Biden: "Non tollereremo minacce a libertà navigazione nel Mar Rosso". Hamas: "Aggressione avrà conseguenze". Iran condanna, Cina esprime preoccupazione. Mosca: "Da Washington escalation distruttiva"
Le forze armate statunitensi e britanniche hanno attaccato più di una decina di siti utilizzati dagli Houthi nello Yemen, utilizzando missili Tomahawk lanciati da navi da guerra e aerei da combattimento. Lo riferiscono ad Associated Press diversi funzionari statunitensi. Gli obiettivi militari, hanno spiegato, includevano hub logistici, sistemi di difesa aerea e luoghi di deposito di armi. Due residenti di Hodeida, la più grande città portuale controllata dagli Houthi sul Mar Rosso, hanno detto di aver sentito cinque forti esplosioni.
I raid segnano la prima risposta militare degli Stati Uniti a quella che è stata una persistente campagna di attacchi con droni e missili contro navi commerciali dall’inizio del conflitto Israele-Hamas e arriva appena una settimana dopo che la Casa Bianca e alcuni paesi alleati hanno lanciato un ultimo avvertimento agli Houthi affinché cessino gli attacchi o affrontino una potenziale azione militare.
Biden: “Usa e alleati non tollereranno attacchi Houthi alle navi”
Gli attacchi nello Yemen dimostrano gli Stati Uniti e i loro alleati “non tollereranno” gli attacchi degli Houthi alle navi da carico. Lo dichiara il presidente Joe Biden. “Le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi”, le parole di Biden in un comunicato della Casa Bianca.”Questi attacchi sono la risposta diretta agli attacchi Houthi senza precedenti contro navi marittime internazionali nel Mar Rosso, compreso l’uso di missili balistici antinave per la prima volta nella storia. Questi attacchi hanno messo in pericolo il personale statunitense, i marinai civili e i nostri partner, messo a repentaglio il commercio e minacciato la libertà di navigazione”.
“La risposta della comunità internazionale a questi attacchi sconsiderati è stata unita e risoluta”, prosegue Biden. “L’azione difensiva di oggi fa seguito a questa vasta campagna diplomatica e ai crescenti attacchi dei ribelli Houthi contro le navi commerciali. Questi attacchi mirati sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i loro alleati non tollereranno attacchi al nostro personale né permetteranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo”. “Non esiterò – ha aggiunto Biden – a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.
Regno Unito: “Attacchi in Yemen necessari e doverosi”
Il segretario di Stato per la difesa del Regno Unito Grant Shapps afferma che quattro jet Typhoon della Royal Air Force hanno condotto “attacchi di precisione” su obiettivi militari Houthi nello Yemen e scrive su X che “questa azione non solo era necessaria, ma era anche nostro dovere proteggere le navi e la libertà di navigazione” alla luce della grande minaccia per “vite innocenti e commercio globale” rappresentata dagli attacchi Houthi nel Mar Rosso. “L’intervento militare per colpire obiettivi accuratamente identificati al fine di declassare efficacemente le capacità degli Houthi e scoraggiare ulteriori attacchi è stato adottato legalmente. Era necessario e proporzionato rispondere agli attacchi degli Houthi e questo era l’unico mezzo fattibile a disposizione per far fronte a tali attacchi”, si legge in una nota del governo britannico sugli attacchi condotti in Yemen.
“Gli Houthi hanno portato avanti dozzine di gravi attacchi alle navi nel Mar Rosso per un periodo prolungato”, si legge ancora nella nota, “le navi battenti bandiera britannica, così come quelle di molti altri Stati, sono state oggetto di tali attacchi. Il 9 gennaio, ciò è culminato in un attacco contro la HMS Diamond, che ha coinvolto più droni. Il governo ritiene che gli attacchi continueranno a meno che non vengano intraprese azioni per scoraggiarli”.
Sunak: “Houthi non potevano restare impuniti”
“Gli Houthi non potevano continuare impunemente ad attaccare navi nel Mar Rosso” e i raid condotti la scorsa notte da Stati Uniti e Gran Bretagna puntano a “ridurre e interrompere” la capacità dei ribelli yemeniti di mettere in pericolo la navigazione nel bacino marino mediorientale. Lo ha detto il premier britannico, Rishi Sunak, durante la sua visita a Kiev. “Nell’ultimo mese abbiamo assistito a un aumento significativo del numero di attacchi Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso”, ha affermato. “Ciò sta mettendo a rischio vite innocenti, sta distruggendo l’economia globale e sta anche destabilizzando la regione”. Questo tipo di comportamento, ha avvertito Sunak, “non può continuare”, ribadendo che i bombardamenti erano “proporzionati e mirati”. “Le persone non possono agire così impunemente ed è per questo che insieme agli alleati abbiamo deciso di intraprendere questa azione”.
