Lo ha detto la commissaria Ue ai Servizi Finanziari, Mairead McGuinness

Il caso di Ilaria Salis arriva anche all’Ue. “La Commissione è a conoscenza che tra l’Italia e l’Ungheria sono stati stipulati contratti bilaterali. Hanno discusso la possibilità di alternative alla detenzione nel caso della signorina Salas, inclusa la possibilità degli arresti domiciliari in attesa del processo. Questa situazione sarebbe in linea con le conclusioni del Consiglio sulle misure alternative alla detenzione adottate durante la presidenza finlandese nel 2019. Tali conclusioni sottolineano che le sanzioni e le misure non detentive dovrebbero essere prese in considerazione, ove appropriato, alle circostanze del caso”. Lo ha detto la commissaria Ue ai Servizi Finanziari, Mairead McGuinness, intervenendo a nome della Commissione nel dibattito sul caso di Ilaria Salis al Parlamento europeo.

“La decisione quadro 2009/829/GAI sull’ordinanza cautelare europea consente agli indagati di essere sorvegliati nel loro Paese d’origine mentre attendono il processo in un altro Stato membro. È stata recepita dall’Ungheria e dall’Italia. La decisione quadro mira a prevenire le disuguaglianze tra residenti e non residenti nel processo. Questo perché i non residenti vengono trattenuti in custodia più spesso dei residenti in circostanze simili”, ha spiegato. “Vorrei sottolineare che la Commissione è disponibile per aiutare a trovare una soluzione praticabile nel quadro dell’Ue”, ha rimarcato la commissaria.

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