli ostaggi. 

Cinque civili palestinesi uccisi a Deir el-Balah

Almeno cinque civili palestinesi sono stati uccisi in raid israeliani ad Abou Houli, a sud di Deir el-Balah. Lo riferisce Al Jazeera. 

Idf, colpito deposito armi Hezbollah in sud del Libano

 L’Idf ha affermato di aver effettuato nella notte attacchi aerei su siti di Hezbollah nel sud del Libano. Ad essere colpite infrastrutture utilizzate dalla milizia sciita e anche un deposito e un impianto di produzione di armi a Khirbet Selm.

Autorità Gaza, quasi 30mila morti e 70mila feriti

 Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha reso noto che il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di 29.954 di cui 76 nelle ultime 24 ore. I feriti sono 70.325. 

Usa chiedono a Israele garanzie su uso armi e aiuti umanitari

L’amministrazione Biden ha concesso a Israele tempo fino a metà marzo per fornire garanzie in merito al fatto che l’utilizzo delle armi statunitensi fornite rispetterà il diritto internazionale e che lo Stato ebraico consentirà gli aiuti umanitari a Gaza. Lo riporta Axios citando funzionari statunitensi e israeliani.

Idf, uccisi dozzine di miliziani Hamas a Gaza

L’Idf ha affermato che nella giornata di ieri “dozzine di agenti di Hamas” sono stati uccisi nella Striscia a Gaza City, Khan Younis e nel Sud. L’Idf ha anche pubblicato un filmato di un attacco contro un uomo armato che ha cercato di fuggire dopo aver aperto il fuoco contro le truppe.

Hamas ha detto no a proposta accordo tregua

La radio dell’esercito israeliano ha riferito che Hamas ha risposto negativamente alla proposta di un accordo per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel precisando che non si tratta di fonti ufficiali. Hamas – si legge – avrebbe definito la proposta “un documento sionista” che non parla di porre fine alla guerra, non include un accordo per i ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e include un numero giudicato non sufficiente di prigionieri palestinesi da liberare in cambio di ostaggi israeliani.

Idf, colpiti otto importanti obiettivi a Gaza

L’Idf ha reso noto tramite Telegram che nella notte sono stati attaccati “otto obiettivi significativi” nella Striscia di Gaza. In particolare è stato colpito una sistema di lancio di razzi che aveva colpito la città israeliana di Ashkelon oltre a tunnel e altre infrastrutture utilizzate da Hamas. 

Forze israeliane arrestano 19 palestinesi vicino a Hebron

Le forze israeliane hanno arrestato altri 19 palestinesi nei pressi di Hebron in Cisgiordania. Lo riporta Al Jazeera. Durante la notte l’Idf ha compiuto raid in tutta la Cisgiordania nel campo di Balata e nelle città di Jenin, Birzeit e Azzun. Almeno sette palestinesi sono stati arrestati anche nel governatorato di Betlemme. 

Fatah e Hamas si vedranno a Mosca per futuro Gaza

Rappresentanti di Hamas e di Fatah dovrebbero incontrarsi domani a Mosca per discutere di un governo palestinese unitario e della ricostruzione di Gaza. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz che cita l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Sirene di allarme nel nord di Israele

Le sirene di allarme suonano in diverse comunità israeliane vicino al confine settentrionale con il Libano, avvertendo del lancio di razzi in arrivo. Lo rende noto il Times of Israel. Il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il tenente generale Herzi Halevi, ha avvertito ieri che Hezbollah “pagherà un prezzo molto alto” per i suoi continui attacchi al nord di Israele. 

I razzi lanciati da Hezbollah verso Israele sono stati una decina. Uno ha colpito la città di Kiryat Shmona, provocando danni a un edificio ma nessun ferito. 

Due soldati israeliani morti a Gaza, totale vittime sale a 242

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che due ufficiali sono stati uccisi combattendo ieri nel nord di Gaza, portando a 242 il bilancio dei morti nell’offensiva contro Hamas. Si tratta del 25enne Iftah Shahar, 25 anni, comandante di compagnia del battaglione Tzabar della brigata Givati e del 24enne Itai Seif. L’Idf ha affermato che altri sette soldati del battaglione Tzabar sono rimasti gravemente feriti nello stesso incidente a seguito dell’esplosione di un ordigno in un edificio nel quartiere Zeitoun di Gaza City.

Operazione militare esercito israeliano a Jenin, scontri

Scontri si sono verificati nella notte nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Lo riporta il canale televisivo libanese Al Mayadeen citando fonti palestinesi. L’esercito israeliano – secondo quanto viene spiegato – avrebbe preso d’assalto il campo con i bulldozer mentre un gran numero di droni sorvola l’area. 

Delegazione italiana al valico di Rafah

Mercoledì 28 Febbraio alle ore 14.30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati in via della Missione 4 a Roma si terrà la conferenza stampa, promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI), Amnesty International Italia, ARCI e Assopace Palestina di presentazione della delegazione italiana in partenza dal 3 al 6 Marzo per il valico di Rafah. Al convoglio umanitario parteciperanno, oltre agli operatori e alle operatrici delle organizzazioni della società civile, anche 16 parlamentari, 13 giornaliste e giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale.Alla conferenza stampa verranno presentati obiettivi umanitari, finalità politiche e programma della missione.Interventi di Alfio Nicotra – AOI, Tina Marinari – Amnesty International Italia, Filippo Miraglia – ARCI, Luisa Morgantini – Former Vice President Eu parliament – Assopace Palestina, Raji Sourani – Fondatore e direttore di PCHR di Gaza, Laura Boldrini – Partito Democratico, Stefani Ascari – Movimento 5 Stelle, Angelo Bonelli – Alleanza Verdi e Sinistra.