Nato: “Gli attacchi agli Houthi in Yemen sono difensivi”
“Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno ora condotto attacchi contro una serie di obiettivi Houthi nello Yemen, con il sostegno degli alleati Canada e Paesi Bassi e dei partner Australia e Bahrein. Questi attacchi erano difensivi e mirati a preservare la libertà di navigazione in una delle vie d’acqua più vitali del mondo. Gli attacchi Houthi devono finire. Le forze Houthi sono supportate, rifornite ed equipaggiate dall’Iran. Quindi Teheran ha la responsabilità speciale di regnare sui suoi delegati”. Lo dichiara il portavoce della Nato Dylan White.”Negli ultimi mesi abbiamo visto le forze Houthi tentare dozzine di attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso – ricorda il portavoce -. Questi attacchi rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza marittima e al commercio internazionale. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu li ha condannati e la comunità internazionale ha chiarito che ci sarebbero state delle conseguenze se questi attacchi non fossero finiti”.
Houthi: “Continueremo ad attaccare navi dirette in Israele”
“Non abbiamo preso di mira nessun Paese al mondo tranne Israele. Le forze armate hanno dato una risposta iniziale e la amplieremo molto presto”. Lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce degli Houthi Muhammad Abdul Salam. “Continueremo a prendere di mira le navi dirette verso Israele loro fino alla fine dell’aggressione contro Gaza”, ha aggiunto, sottolineando che “non esiste alcuna alleanza navale nel Mar Rosso, c’è solo l’aggressione americano-britannica”.
Houthi: “Cinque morti in 73 raid Usa-Gb nella notte”
Un portavoce militare dei ribelli yemeniti Houthi ha reso noto che sono 73 i raid effettuati nella notte dagli anglo-americani. Il bilancio è di cinque morti e sei feriti. Lo riporta ‘Quds News Network’. “L’aggressione non ci dissuaderà dalla nostra posizione di sostegno al popolo palestinese”, ha aggiunto ancora.
Iran condanna gli attacchi in Yemen
Il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che gli attacchi costituiscono una violazione dell’integrità territoriale dello Yemen e del diritto internazionale. “Questi attacchi avvengono nel tentativo di estendere il pieno sostegno degli Stati Uniti e del Regno Unito negli ultimi 100 giorni circa ai crimini di guerra del regime sionista contro il popolo palestinese e i cittadini assediati di Gaza”, ha detto il portavoce Nasser Kanani, come riportato da AlJazeera. Kanani ha espresso preoccupazione sul fatto che gli attacchi possano mettere a repentaglio la sicurezza regionale e internazionale.
Riad: “Grande preoccupazione per attacchi in Yemen”
L’Arabia Saudita “sta monitorando da vicino e con grande preoccupazione le operazioni militari nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei contro una serie di siti nella Repubblica dello Yemen”. Lo scrive l’agenzia statale saudita Spa. “Nel sottolineare l’importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità della regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione in essa è una richiesta internazionale a causa del suo impatto sugli interessi del mondo intero, il Regno chiede moderazione e di evitare un’escalation”, prosegue la nota.
Hamas: “Aggressione a Yemen avrà conseguenze”
Hamas ha condannato gli attacchi aerei di Stati Uniti e Gran Bretagna contro le postazioni Houthi Yemen. Lo riporta l’agenzia statale yemenita Saba. “L’aggressione americano-britannica contro le zone dell’esercito yemenita perché schierato a fianco di Gaza è un’aggressione e una provocazione per l’intera nazione – ha affermato l’esponente di Hamas Sami Abu Zhouri in una nota – l’aggressione indica la decisione di espandere l’area del conflitto fuori da Gaza da parte dei Paesi che hanno lanciato attacchi verso lo Yemen, e ciò avrà delle conseguenze”.
Jihad islamica: “Attacco in Yemen è terrorismo”
“Mentre apprezziamo molto la posizione dello Yemen e del suo eroico popolo che sta al fianco del nostro popolo palestinese nella battaglia contro l’alluvione di Al-Aqsa, affermiamo che la brutale aggressione contro lo Yemen è un atto di terrorismo non calcolato, portato avanti sotto l’influenza dell’occupazione sionista e della sua leadership nazista estremista che non farà altro che aumentare le tensioni nella regione”. Lo ha affermato la Jihad Islamica spiegando che gli attacchi “confermano che è l’amministrazione americana a condurre la guerra genocida contro il popolo palestinese a Gaza”.
Mosca: “Da Usa escalation distruttiva in Yemen”
L’attacco di Stati Uniti e Regno Unito nel territorio dello Yemen mostra un totale disprezzo “per il diritto internazionale” e aggrava la situazione in Medioriente. Lo ha scritto su Telegram la portavoce del ministero russo degli Esteri Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. “Gli attacchi aerei statunitensi sullo Yemen sono un altro esempio della distorsione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite da parte degli anglosassoni e del completo disprezzo per diritto internazionale in nome di un’escalation della situazione nella regione per i propri scopi distruttivi”, ha affermato Zakharova.
