Milioni di palline di plastica bianche, chiamate pellet, fuoriuscite da una nave cargo a inizio dicembre, hanno invaso le spiagge della costa settentrionale della Spagna, allarmando la popolazione e gli ambientalisti per i danni che potrebbero causare. La regione più colpita è la Galizia, dove è stata inizialmente segnalata la presenza delle palline. Le immagini delle spiagge inquinate hanno riportato alla mente il disastro ambientale che avvenne nel 2002, con l’affondamento della petroliera Prestige al largo della comunità autonoma. I pellet con le correnti marine sono poi arrivati lungo il litorale delle Asturie e alcune piccole quantità sono state rilevate in Cantabria. Nei Paesi Baschi al momento non ne è stata segnalata la presenza, ma le autorità hanno attivato preventivamente un piano di emergenza. “Queste piccole palline di plastica sono un problema ambientale perché i pesci le confondono con le uova di pesce, le mangiano ed entrano nella catena alimentare, finendo poi sulle nostre tavole”, ha spiegato all’Associated Press Cristobal López, portavoce del gruppo ambientalista spagnolo Ecologistas en Acción, da una spiaggia della Galizia.

Numerosi volontari si sono radunati lungo il litorale spagnolo armati di colini da cucina e griglie improvvisate per setacciare la sabbia e filtrare l’acqua della riva. Mentre i pubblici ministeri hanno aperto un’indagine sulla vicenda. I procuratori temono che queste palline possano avere proprietà tossiche e che possano aver raggiunto anche le coste portoghesi e francesi.
La fuoriuscita di pellet è stata segnalata per la prima volta alle autorità il 13 dicembre. Il materiale proveniva dalla nave portacontainer Toconao, battente bandiera liberiana, che, secondo quanto dichiarato dal rappresentante del governo spagnolo in Galizia, ha perso sei container al largo della costa del Portogallo, a circa 80 chilometri a ovest di Viana do Castelo. Uno dei sei container conteneva 1.000 sacchi di pellet, ognuno dei quali conteneva 25 chilogrammi delle minuscole sfere che vengono utilizzate nella fabbricazione dei prodotti in plastica.
Maersk, la compagnia di navigazione incaricata del trasporto dei container, ha dichiarato ad Associated Press che questi sono stati persi l’8 dicembre in alto mare durante il viaggio del cargo, che è una nave a noleggio e che non fa parte della flotta della compagnia danese, dal porto meridionale spagnolo di Algeciras a Rotterdam, nei Paesi Bassi. Negli ultimi decenni i pellet che vengono rilasciati accidentalmente o deliberatamente nei processi produttivi sono diventati una delle principali fonti di inquinamento di oceani, spiagge e fiumi. “La contaminazione degli oceani e degli ecosistemi con la plastica è uno dei maggiori problemi che l’umanità deve affrontare”, ha affermato la ministra dell’Ambiente spagnola, Teresa Ribera. La vicenda è stata al centro di un duro scontro tra il Partito popolare, al governo in Galizia, e il Partito socialista che guida con Sumar l’esecutivo spagnolo.
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Le due formazioni politiche, che si affronteranno nelle elezioni in programma proprio in Galizia il 18 febbraio, si sono accusate reciprocamente di mancanza di collaborazione. La Giunta regionale del Pp inizialmente non ha voluto elevare il livello di allerta a 2, che avrebbe permesso l’intervento del governo. Successivamente, dopo che le Asturie, guidate dai socialisti, hanno innalzato l’allerta, ha deciso di farlo anche il governatore della Galizia, Alfonso Rueda. L’esponente del Pp ha esortato l’esecutivo centrale ad agire in mare per impedire ai pellet di raggiungere le spiagge. Il ministro dell’Agricoltura e della Pesca, Luis Planas, ha riferito che al momento non si sono registrati problemi di sicurezza alimentare per il pesce che viene pescato al largo della Galizia.

