E' diventato ministro delle Finanze della Cancelliera Angela Merkel nell'ottobre 2009

Addio a Wolfgang Schaeuble, il ‘falco’ dell’austerity che da ministro tedesco delle Finanze affiancò l’allora cancelliera Angela Merkel durante i turbolenti anni della crisi finanziaria dell’Eurozona, cercando di imporre all’Europa una politica improntata sul rigore, attirando le critiche di numerosi partner europei per la scarsa solidarietà mostrata da Berlino nei confronti degli Stati membri più fragili. Schaeuble, 81 anni, è morto a casa sua, lasciando la moglie Ingeborg e quattro figli.

Nato nel 1942 a Friburgo, Schaeuble è stato membro di spicco dell’Unione Cristiano-democratica della Germania (Cdu) sino a essere considerato il delfino di Helmut Kohl che lo scelse, nel 1989, come ministro federale dell’Interno. In quella veste, Schaeuble partecipò attivamente ai negoziati per la riunificazione tra le due Germanie confluiti in un trattato che gettò le basi giuridiche dello storico passaggio. Nel 1990, durante un evento elettorale a Oppenau per le prime elezioni del Paese riunificato, un uomo con progressi problemi psichiatrici gli sparò, colpendolo alla spina dorsale, rendendolo paraplegico e costringendolo alla sedia a rotelle per il resto della sua vita.

Sia pur provato nel fisico, Schaeuble tornò rapidamente alla vita politica e nel 1991 lanciò un accorato appello per far tornare Berlino la capitale del Paese unito. “Decidere per Berlino significa superare la divisione dell’Europa”, disse. Dal 1991 al 1998 Schaeuble ha guidato la Cdu all’interno del Bundestag prima di diventarne il leader assoluto dopo la sconfitta subita da Khol nelle elezioni del 1998. Due anni dopo venne, però, coinvolto in uno scandalo sul finanziamento ai partiti che tirava in ballo Khol e lasciò la guida del partito a Merkel. Che, diventata cancelliera per la prima volta nel 2005, lo volle nella sua squadra di governo, sempre come ministro degli Interni.

Nel 2009 la nomina al vertice del dicastero delle Finanze. La crisi finanziaria della Grecia, poco dopo, spalancò le porte a quella più ampia dei debiti dei Paesi Ue. Sul punto Schaeuble fece pochissime concessioni chiedendo, in cambio di aiuti agli Stati in difficoltà, pesanti tagli al bilancio. Nel 2012 disse che i Paesi europei erano “sulla strada giusta: nel ridurre i loro deficit, nel migliorare la loro produttività e quindi la loro competitività.

Questa è la cosa decisiva, e non possiamo risparmiare questo a nessun paese attraverso presunta generosità o solidarietà. Questa non è ostinazione, è capire che le maggioranze democratiche prendono decisioni spiacevoli solo quando non esiste un’alternativa più semplice”. Un anno prima, in Italia, l’ultimo governo Berlusconi aveva lasciato il passo a un esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. Proprio con il professore bocconiano, insieme a Merkel e al presidente francese Nicolas Sarkozy, Schaeuble mise a punto il Fiscal Compact, di cui fu uno dei maggiori artefici. L’ultimo passaggio della sua lunga carriera politica è stata la presidenza del Bundestag, dal 2017 al 2021.

L’attuale cancelliere Olaf Scholz lo ha ricordato come un uomo che “ha plasmato il nostro Paese per più di mezzo secolo: come deputato, ministro e presidente del Bundestag”. Merkel ne ha parlato come di un “mentore” e come “uno degli architetti dell’unità tedesca”. Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l’Europa perde “un suo convinto sostenitore. Un uomo forte” che è stato “un punto di riferimento per il Partito popolare europeo”. 

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