Mosca chiede riunione Consiglio Onu dopo attacchi in Yemen
La Russia ha chiesto per oggi la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo i raid aerei condotti dalle forze di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi Houthi in Yemen. Lo riporta la Tass citando un post su Telegram della Missione permanente russa alle Nazioni Unite. “La Russia ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 12 gennaio in relazione agli attacchi statunitensi e britannici sullo Yemen”, ha affermato la missione.
Cina: “Preoccupano tensioni in Mar Rosso, evitare escalation”
Dopo gli attacchi aerei di Stati Uniti e Gran Bretagna contro obiettivi Houthi nello Yemen, la Cina ha espresso “preoccupazione per la crescente tensione nel Mar Rosso” e ha invitato tutte le parti interessate a mantenere la calma e a esercitare moderazione per evitare un’ulteriore escalation dei conflitti”. Lo riporta il Global Times su X, citando la portavoce del ministero cinese degli Esteri Mao Ning. “L’area del Mar Rosso è un’importante via commerciale internazionale per beni ed energia, e speriamo che tutte le parti coinvolte possano svolgere un ruolo costruttivo e responsabile nel mantenere la sicurezza e la stabilità del Mar Rosso, in linea con gli oggettivi interessi comuni della comunità internazionale”, ha aggiunto Mao.
Berlino: “Raid Usa e Gb contro Houthi per stabilità nel Mar Rosso”
“Per settimane, gli Houthi hanno attaccato in modo aggressivo navi mercantili e militari nel Mar Rosso e preso in ostaggio i marinai. Questi attacchi illegali sono stati ampiamente condannati in tutto il mondo, anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La risposta odierna di Stati Uniti e Regno Unito è mirata a obiettivi militari Houthi nello Yemen per prevenire ulteriori attacchi ed è coerente con la Carta delle Nazioni Unite. Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”. Così su X il ministero degli Esteri tedesco.
Dieci Paesi firmano dichiarazione a sostegno raid contro Houthi
“Riconoscendo l’ampio consenso espresso da 44 paesi in tutto il mondo il 19 dicembre 2023, nonché la dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 1° dicembre 2023, che condanna gli attacchi Houthi contro navi mercantili e commerciali in transito nel Mar Rosso, i nostri governi hanno emesso una dichiarazione congiunta del 3 gennaio 2024, in cui si chiedeva la fine immediata degli attacchi illegali e si avvertiva che gli attori maligni sarebbero stati ritenuti responsabili qualora avessero continuato a minacciare vite umane, l’economia globale e il libero flusso del commercio nelle vie navigabili critiche della regione”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i governi di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti.
“Nonostante questo forte avvertimento, gli attacchi nel Mar Rosso sono continuati, incluso il lancio di numerosi missili e veicoli aerei di attacco unidirezionale contro le navi nel Mar Rosso il 9 gennaio 2024, comprese le navi statunitensi e britanniche. Il 10 gennaio 2024, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione del Consiglio di sicurezza 2722, che condannava anche questi attacchi e chiedeva che cessassero”, si legge nella nota. “In risposta ai continui attacchi illegali, pericolosi e destabilizzanti degli Houthi contro le navi, comprese le navi commerciali, in transito nel Mar Rosso, – si legge ancora – le forze armate di Stati Uniti e Regno Unito, con il sostegno di Olanda, Canada, Bahrein e Australia, hanno condotto operazioni congiunte in conformità con il diritto intrinseco all’autodifesa individuale e collettiva, in linea con la Carta delle Nazioni Unite, contro una serie di obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi”.
Spagna: “Nessuna pressione da Usa su intervento in Mar Rosso”
La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha affermato che la Spagna non ha ricevuto alcuna pressione dagli Usa per intervenire nel Mar Rosso. “La Spagna prende le sue decisioni”, “valutando se intervenire nelle missioni sulla base delle sue capacità e disponibilità”, “nessun Paese dice alla Spagna quando e dove intervenire” e gli Usa lo sanno perfettamente, ha detto la ministra parlando con i giornalisti a margine di un evento della Difesa. Robles ha rimarcato che tra la Spagna e gli Usa intercorrono ottime relazioni. Inizialmente il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, aveva annunciato una task force in risposta agli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen affermando che la Spagna vi avrebbe partecipato. Ma Madrid non vi ha preso parte, e non ha mai dato l’ok per il suo intervento. Fonti informate hanno poi smentito il fatto che il presidente Usa Joe Biden abbia fatto una qualche pressione sul premier Pedro Sanchez durante la conversazione telefonica che i due leader hanno avuto a fine dicembre.
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